Monte Fioraro (o Monte Azzarini)
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Altro giro esplorativo nelle Orobie ma questa volta partiamo dal versante valtellinese.
Con la macchina riusciamo ad arrivare fin sotto il Rifugio Monte Lago e poi seguiamo, sci ai piedi, la strada innevata per il Passo San Marco fino alla Malga Pedena ... stessa quota della partenza.
Continuiamo a sinistra per andare a raggiungere il Passo Pedena, con passaggio obbligato sulla destra idrografica per la presenza di una bastionata rocciosa e un paio di cascate di ghiaccio ... non molto comode da fare con gli sci!
Con un pochino di ravano e un breve tratto a piedi superiamo l'ultimo strappo per saltar fuori sopra la balza rocciosa e continuare su terreno più innevato fino al Passo. Come da accordi presi con i nostri due compagni rimasti più indietro, iniziamo subito a scendere senza aspettarli. Vista la buona qualità della neve sciamo fino a poco sotto quota 1900 dove ripelliamo per andare "all'attacco" della nostra meta di oggi, il Monte Fioraro: cima poco frequentata in ambito invernale.
Per un primo tratto facciamo traccia noi, poi ci innestiamo su una traccia che raggiunge un colletto sulla cresta del Fioraro. Dal colletto si cambia assetto, con picozza e ramponi, per affrontare la lunga cresta che con qualche sali-scendi ci porterà sulla vetta. La cresta è abbastanza lunga e trovarla con neve da pestare potrebbe richiedere molto tempo ma non è il caso di oggi, in cui molti tratti sono ormai già in erba (essendo esposti a sud).
Dalla vetta salutiamo i nostri compagni che hanno deciso di fermarsi al Passo Pedena e ci prepariamo per tornare ai nostri sci. Ci sarebbero ancora le forze per salire anche la Quota 2260 ma anche questa dorsale è abbastanza lunga e richiederebbe troppo tempo. Scendiamo direttamente dal colletto per raggiungere ancora su bella neve la Baita Saroden dove ripelliamo per tornare al Passo Pedena.
Dal Passo, alternando zone con buona neve e zone con un po' di crosta, raggiungiamo la fascia erbosa/ravanosa e sci in spalla, superiamo anche questo tratto. Qualche sasso è in agguato sotto la neve e con cautela ci spostiamo nel versante in ombra dove la maggior quantità di neve ci consente una sciata più tranquilla. Arrivati alla strada, con un po' di "sci di fondo" ritorniamo alla macchina.
Con la macchina riusciamo ad arrivare fin sotto il Rifugio Monte Lago e poi seguiamo, sci ai piedi, la strada innevata per il Passo San Marco fino alla Malga Pedena ... stessa quota della partenza.
Continuiamo a sinistra per andare a raggiungere il Passo Pedena, con passaggio obbligato sulla destra idrografica per la presenza di una bastionata rocciosa e un paio di cascate di ghiaccio ... non molto comode da fare con gli sci!
Con un pochino di ravano e un breve tratto a piedi superiamo l'ultimo strappo per saltar fuori sopra la balza rocciosa e continuare su terreno più innevato fino al Passo. Come da accordi presi con i nostri due compagni rimasti più indietro, iniziamo subito a scendere senza aspettarli. Vista la buona qualità della neve sciamo fino a poco sotto quota 1900 dove ripelliamo per andare "all'attacco" della nostra meta di oggi, il Monte Fioraro: cima poco frequentata in ambito invernale.
Per un primo tratto facciamo traccia noi, poi ci innestiamo su una traccia che raggiunge un colletto sulla cresta del Fioraro. Dal colletto si cambia assetto, con picozza e ramponi, per affrontare la lunga cresta che con qualche sali-scendi ci porterà sulla vetta. La cresta è abbastanza lunga e trovarla con neve da pestare potrebbe richiedere molto tempo ma non è il caso di oggi, in cui molti tratti sono ormai già in erba (essendo esposti a sud).
Dalla vetta salutiamo i nostri compagni che hanno deciso di fermarsi al Passo Pedena e ci prepariamo per tornare ai nostri sci. Ci sarebbero ancora le forze per salire anche la Quota 2260 ma anche questa dorsale è abbastanza lunga e richiederebbe troppo tempo. Scendiamo direttamente dal colletto per raggiungere ancora su bella neve la Baita Saroden dove ripelliamo per tornare al Passo Pedena.
Dal Passo, alternando zone con buona neve e zone con un po' di crosta, raggiungiamo la fascia erbosa/ravanosa e sci in spalla, superiamo anche questo tratto. Qualche sasso è in agguato sotto la neve e con cautela ci spostiamo nel versante in ombra dove la maggior quantità di neve ci consente una sciata più tranquilla. Arrivati alla strada, con un po' di "sci di fondo" ritorniamo alla macchina.
Tourengänger:
Andrea!

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