Monte Azzarini m 2.431 e dintorni


Publiziert von andrea62 , 27. Juni 2012 um 16:28. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:24 Juni 2012
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 743 m
Abstieg: 1166 m
Strecke:Passo San Marco - Pizzo Segade - M.Azzarini - Passo Pedena - Casera Pedena
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Bergamo al Passo San Marco via San Pellegrino, Piazza Brembana, Olmo al Brembo, Mezzoldo
Kartennummer:Kompass 105 Lecco - Val Brembana 1:50.000

Giro nella zona del  Monte Azzarini muovendoci sul terreno litigando con la carta topografica.
Dal Passo San Marco (1985 m.) prendiamo il sentierino che segue la cresta che porta verso est su una prima elevazione circa 80 metri sopra il Passo. Da questa proseguiamo alla cima del Pizzo delle Segade (m.2173) dove c’è una croce di vetta. La cresta, e dunque la traccia di sentiero, si abbassa di qualche decina di metri, prosegue pianeggiante e riceve il sentiero 101 che si può imboccare a pochi metri dal Passo San Marco sul versante valtellinese. Per un breve tratto il sentiero è unico, poi all’inizio della prima rampa per il Monte Azzarini il 101 scende a destra.

La traccia per il Monte Azzarini risale la cresta alternando tratti ripidi su prato, qualche saltino roccioso e tratti pianeggianti. Talvolta è un po’ esposta. Dopo la prima rampa si arriva a un settore con 4 grandi ometti. Sotto la cima si affronta l’ultima rampa su prato. Il Monte Azzarini (m.2431) ha due cime vicine: una con croce (ovest), l’altra senza croce (est). La nostra idea sarebbe di scendere al Passo Pedena sotto di noi a nord e salire sul Monte Pedena.

Poiché non ci sembra semplice né scendere al Passo né da questo salire al Pedena, qualcuno vorrebbe tornare su sentiero 101 e proseguire il più possibile verso est. Scartiamo però tutte le vie di discesa tranne due: quella da cui siamo saliti e una cresta che dalla cima con croce scende circa a ovest e che all’inizio ha un grande ometto. Prendiamo questa cresta e scendiamo per tracce, prati fioriti e all’ultimo un salto roccioso dove qualcuno scende disarrampicando e io disarticolandomi. Per raggiungere un sentierino sotto di noi rimane da scendere un pendio un po’ ripido dove mi aggrappo anche ai rododendri.

Decidiamo di continuare per il Passo Pedena che ora è alla nostra destra (est) lungo il sentierino che attraversa la testata della valletta. Il sentierino scompare presto tra erba e ghiaia, noi continuiamo traversando a est secondo un percorso che ci sembra logico mantenendo circa la stessa quota. E’ allora che vediamo i camosci. Mi danno il tempo di scattargli due foto poi si scarica la batteria. Poco male, ho quella di ricambio, solo che ovviamente la prima si è esaurita nel momento sbagliato. Proseguendo senza sentiero incrociamo poi dei segni bianchi e rossi, non particolarmente abbondanti e talora poco visibili, e li seguiamo fino al Passo Pedena, aperto tra il Monte Pedena a Nord e il Monte Azzarini a Sud. Siamo dunque arrivati in linea d’aria poco distanti dalla cima dell’Azzarini, dove eravamo prima, e vediamo il versante che avremmo voluto scendere. Ci sembra ripido, con zone rocciose e privo di tracce.

Al Passo Pedena (m.2234) vediamo un marcato sentiero che prosegue a est verso il Passo Tartano, un cartello che indica dall'altra parte il Passo San Marco a 2 ore e 20 e un masso con la scritta GVO (Gran Via Orobica). Facciamo la sosta, abbandoniamo ogni velleità di proseguire verso il Passo Tartano e decidiamo di fidarci della carta topografica e dei segni. Scenderemo quindi verso il Passo San Marco prima seguendo un itinerario indicato dritto e ben evidente sulla carta fin verso la strada asfaltata, poi lungo un altro sentiero un po’ distante dalla strada, anch'esso ben segnato sulla carta dove ha un nome: sentiero Andrea Paniga.

Nella prima parte della discesa i segni ci conducono ad un alpeggio.  Poi si fanno più rari o sbiaditi e talvolta dobbiamo spingerci nelle varie direzioni per trovarne uno. La discesa continua su tracce, erba, sassi, piccole torbiere, merda. Ci rendiamo conto che i segni non ci fanno scendere dritti ma con ampie "zeta". Poi diventano dipinti di fresco e costeggiato un boschetto di ontani il sentierino finalmente scende più decisamente. Intanto, sul fianco opposto della valle, non vediamo alcuna traccia del sentiero che dovrebbe continuare verso il Passo San Marco né abbiamo visto alcun bivio. Se qualcuno conosce il sentiero Andrea Paniga in questo tratto, è invitato a segnalarcelo così sappiamo dove eventualmente abbiamo sbagliato (sulle mappe on-line del CAI di Bergamo non è segnato perché si trova in provincia di Sondrio). C'è anche almeno un sito che ne parla, magari non abbiamo trovato noi il sentiero oppure è caduto in disuso.

Ci fermiamo per una sosta, sono due ore che scendiamo ravanando e fa anche caldo. Il nostro sentierino ci guida inesorabile verso la strada del Passo San Marco, sul versante valtellinese, alla Malga Pedena a quota 1560 a 6 km dal Passo. Qui un volontario si offre di salire lungo la strada per recuperare l'auto, fidando che una macchina lo caricherà. Due samaritani si fermano a circa 3 km dal Passo. Recupero l'auto a successivamente tutti e da quel momento contiamo i km che ci separano dal gelato.

Tourengänger: andrea62
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (1)


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heliS hat gesagt:
Gesendet am 26. September 2013 um 16:07
da questa escursione devono essere cancellati ogni riferimento e foto relativi a helis e/o kyra
che ci faccio ancora in questa gita????


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