MTB sul Gottardo
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Oggi mi voglio mettere alla prova con la MTB. In primavera ho cominciato a fare qualche uscita “dopolavoro” per fare un po’ di gamba e riabituare il lato B al “comodo” sellino, ma non per questo mi posso ritenere allenato. Stà di fatto che sono a Madrano (Airolo) per qualche giorno di relax, ho portato con me la “biga” e non sono mai salito al Passo del Gottardo pedalando. Ho un bel giro in mente, ma l'allenamento sarà sufficiente?
Parto verso le 8 con l’intenzione di essere di ritorno per mezzogiorno. Da Madrano raggiungo con breve tragitto Valle e poi Airolo, dove imbocco la strada cantonale. La lascio però appena uscito dal paese prendendo sulla destra una stradina secondaria che sale decisa e sbuca su uno dei primi tornanti della strada del passo. Sulla Tremola sono quai solo: per tutta la salita incontro pochissime automobili, qualche motociclista e diversi ciclisti che, più veloci di me, mi superano. Poco male! Continuo a salire con il mio ritmo. La pendenza è regolare e permette di pedalare con agilità nonostante il fondo in pavé. Durante la salita c’è il tempo per guardarsi attorno, sulla strada incontro pure due marmotte che non sembrano per niente spaventate, tanto che riesco ad avvicinarmi per scattare loro una fotografia.
Nella seconda parte della salita si affrontano tornanti molto stretti, e la pendenza diminuisce un po’. In compenso comincia a farsi sentire il vento freddo che soffia dal passo giù per la Val Tremola.
Dopo poco meno di due ore sono all’Ospizio del Gottardo. Mi fermo per qualche minuto in riva ai Laghi della Piazza, il tempo necessario per indossare la mia Kway e bere un sorso d’acqua. Sono le 10 e il passo comincia ad animarsi di turisti di passaggio.
Continuo dunque il mio giro imboccando la strada che sale verso il Lago della Sella. Al primo bivio giro a destra e continuo passando per l’Alpe Sorescia fino al Passo Scimfuss 2242m, poi un tratto in discesa, prima su strada asfaltata, poi su sterrato, che mi porta all’Alpe di Pontino. Continuo ancora. La strada fa un po’ di saliscendi fino a Piano di Pontino, poi comincia la vera discesa!
Di tutto il percorso la discesa è stata per me la parte più impegnativa. Il percorso segue sempre una mulattiera che però alterna tratti scorrevoli (che invitano alla velocità) a tratti ripidi e sconnessi che richiedono un po’ più di tecnica. 600 m di dislivello, su un percorso divertenti e a tratti molto veloce, passando per Bolla, Pautàn, fino a Rütan dei sassi. In questo tratto consiglio di fissare bene la borraccia o (se ne avete uno) di metterla nello zaino, io l’ho persa a causa di uno dei tanti scossoni e me ne sono accorto solo arrivato in fondo!
A Rütan c’è un cartello di strada sbarrata a causa della frana della Val Canaria. Il sentiero sarebbe percorribile a piedi, ma alcuni tratti non sono pedalabili. È dunque necessario risalire alcuni strappi anche molto ripidi fino alla località Monti. La mulattiera continua con altri saliscendi fino a Cassina e poi nuovamente in discesa fino a Valle, dove riprendo la strada di casa.
Impressioni:
È un bellissimo percorso, molto panoramico nella sua parte centrale. La vista spazia sulle cime della Val Bedretto, sul ghiacciaio del Blinnenhorn, sul Galenstock e tanti altri, ma è comunque bene tenere gli occhi sulla strada… o fermarsi per ammirare il paesaggio. Non sono un esperto, ma ritengo che il percorso sia di difficoltà media, sia per lo sforzo che per la tecnica. Tutto il tragitto è ben segnalato come itinerario ciclabile GOTTARDO BIKE N° 65. È praticamente impossibile sbagliare: ci sono cartelli ad ogni bivio.
