Da Casaccia a Cadagno e ritorno

Con la scusa che a Cadagno era prevista una festa con tanto di pranzo a base di polenta e prodotti dell’alpe, all’ultimo momento abbiamo deciso che potevamo andare a pranzare in altitudine.
Ma salire fino al Lago Ritom con la funicolare e poi farci trasportare col piccolo bus fino al Canvetto del Charly, era roba da “pantofolai”. Quindi, un po’ inconsciamente, abbiamo optato per la variante “pedestre” Blenio/Leventina.

Ritrovo a Rivera alle ore 9.00 (eh già, guai a partire un po’ presto!), trasferimento verso la Valle di Blenio, piccola sosta al Centro Pro Natura del Lucomagno (eh già, guai ad incamminarsi senza qualcosina nello stomaco!) per un caffè e due “mini-mini-gipfelini” (veramente piccoli ma freschissimi) e poi finalmente partenza dall’Alpe Casaccia.

Il tempo non è dei migliori ma Alfio ha garantito che non incontreremo la pioggia. Infatti, dopo una salita tranquilla verso il Passo delle Colombe siamo costretti ad aprire i nostri sacchi e togliere le mantelline. Ma Alfio ha dato la sua parola e, difatti, dopo neanche 15 minuti le stesse risultano inutili: nuova pausa e mantelline di nuovo negli zaini. A questo punto arrivano i primi raggi di sole e così il Pizzo Colombe / Campanitt e il vicino laghetto mostrano tutto il loro splendore. Arriveremo in ritardo per il pranzo ma dobbiamo assolutamente fermarci un attimo ad ammirare questo dono della natura.

Con gli occhi ancora sbarrati, iniziamo la discesa verso l’Alpe di Carorescio, passiamo davanti alla Capanna Cadagno (e la tentazione di un “bianchino” è fortissima, ma il "nostro spirito per una volta è più forte della carne") e quindi tiriamo dritti verso Cadagno e più precisamente verso il Canvetto del Charly.
In un clima di festa con musica e canti popolari, ci accomodiamo a mangiare polenta, formaggio Piora 2010 e un buon bicchiere di Merlot. Il dessert lo prenderemo alla Capanna sulla via del ritorno ma l’Alfio (sempru lüü!) ci delizia con un assaggio di polenta ripiena al cioccolato fondente (che goduria!).

Ancora un attimino di pausa e poi riprendiamo la via del ritorno optando però ( e qui diamo a Davide ciò che è di Davide!) per il Passo del Sole. E il sole ci accompagnerà per tutto il tragitto accentuando ancora di più la bellezza dei luoghi percorsi.
Come detto poco sopra, pausa alla Capanna Cadagno  per un’ottima fetta di torta, cucinata dalle simpatiche capannare, e un buon caffè.
Il tempo passa veloce: abbiamo davanti a noi ancora due ore e mezza di marcia quindi sarà meglio partire. Riprendiamo il viaggio, passiamo in mezzo alle vacche che stanno dirigendosi verso il piazzale della mungitura e poi risaliamo tranquilli il sentiero verso il Passo del Sole accompagnati da numerose marmotte che approfittano del sole serale.
Ultima pausa sul passo, ancora uno sguardo verso la conca di Piora e quindi via a fianco del Lago dei Canali, lungo la Rodandöira, il nucleo di Lareccio, la piana di Campo Solario, in mezzo all’Alpe Gana e infine di nuovo all’Alpe Casaccia.
Contenti e sfiniti ma beati della bellissima giornata saliamo nell’automobile e ci avviamo verso … la cruda realtà della ripresa lavorativa del giorno seguente.
 
Partecipanti:
Alfio (addetto alle previsioni meteo e barzellettiere),
Davide (ispiratore dell’escursione e consigliere),
Viola (fotografa e “ridolini” per le battute dell’Alfio),
Paolo (redattore del rapporto)
 
Andata: 3 ore, 9,2 km, salita totale 618 m, discesa totale 476 m.
Ritorno: 3 ore, 9.4 km, salita totale 469 m, discesa totale 544 m.
Presenza d’acqua: abbastanza regolare su tutto il percorso