Airolo – Val Tremola – Gottardo – Passo Scimfüss (2241 m) – Airolo – EMTB
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Anello del Passo del San Gottardo con la e-MTB.
Per la prima volta provo la salita della mitica Tremola con la bicicletta.
Inizio dell’escursione: ore 7:05
Fine dell’escursione: ore 11:10
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1025 hPa
Temperatura alla partenza: 14,5°C
Temperatura al rientro: 25,5°C
Isoterma di 0°C alle 9:00: 3900 m
Velocità media del vento: 15 km/h
Sorgere del sole: 6:18
Tramonto del sole: 20:42
Arrivo verso le sette al piccolo parcheggio sterrato poco sotto la Via della Stazione ad Airolo, presso due edifici militari. È frescolino, inoltre spira un sostenuto vento da nord che mi induce a partire con una leggera giacca a vento.
In breve mi immetto sulla Via San Gottardo: il segnavia indica che la salita al valico è di 12 km. In realtà, dalla Val Tremola sarà un po’ più lunga (13,1 km) e più impegnativa, per i lunghi tratti di pavé. Come se non bastasse, devo pure pedalare contro vento: sarà una salita epica per le mie modeste capacità di scalatore.
Mi faccio aiutare dal motore Yamaha, ma non vado oltre il livello ECO/STANDARD in quanto desidero risparmiare energia nel caso in cui ce ne fosse una maggior richiesta più in alto, verso il Passo Scimfüss. L’e-bike ti obbliga ad essere calcolatore e parsimonioso: non è un motorino!
All’altezza di Fondo del Bosco, supero in scioltezza quattro ciclisti in sella ad una bici da corsa: il fatto mi incoraggia e mi dà fiducia sulla riuscita dell’impresa. In mezz’ora arrivo a Motto Bartola (1527 m) e dopo altri 15 minuti mi trovo all’imbocco della tenebrosa Val Tremola. Non mi sembra vero: dopo aver sopportato a malapena per diversi giorni un caldo asfissiante, qui fa freddo, spira un forte vento contrario e non c’è anima viva. In prossimità del Ponte di Mezzo la desolazione ucciderebbe ogni entusiasmo. Non parliamo poi del Lago dei Morti: già il nome ti mette i brividi. Pedalo al centro della carreggiata, perché le folate di vento potrebbero scaraventarmi giù dai muraglioni, alti fino a trenta metri.
Paradossalmente, sotto la Cappella dei Morti (2077 m) mi si allarga il cuore, nel senso del rallegramento, ovviamente, e non della dilatazione patologica dei ventricoli. Arrivo al sole e la stretta gola del torrente Foss lascia spazio ai pascoli e al cielo sempre più luminoso.

Al Passo del San Gottardo via Tremola
L’ultimo rettilineo di 100 m mi porta dritto dritto al monumento che ricorda l’incidente aviatorio dell’8.8.1927, in cui perse la vita il primo tenente vodese Adriano Guex. La statua in bronzo è opera del pittore e scultore ticinese Fausto Agnelli (1879- 1944), il basamento, costituito da massi granitici, è stato eretto dal mastro muratore Francesco Balerna di Lamone e da cinque aiutanti. L’inaugurazione ebbe luogo il 18.8.1928, novant’anni fa. Si era agli albori delle forze aeree svizzere, fondate il 31 luglio del 1914, ma con Guex erano già 34 i piloti militari caduti in azione.
Mi faccio immortalare davanti alle tre aquile di bronzo da un motociclista bernese, quindi riprendo la pedalata verso il Lago dell’Ospizio e la Cascina della Bolla. Anche oggi vedo decine di camper posteggiati ai bordi dei laghetti. Molti viaggiatori passano la notte al Passo del San Gottardo, al fresco e a costo zero.
Dopo l’Alpe di Sorescia affronto l’ultima salita di giornata, forse la più impegnativa, che mi porta al panoramicissimo Passo Scimfüss (2241 m): la quota più alta della gita. Mi concedo una sosta fotografica. Il vertiginoso versante occidentale precipita per oltre 700 m sul terrazzo di Motto Bartola. I pascoli sono molto secchi: sembra già l’erba del mese di settembre. La scarsità di pioggia che dura dal mese di aprile è associata a temperature elevate. Con una temperatura media mensile alla fine del mese di luglio di 12 gradi, la Svizzera sta vivendo il periodo aprile-luglio più caldo dall’inizio delle misurazioni nel 1864.
All’Alpe di Pontino (2058 m) non vedo né una mucca né un maiale. Suppongo che le bestie siano state portate al corte Cascina Nuova (2014 m).
Percorro la sterrata che si sviluppa sul versante orografico destro della Val Canaria, senza incontrare nessuno fino ad Orello, dove incrocio un ciclista. In questo periodo non ci sono purtroppo i fiori che ammirai nel mese di giugno dell’anno scorso.
Per il resto è un saliscendi continuo, sulle carrarecce che collegano i piccoli agglomerati della valle, quasi tutti disabitati.
A Valle (1175 m) raggiungo la strada asfaltata, che mi permette la galoppata finale per chiudere l’anello poco oltre la stazione ferroviaria di Airolo.
Escursione di circa 33 km percorsi in quattro ore, con la mia prima salita della Tremola in mountain bike. Il vento contrario ha frenato notevolmente la mia corsa ed ha accentuato la sensazione di freddo, che da parecchie settimane non sentivo più.
Bene ho fatto a partire presto, con la strada ancora deserta, ciò che mi ha permesso di tenere una certa distanza dall’orlo dei muraglioni privi di protezioni.
La discesa nella Val Canaria non è tecnicamente difficile, fatta eccezione per un ripido tratto sopra Orello.
Tempo di salita fino al Passo di Scimfüss: 1 h 48 min (soste comprese)
Tempo totale: 4 h 5 min
Tempi parziali
Airolo – Passo del San Gottardo (2096 m): 1 h 13 min
Passo del San Gottardo (2096 m) – Passo Scimfüss (2241 m): 35 min
Passo Scimfüss (2241 m) – Pautàn (1570 m): 1 h 40 min
Pautàn (1570 m) – Airolo, Stazione FFS (1141 m): 30 min
Coordinate Passo Scimfüss: 688.453 / 155.279
Coordinate Alpe di Pontino: 690.540 / 155.556
Dislivello in salita: 1260 m
Sviluppo complessivo: 32,7 km
Pendenza media: 7,4%
Pendenza massima 12%
Difficoltà: PD
Libro di vetta: no
Soccorso alpino CAS: 117
Soccorso REGA: 1414
Copertura della rete cellulare: buona
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