Monte Palanzone (1436 m) e Monte Preaola (1417 m)


Publiziert von peter86 , 13. April 2013 um 18:33.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:13 April 2013
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 970 m
Abstieg: 970 m
Strecke:Alpe Vicerè - Capanna Mara - Bocchetta di Lemna - Bocchetta di Palanzo - Monte Palanzone - Bocchetta di Palanzo - Rifugio Riella - Bocchetta di nesso - Monte di Nesso - Bocchetta di Sciff - Bocchetta di Lavignacc - Monte di Preaola - ritorno stesso percorso eccetto breve deviazione per salire il Pizzo dell'Asino
Zufahrt zum Ausgangspunkt:A9 uscita Como Sud. seguire per Lecco fino ad Albavilla, dove si svolta a sinistra per Alpe del Vicerè

Escursione decisamente improvvisata: ieri sera rigirandomi nel letto pensando a dove andare, mi viene l'idea di gironzolare un pò nella zona del Palanzone, decidendo in loco cosa fare in base alle condizioni.
Il risultato finale, a causa della quantità di neve incontrata sul percorso, sarà ben diverso da ciò che avevo in mente, ma alla fine posso dirmi comunque soddisfatto.

Lasciata l'auto negli spiazzi gratuiti subito prima dell'Alpe del Vicerè, raggiungo la Capanna Mara (0 h 40) percorrendo la comoda ma monotona stradina a tratti sterrata, a tratti lastricata.
Dalla Capanna, sempre su sterrata si sale alla Bocchetta di Lemna, poi si perde qualche metro di quota, quindi si risale fino alla Bocchetta di Palanzo.
Qui abbandono la strada e svolto a destra, risalendo la ripida dorsale erbosa che in breve mi porta alla vetta del Monte Palanzone (1 h 30).

Qui osservo la situazione neve: il versante nord è ancora bello carico, quindi abbandono subito l'idea di scendere da lì, passando per il Monte Bul, e invece torno sulla stradina per lo stesso percorso di salita.
Quindi, tornato alla Bocchetta di Palanzo, svolto verso il Rifugio Riella (1 h 55), che raggiungo in breve.
Dal Rifugio però si apre uno scenario nuovo: la neve invade completamente la stradina, sepolta sotto parecchi centimetri di coltre bianca e in alcuni punti delle piccole slavine ostruiscono il passaggio, costringendo a delicati traversi, in alcuni casi anche un pò ghiacciati.
Per fortuna ho dietro i ramponcini e così supero questo tratto senza troppe difficoltà e giungo alla Bocchetta di Nesso.
Non vedendo indicazioni per il Monte di Preaola e non vedendo sentieri a causa del manto nevoso, decido di proseguire seguendo la dorsale. Iniziano i primi sprofondamenti nella neve, ma ancora nulla rispetto a ciò che mi aspetta più avanti.
Raggiungo quindi l'insignificante vetta del Monte di Faello (zero panorama a causa del bosco e neanche un ometto ad indicarne la cima), per poi perdere quasi 100 metri di dislivello fino a raggiungere la Bocchetta di Sciff, dove ritrovo i cartelli e quindi il percorso "ufficiale".
Da qui inizia il calvario: il sentiero abbandona il crinale e si infila nella valletta chiusa a sud dalla cresta del Monte di Palanzo e a nord dal Monte Preaola;  la neve si fa sempre più alta e cedevole, gli sprofondamenti dapprima riguardano solo i piedi, poi anche i polpacci, fino ad arrivare nell'ultimo tratto con la neve oltre le ginocchia.
Stremato raggiungo la Bocchetta di Lavignacc, dove finalmente, cambiando l'esposizione, la neve termina e posso risalire l'ultima breve erta fino al Monte Preaola sui prati.
Raggiungo la vetta dopo ben 3 h 15 dalla partenza, decisamente molto più tardi del previsto.

Mi concedo una breve sosta per bere, mangiare qualcosa e riprendere fiato, quindi riparto.
Decido di lasciar perdere la breve salita al Monte di Palanzo, vedendo il versante che dovrei risalire pieno di neve, e mi infilo di nuovo nella terribile valletta verso la Bocchetta di Sciff.
Per fortuna ci sono le mie tracce dell'andata, ma la neve sotto cede lo stesso e la fatica è di nuovo tanta.
Arrivato alla Bocchetta, per evitare la risalita al Monte di Faello, seguo il sentiero che ne taglia il versante sinistro (Nord Est), ma che ovviamente è sepolto anche questo sotto la neve, senza l'ombra di una traccia.
Con grande fatica raggiungo la Bocchetta di Nesso (4 h 05), dove il percorso mi lascia respirare pochi minuti, giusto il tempo di dover nuovamente attraversare le slavine verso il Rifugio Riella.
Arrivato al Rifugio (4 h 20) mi concedo un'altra piccola pausa e riprendo la discesa verso la Bocchetta di Palanzo, dove, sentendo ancora qualche energia, decido di evitare parte della noiosa stradina e seguo invece la dorsale che risale in breve al Pizzo dell'Asino.
I crampi negli ultimi metri di salita mi fanno capire di essere ormai al limite, il poco allenamento si fa sentire!
Con una ripida discesa ritorno quindi sulla stradina, e risalgo alla Bocchetta di Lemna (4 h 55) dove decido finalmente di mettere qualcos'altro sotto i denti.
Infine con una veloce discesa sulla stradina dell'andata torno all'Alpe del Vicerè (5 h 30), stanco ma soddisfatto.
Certo che a metà Aprile trovare tutta questa neve ad altitudini così modeste è davvero raro, speriamo che il caldo di questi giorni la faccia sciogliere in fretta!

N.B. da considerare nel dislivello totale che, essendo un'escursione piena di saliscendi, e non avendo un gps, ho fatto un calcolo approssimativo, tenendo conto dei saliscendi principali.


Tourengänger: peter86
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Kommentare (3)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 13. April 2013 um 19:55
Caro Pietro,
stessa spiaggia stesso mare o meglio: stessa neve stessa fatica! Ti giro un po' dei commenti ricevuti per confortarti perchè si sa che "mal comune è mezzo gaudio".
http://www.hikr.org/tour/post63491.html
Bravo e tenace.
La prossima volta senza neve sarà tutt'altra cosa.
Ciao

peter86 hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. April 2013 um 22:59
Ciao Giulio, grazie per il conforto e per i complimenti! Speriamo sparisca presto tutta questa neve, anche se vista la quantità non credo sarà una cosa rapida!
Ciao
Pietro

numbers hat gesagt:
Gesendet am 26. Juli 2013 um 22:08
E' una zona che frequento molto spesso.
In effetti tanta neve come quest'anno, e così tardi
........... è difficile ricordare altri anni simili!

Ciao.


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