Palanzone +Bolettone mt 1432 anello dall'alpe del vicerè
Gita solitaria sui monti di casa.......solito giro dall'alpe del Vicerè. meteo buona anche se freddo e poco vento.
All'arrivo all'alpe una sorpresa: il grande parcheggio è a pagamento fatto salvo i residenti (come me) ma con pass da chiedere al gestore del parcheggio (ma il bello è che dopo telefonate al comune mi si dice che è una società del veneto....!!), Non avendo il pass ed essendo la seconda auto presente utilizzo uno dei 4 posti a parcheggio libero ubicati al di fuori del parcheggio normale.
Salgo verso la capanna Mara che è aperta poichè mi ha superato la jeep dei gestori ed infatti per il freddo mi riparo una mezz'oretta nella capanna.
Successivamente riparto in direzione Pizzo dell'Asino con un bel sole apparso dietro i monti ad est......la temperatura comincia così ad aumentare........
Me ne accorgo molto bene sul tratto breve ma molto ripido della cresta sud. A montagna asciutta si cammina agevolmente ma ora il sentiero è leggermente umido se non fangoso e l'ultimo tratto è proprio fangoso, meglio salire su erba.
L'età si incomincia a sentire.......vabbè che ci posso fare.....
Arrivato in cima scendo lungo la cresta est ed arrivo alla bocchetta di Palanzo. Sosta.
Guardando la cresta credo di intravvedere il sentiero ancora asciutto, invece ormai il primo tratto nel bosco residuo è ben fangoso, poi più in alto meno ma fatico troppo.
Arrivo in cima un poco affaticato ed arriva anche un venticello freddo.....
Morale: scendo subito lungo il ripido sentiero per il rifugio Riella pure fangoso ma "trattabile" con calma.
Volevo però andare oltre al rifugio e così proseguo lungo il sentierone per la Preaola (un solo unico tratto di una decina di metri con ghiaccio liscio ma con attenzione superabile).
Breve sosta al Cippo Marelli e poi avendo ancora tempo cerco di salire sui monticelli successivi mai saliti.
Passata la bocchetta di Nesso il tracciato è piuttosto flebile nell'erba con qualche tratto di poca neve, passata la breve cresta mi inoltro nel successivo costone alberato e dovrei penso essere giunto sul monte di Faello....Qui credo che dovrei scendere alla successiva bocchetta e poi salire un 200 metri di dislivello per giungere al Monte Preaola. Devo dire sinceramente che non è che mi attira molto anche perchè sono stanco e non mi dice niente la zona......si forse il panorama dal successivo monte Preaola può essere interessante, sempre meno però che quello ben noto dal Palanzone.
Che faccio? Me ne torno a casa.
Detto fatto e per lo stesso percorso dell'andata ritorno al Riella. Dato che sono stancoe entro nel rifugio per mangiare almeno un bel piatto di pastasciutta (anche se ho cibi miei).
Pastasciutta, birra e caffè mi riportano normale. Utilizzo in più la ben sistemata toilette del rifugio e quindi riparto verso casa.
Ma ora è meglio per me.....Arrivato alla bocchetta di Lemna ed, avendo avute notizia d'altri escursionisti scendenti , che il sentiero di cresta per il Bolettone è praticamente esente da fango(la mia bestia nera) decido di salre anch'io la Bolettone che è direttamente sopra casa, mia 900 mt di dislivello.
Infatti il sentiero è praticamente asciutto ad eccezione del breve tratto che dalla bocchetta Bolettone arriva in cima. In cima: bella sosta mangereccia (i cibi che ho portato) e relax.
Anche qui avrei voluto scendere dal bel prato verso sud (la famosa costa dei pini) ma per me c'è fango ed allora opto per salire al Doss Maio, scendere per la cresta sud e poi tramite la solita strada arrivare alla panchina appena sotto la Torre Broncino per poi arrivare al parcheggio.
All'auto altra sorpresa negativa: ho perso lì alla panchina credo gli occhiali da sole prestatami da Pinuccia (che stamane mi disse: mi raccomando non perderle).
Sono all'auto che faccio? Insomma per un paio di occhiali non è che mi vada di fare anche quest'ultima salita.....
Ma gli arriivi in salita mi sono sempre piaciuti (si fa per dire) ma il disappunto di Pinuccia non mi piace (te l'avevo detto....).
Non avevo monetine ma come si suol dire taglio la testa al toro e via vado sperando che le trovi......
Fortunatamente erano in terra sotto la panchina, un gesto sbagliato per inforcare lo zaino li aveva fatti cadere.. Bene almeno ne è valsa la pena. Accippicchia almeno un bar per bere qualcosa...e dai 5 minutio e sei a casa.....
Cosi lieto e contento arrivo a casa ed ovvio il commento di Pinuccia (vedasi poco sopra....)
Alla prossima spero con sorprese positive....Ah ho fatto poche foto perchè sono sempre uguali alle altre precedenti uscite in zona, non ne avevo voglia in quanto non stavo molto in forma e non volevo perdere altro tempo.
