Como - Monte Bisbino, 1325 e Sasso Gordona, 1410 - No carbon - Rientro dalla Val di Muggio
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Con il meteo non ancora ben sistemato e il "marcato" abbastanza diffuso sull'arco alpino, decido di restarmene vicino a casa con un duathlon che vada a sfiorare la neve senza calpestarla.
Giù bassi, quindi.
Gli amici sono tutti impegnati con un torneo di briscola al Circolo Anziani, per cui me ne vado solo su per il Bisbino con la Mbk.
Parto da casa poco prima delle 11 e dopo ventun chilometri e due ore e dieci, dice il GPS, sono in vetta. Qualche foto con già le nuvole che si raccolgono sulle cime e ridiscendo; imbocco la sterrata che porta al Rifugio Bugone; sbaglio, infilandomi nel sentiero pedonale,. torno indietro e ritrovo la strada corretta, (sono un po' di anni che non passo di qui).
Dal Rifugio Bugone continuando lungo la Via dei Monti Lariani, supero un paio di rampe abbastanza indigeste e il Rifugio Murelli. La carrareccia prosegue, ora, nel bosco sotto il Monte San Bernardo e mi conduce davanti ad una pesante sbarra: a destra una rampa in cemento con una sbiadita indicazione, Binate; a sinistra, oltre la sbarra, la strada continua pianeggiante o in leggera salita, morbida e invitante. Non ricordo bene e non ho la carta, ma tutto indica che dovrei affrontare l' ennesima rampa.
Maschero la pigrizia con la voglia di scoprire e proseguo verso l'Alpe di Carate. La scelta si rivela vincente; niente di che, ma ho barattato una cinquantina di metri di dislivello con un comodo aggiramento del Monte San Bernardo, una visita alla bella Alpe di Carate, un ottimo panorama sul Sasso Gordona, seconda meta della giornata e un rientro sulla diritta via attraverso una splendida faggeta, assistito da un sentiero poco pedalabile ma ottimo per il piede.
La carrareccia, prevalentemente in leggera discesa, mi porta rapidamente al Rifugio Binate e poi, poco più giù alla omonima colma e, sempre pianeggiando, alla Colma di Schignano.
Da qui una rampa abbastanza ostica si addentra nel bosco verso il Sasso Gordona. Mi avvio accompagnato da un lontano rombo che sta invadendo la valle; che razza di trattore c'ha questo? Dopo un minuto il rombo è divenuto assordante e spuntano tre quod, o quad (come cavolo si scrive, helis?) e una moto da cross che si avventano su di me a velocità pazzesca. Salto dalla bicicletta, (buona la scusa) e mi faccio da parte; i quattro dell'Apocalisse passano rallentando un po' e abbozzando perfino un piccolo cenno di ringraziamento con la testa.
Continuo la rampa a spinta, poi, dove appoggia un po, risalgo in sella ed in pochi minuti arrivo, al culmine della salita, alle fortificazioni militari, dove si dirama il sentiero che porta al Sasso Gordona.
Dopo quattro ore di sella, scendo e, giusto per non rischiare di trovarlo spetasciato da qualche moderno carrista, spingo il mezzo su per il sentiero, abbandonandolo presso una ben recuperata trincea; un'altra mezz'ora e sono in vetta.
Bello il sentiero del Sasso Gordona; non lo ricordavo più.
Clima mite, parecchie nuvole, ma anche un po' di sole.
Fotografie, maglietta asciutta, bottiglietta d'acqua; ripristino delle comunicazioni. Rete svizzera, va beh.
Concordo un appuntamento a Pian delle Alpi con le donne della mia vita e, dopo un quarto d'ora di vetta, (è sempre il GPS che mi assiste) ridiscendo.
Agganciate donne, (e suoceri) concludo la prima parte della giornata con un buon piatto di trippa e due birre a Erbonne, metropoli con nove abitanti presso il confine svizzero, per poi attraversar la frontiera e fiondarmi giù da Scudellate, lungo la Val di Muggio, verso casa.
