Pizzo Colombe (2545 m) – Pizzo dell’Uomo (2663 m) – Torói (2164 m)
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Relazione bilingue – Zweisprachiger Bericht
tapio:
Finalmente si concretizza l’accordo per una grande giornata di montagna con Zaza. Partiamo dall’Alpe Casaccia (1818 m) e via Alpe Gana, Campo Solario e Lareccio ci dirigiamo verso il versante S del Torói, prima meta di giornata. Sul lato opposto il Torói è un’erbosa collina, da qui invece si capisce subito che piega prenderà la giornata: ripidi pendii erbosi (T4) con relativi canali. Zaza, come già immaginavo, ha un altro passo rispetto al mio: in ogni caso, dopo di lui arrivo anch’io in vetta al Tóroi (2164 m), dal quale si ha un’ottima vista sui restanti due obiettivi odierni.
Dalla vetta del Tóroi ci dirigiamo su sentiero libero verso il Passo del Sole: poco prima di arrivarci, all’incirca sotto la verticale della vetta principale dei Campanitt (vetta che da qui non si riconosce, in mezzo a tutti quei torrioni calcarei) cominciamo a salire, infilandoci in uno dei canali che presumiamo essere quello corretto (il penultimo di quelli appariscenti). Zaza è sempre davanti (il suo passo ha decisamente una marcia in più…) e senza problemi individua la probabile via corretta. Dopo un po’ sparisce dalla vista, perché i vari torrioni coprono la visuale. Salgo dunque anch’io per via logica e, dopo un unico passaggio in cui bisogna issarsi (tutto il resto è su terreno esposto ma non particolarmente complesso), raggiungo il mio socio alla base dello spuntone di vetta costituito da una specie di doppia lama sopra la quale si erge una bandierina metallica a doppia punta. Nonostante il passaggio richieda un fisico asciutto (è davvero molto stretto e bisogna fare attenzione a non ferirsi la testa con le punte della bandierina), riesco a passare anch’io e con una vigorosa stretta di mano salutiamo insieme la vetta del Pizzo Colombe (2545 m). La via che il Brenna qualifica come PD si è rivelata un po’ più facile del previsto ( io la valuterei T5 / PD- ).
Discesa dalla stessa via, dopo la quale ci dirigiamo, circumnavigando le torri, verso il lato W, cercando sempre di restare alti, attorno alla quota 2400. Un passaggio su terreno friabile con scarsissimi appigli (friabili anch’essi) non proprio semplice, e poi si piega verso NE, in direzione del Passo delle Colombe (2381 m), dove riesco finalmente a fare rifornimento d’acqua, direttamente dal Lago dei Campanitt. Qui sale la nebbia, ma va e viene, per cui decidiamo per una direttissima sul lato S del Pizzo dell’Uomo, con l’idea di piegare successivamente verso NW per raggiungere la cresta. Inizialmente, pur su terreno ripido, nessuna difficoltà; nel traverso su terreno erboso esposto e nel successivo raggiungimento della cresta, troviamo le difficoltà maggiori di giornata (T6 - II), visto che l’unico appiglio sono dei ciuffi d’erba non troppo rigogliosi, con in più l’aggravante della densa nebbia che ci fa perdere di vista per un po’. Raggiunta la cresta in prossimità del laghetto a W della cima, le difficoltà sono esaurite: percorriamo la cresta (inizialmente rimango leggermente più basso, poi ne percorro anch’io il filo), guadagniamo l’anticima SW (2655 m) e completamente immersi nel nebbione arriviamo alla cima principale del Pizzo dell’Uomo (2663 m).
Non fa caldo, anzi, tutt’altro, per cui scendiamo ben presto in direzione NE verso le Foppe di Scai e dopo aver raggiunto i vari punti quotati 2415 e 2335, ci abbassiamo sul pendio in direzione delle Sorgenti del Brenno (che non vedremo) e poi, alle Foppe di Pertusio (1990 m) prendiamo il sentiero naturalistico del Lucomagno che ci riporta all’Alpe Casaccia.
Ringrazio Zaza per l’ottima compagnia, per il grande “senso della montagna” e mi auguro di poter organizzare presto un’altra giornata insieme, sulle vette che tanto ci affascinano.
Zaza:
Für die Besteigung des Pizzo Colombe von der Alpe Casaccia (via Toroi und Toronitt) kann auf den Bericht von 360 verwiesen werden. Wir sind ziemlich direkt durch ein Couloir gegen den Gipfel gestiegen, zwei kurze Kraxelstellen verlangen besonders im Abstieg etwas Vorsicht. Danach querten wir auf einem Pfad (nicht auf der LK) der Westflanke des Gipfels entlang bis zum Passo delle Colombe. Der Aufstieg von hier zum Pizzo dell'Uomo war durch Nebel etwas erschwert. Wir erreichten den SW-Grat etwas zu weit links und der Schlussaufstieg zum Grat war recht anspruchsvoll. Erst von oben sahen wir dann, dass es eine offensichtlich leichtere Route gibt (steiles Gras, ohne Felsen, max. T5), mit der man den Grat ziemlich nahe beim Gipfel erreicht.
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