Tempo impiegato (da pippa non allenata quale sono!): 3 ore e 45 minuti (incluse pause)
Madrano – Passo del San Gottardo: 2 ore
Passo del San Gottardo – Orello: 1 ora
Orello – Madrano: 45 minuti
Parto verso le 8 con l’intenzione di essere di ritorno per mezzogiorno. Da Madrano raggiungo con breve tragitto Valle e poi Airolo, dove imbocco la strada cantonale. La lascio però appena uscito dal paese prendendo sulla destra una stradina secondaria che sale decisa e sbuca su uno dei primi tornanti della strada del passo. Sulla Tremola sono quai solo: per tutta la salita incontro pochissime automobili, qualche motociclista e diversi ciclisti che, più veloci di me, mi superano. Poco male! Continuo a salire con il mio ritmo. La pendenza è regolare e permette di pedalare con agilità nonostante il fondo in pavé. Durante la salita c’è il tempo per guardarsi attorno, sulla strada incontro pure due marmotte che non sembrano per niente spaventate, tanto che riesco ad avvicinarmi per scattare loro una fotografia.
Nella seconda parte della salita si affrontano tornanti molto stretti, e la pendenza diminuisce un po’. In compenso comincia a farsi sentire il vento freddo che soffia dal passo giù per la Val Tremola.
Dopo poco meno di due ore sono all’Ospizio del Gottardo. Mi fermo per qualche minuto in riva ai Laghi della Piazza, il tempo necessario per indossare la mia Kway e bere un sorso d’acqua. Sono le 10 e il passo comincia ad animarsi di turisti di passaggio.
Continuo dunque il mio giro imboccando la strada che sale verso il Lago della Sella. Al primo bivio giro a destra e continuo passando per l’Alpe Sorescia fino al Passo Scimfuss 2242m, poi un tratto in discesa, prima su strada asfaltata, poi su sterrato, che mi porta all’Alpe di Pontino. Continuo ancora. La strada fa un po’ di saliscendi fino a Piano di Pontino, poi comincia la vera discesa!
Di tutto il percorso la discesa è stata per me la parte più impegnativa. Il percorso segue sempre una mulattiera che però alterna tratti scorrevoli (che invitano alla velocità) a tratti ripidi e sconnessi che richiedono un po’ più di tecnica. 600 m di dislivello, su un percorso divertenti e a tratti molto veloce, passando per Bolla, Pautàn, fino a Rütan dei sassi. In questo tratto consiglio di fissare bene la borraccia o (se ne avete uno) di metterla nello zaino, io l’ho persa a causa di uno dei tanti scossoni e me ne sono accorto solo arrivato in fondo!
A Rütan c’è un cartello di strada sbarrata a causa della frana della Val Canaria. Il sentiero sarebbe percorribile a piedi, ma alcuni tratti non sono pedalabili. È dunque necessario risalire alcuni strappi anche molto ripidi fino alla località Monti. La mulattiera continua con altri saliscendi fino a Cassina e poi nuovamente in discesa fino a Valle, dove riprendo la strada di casa.
Impressioni:
È un bellissimo percorso, molto panoramico nella sua parte centrale. La vista spazia sulle cime della Val Bedretto, sul ghiacciaio del Blinnenhorn, sul Galenstock e tanti altri, ma è comunque bene tenere gli occhi sulla strada… o fermarsi per ammirare il paesaggio. Non sono un esperto, ma ritengo che il percorso sia di difficoltà media, sia per lo sforzo che per la tecnica. Tutto il tragitto è ben segnalato come itinerario ciclabile GOTTARDO BIKE N° 65. È praticamente impossibile sbagliare: ci sono cartelli ad ogni bivio.
Tempo impiegato (da pippa non allenata quale sono!): 3 ore e 45 minuti (incluse pause)
Madrano – Passo del San Gottardo: 2 ore
Passo del San Gottardo – Orello: 1 ora
Orello – Madrano: 45 minuti
Tourengänger:
Pippo76
Communities: Hikr in italiano
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