Dove arrivo parecchio prima del resto della famiglia.
Giù bassi, quindi.
Gli amici sono tutti impegnati con un torneo di briscola al Circolo Anziani, per cui me ne vado solo su per il Bisbino con la Mbk.
Parto da casa poco prima delle 11 e dopo ventun chilometri e due ore e dieci, dice il GPS, sono in vetta. Qualche foto con già le nuvole che si raccolgono sulle cime e ridiscendo; imbocco la sterrata che porta al Rifugio Bugone; sbaglio, infilandomi nel sentiero pedonale,. torno indietro e ritrovo la strada corretta, (sono un po' di anni che non passo di qui).
Dal Rifugio Bugone continuando lungo la Via dei Monti Lariani, supero un paio di rampe abbastanza indigeste e il Rifugio Murelli. La carrareccia prosegue, ora, nel bosco sotto il Monte San Bernardo e mi conduce davanti ad una pesante sbarra: a destra una rampa in cemento con una sbiadita indicazione, Binate; a sinistra, oltre la sbarra, la strada continua pianeggiante o in leggera salita, morbida e invitante. Non ricordo bene e non ho la carta, ma tutto indica che dovrei affrontare l' ennesima rampa.
Maschero la pigrizia con la voglia di scoprire e proseguo verso l'Alpe di Carate. La scelta si rivela vincente; niente di che, ma ho barattato una cinquantina di metri di dislivello con un comodo aggiramento del Monte San Bernardo, una visita alla bella Alpe di Carate, un ottimo panorama sul Sasso Gordona, seconda meta della giornata e un rientro sulla diritta via attraverso una splendida faggeta, assistito da un sentiero poco pedalabile ma ottimo per il piede.
La carrareccia, prevalentemente in leggera discesa, mi porta rapidamente al Rifugio Binate e poi, poco più giù alla omonima colma e, sempre pianeggiando, alla Colma di Schignano.
Da qui una rampa abbastanza ostica si addentra nel bosco verso il Sasso Gordona. Mi avvio accompagnato da un lontano rombo che sta invadendo la valle; che razza di trattore c'ha questo? Dopo un minuto il rombo è divenuto assordante e spuntano tre quod, o quad (come cavolo si scrive, helis?) e una moto da cross che si avventano su di me a velocità pazzesca. Salto dalla bicicletta, (buona la scusa) e mi faccio da parte; i quattro dell'Apocalisse passano rallentando un po' e abbozzando perfino un piccolo cenno di ringraziamento con la testa.
Continuo la rampa a spinta, poi, dove appoggia un po, risalgo in sella ed in pochi minuti arrivo, al culmine della salita, alle fortificazioni militari, dove si dirama il sentiero che porta al Sasso Gordona.
Dopo quattro ore di sella, scendo e, giusto per non rischiare di trovarlo spetasciato da qualche moderno carrista, spingo il mezzo su per il sentiero, abbandonandolo presso una ben recuperata trincea; un'altra mezz'ora e sono in vetta.
Bello il sentiero del Sasso Gordona; non lo ricordavo più.
Clima mite, parecchie nuvole, ma anche un po' di sole.
Fotografie, maglietta asciutta, bottiglietta d'acqua; ripristino delle comunicazioni. Rete svizzera, va beh.
Concordo un appuntamento a Pian delle Alpi con le donne della mia vita e, dopo un quarto d'ora di vetta, (è sempre il GPS che mi assiste) ridiscendo.
Agganciate donne, (e suoceri) concludo la prima parte della giornata con un buon piatto di trippa e due birre a Erbonne, metropoli con nove abitanti presso il confine svizzero, per poi attraversar la frontiera e fiondarmi giù da Scudellate, lungo la Val di Muggio, verso casa.
Dove arrivo parecchio prima del resto della famiglia.
Tourengänger:
Nevi Kibo

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