All'arrivo all'alpe una sorpresa: il grande parcheggio è a pagamento fatto salvo i residenti (come me) ma con pass da chiedere al gestore del parcheggio (ma il bello è che dopo telefonate al comune mi si dice che è una società del veneto....!!), Non avendo il pass ed essendo la seconda auto presente utilizzo uno dei 4 posti a parcheggio libero ubicati al di fuori del parcheggio normale.
Salgo verso la capanna Mara che è aperta poichè mi ha superato la jeep dei gestori ed infatti per il freddo mi riparo una mezz'oretta nella capanna.
Successivamente riparto in direzione Pizzo dell'Asino con un bel sole apparso dietro i monti ad est......la temperatura comincia così ad aumentare........
Me ne accorgo molto bene sul tratto breve ma molto ripido della cresta sud. A montagna asciutta si cammina agevolmente ma ora il sentiero è leggermente umido se non fangoso e l'ultimo tratto è proprio fangoso, meglio salire su erba.
L'età si incomincia a sentire.......vabbè che ci posso fare.....
Arrivato in cima scendo lungo la cresta est ed arrivo alla bocchetta di Palanzo. Sosta.
Guardando la cresta credo di intravvedere il sentiero ancora asciutto, invece ormai il primo tratto nel bosco residuo è ben fangoso, poi più in alto meno ma fatico troppo.
Arrivo in cima un poco affaticato ed arriva anche un venticello freddo.....
Morale: scendo subito lungo il ripido sentiero per il rifugio Riella pure fangoso ma "trattabile" con calma.
Volevo però andare oltre al rifugio e così proseguo lungo il sentierone per la Preaola (un solo unico tratto di una decina di metri con ghiaccio liscio ma con attenzione superabile).
Breve sosta al Cippo Marelli e poi avendo ancora tempo cerco di salire sui monticelli successivi mai saliti.
Passata la bocchetta di Nesso il tracciato è piuttosto flebile nell'erba con qualche tratto di poca neve, passata la breve cresta mi inoltro nel successivo costone alberato e dovrei penso essere giunto sul monte di Faello....Qui credo che dovrei scendere alla successiva bocchetta e poi salire un 200 metri di dislivello per giungere al Monte Preaola. Devo dire sinceramente che non è che mi attira molto anche perchè sono stanco e non mi dice niente la zona......si forse il panorama dal successivo monte Preaola può essere interessante, sempre meno però che quello ben noto dal Palanzone.
Che faccio? Me ne torno a casa.
Detto fatto e per lo stesso percorso dell'andata ritorno al Riella. Dato che sono stancoe entro nel rifugio per mangiare almeno un bel piatto di pastasciutta (anche se ho cibi miei).
Pastasciutta, birra e caffè mi riportano normale. Utilizzo in più la ben sistemata toilette del rifugio e quindi riparto verso casa.
Ma ora è meglio per me.....Arrivato alla bocchetta di Lemna ed, avendo avute notizia d'altri escursionisti scendenti , che il sentiero di cresta per il Bolettone è praticamente esente da fango(la mia bestia nera) decido di salre anch'io la Bolettone che è direttamente sopra casa, mia 900 mt di dislivello.
Infatti il sentiero è praticamente asciutto ad eccezione del breve tratto che dalla bocchetta Bolettone arriva in cima. In cima: bella sosta mangereccia (i cibi che ho portato) e relax.
Anche qui avrei voluto scendere dal bel prato verso sud (la famosa costa dei pini) ma per me c'è fango ed allora opto per salire al Doss Maio, scendere per la cresta sud e poi tramite la solita strada arrivare alla panchina appena sotto la Torre Broncino per poi arrivare al parcheggio.
All'auto altra sorpresa negativa: ho perso lì alla panchina credo gli occhiali da sole prestatami da Pinuccia (che stamane mi disse: mi raccomando non perderle).
Sono all'auto che faccio? Insomma per un paio di occhiali non è che mi vada di fare anche quest'ultima salita.....
Ma gli arriivi in salita mi sono sempre piaciuti (si fa per dire) ma il disappunto di Pinuccia non mi piace (te l'avevo detto....).
Non avevo monetine ma come si suol dire taglio la testa al toro e via vado sperando che le trovi......
Fortunatamente erano in terra sotto la panchina, un gesto sbagliato per inforcare lo zaino li aveva fatti cadere.. Bene almeno ne è valsa la pena. Accippicchia almeno un bar per bere qualcosa...e dai 5 minutio e sei a casa.....
Cosi lieto e contento arrivo a casa ed ovvio il commento di Pinuccia (vedasi poco sopra....)
Alla prossima spero con sorprese positive....Ah ho fatto poche foto perchè sono sempre uguali alle altre precedenti uscite in zona, non ne avevo voglia in quanto non stavo molto in forma e non volevo perdere altro tempo.
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