Motto di Dentro (Valle della Tremola) 1700 m - Skitour
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L’inverno è così. Ci si deve accontentare di ciò che la natura offre, senza essere troppo invadenti, e quello che arriva in più è tutto grasso che cola. Procedere sulla neve e sul ghiaccio non è come camminare su di un prato estivo, ed inoltre anche l’attrezzatura ha il suo peso.
Pensavo di raggiungere il Passo del San Gottardo, e invece, per un gancio di una delle pelli che non ha più voluto tornare al suo posto, ho dovuto iniziare anzitempo la discesa, effettuando solo poco più della metà del tragitto pensato.
Mi consolo con il fatto che questo incidente di percorso, o impedimento di forza maggiore che dir si voglia (certo, non avendo con me né pinza, né martello… ma del resto chi se li porta in montagna?), mi ha permesso di sciare - in discesa - sul tetto di una galleria, cosa che non avrei fatto se avessi raggiunto la meta, visto che al ritorno avrei probabilmente seguito un’altra via. Un lungo rettangolo, con due lati tronchi, l’inizio e la fine (evitare di saltare giù, please) e con il lato esterno anch’esso privo di protezioni (sotto c’è il vuoto): con un po’ di attenzione mi sono concesso questo emozionante passaggio.
Da Airolo, per salire d’inverno al Passo ci sono tre possibilità: lo stradone, la Tremola e il sentiero estivo. Dove ho potuto (cioè quasi sempre), ho preferito il sentiero estivo, bello ripido e che taglia l’interminabile serpentone; in alcuni casi (pendenza troppo elevata e/o neve accumulata) ho percorso la strada vecchia; quella principale l’ho invece evitata come la peste, anche se poi mi sono accorto che almeno in discesa avrebbe potuto avere anche un suo perché, dato il maggiore e migliore innevamento rispetto all’altra. Sì, perché quest’ultima, portando anche a postazioni militari, è stata depauperata dalla neve per consentire il passaggio di qualche mezzo, e naturalmente si è poi formato del ghiaccio. Però, quantomeno in discesa, il ghiaccio ha aiutato a tenere una discreta velocità data la bassa pendenza, in particolare nei tornanti.
Quindi, il percorso è stato: Airolo San Carlo – Fondo del Bosco – Motto Bartola – Cima del Bosco – Motto di Dentro (circa a quota 1700). Qui il citato inconveniente con il fissaggio di una delle pelli, e l’inizio della discesa, con percorso misto (un po’ la vecchia, pochissimo la nuova, e un po’ fuori-strada, per così dire…)
Oltre il Ticino, sulle piste da sci di Airolo (Pesciüm, Sasso della Boggia), si notava un po’ di movimento: io personalmente, dall’altro lato della valle, ero solo e nessuno si è palesato per tutta la (breve) giornata. Mi riservo di ripetere l’escursione, sempre d’inverno, confidando nella riuscita integrale.
Pensavo di raggiungere il Passo del San Gottardo, e invece, per un gancio di una delle pelli che non ha più voluto tornare al suo posto, ho dovuto iniziare anzitempo la discesa, effettuando solo poco più della metà del tragitto pensato.
Mi consolo con il fatto che questo incidente di percorso, o impedimento di forza maggiore che dir si voglia (certo, non avendo con me né pinza, né martello… ma del resto chi se li porta in montagna?), mi ha permesso di sciare - in discesa - sul tetto di una galleria, cosa che non avrei fatto se avessi raggiunto la meta, visto che al ritorno avrei probabilmente seguito un’altra via. Un lungo rettangolo, con due lati tronchi, l’inizio e la fine (evitare di saltare giù, please) e con il lato esterno anch’esso privo di protezioni (sotto c’è il vuoto): con un po’ di attenzione mi sono concesso questo emozionante passaggio.
Da Airolo, per salire d’inverno al Passo ci sono tre possibilità: lo stradone, la Tremola e il sentiero estivo. Dove ho potuto (cioè quasi sempre), ho preferito il sentiero estivo, bello ripido e che taglia l’interminabile serpentone; in alcuni casi (pendenza troppo elevata e/o neve accumulata) ho percorso la strada vecchia; quella principale l’ho invece evitata come la peste, anche se poi mi sono accorto che almeno in discesa avrebbe potuto avere anche un suo perché, dato il maggiore e migliore innevamento rispetto all’altra. Sì, perché quest’ultima, portando anche a postazioni militari, è stata depauperata dalla neve per consentire il passaggio di qualche mezzo, e naturalmente si è poi formato del ghiaccio. Però, quantomeno in discesa, il ghiaccio ha aiutato a tenere una discreta velocità data la bassa pendenza, in particolare nei tornanti.
Quindi, il percorso è stato: Airolo San Carlo – Fondo del Bosco – Motto Bartola – Cima del Bosco – Motto di Dentro (circa a quota 1700). Qui il citato inconveniente con il fissaggio di una delle pelli, e l’inizio della discesa, con percorso misto (un po’ la vecchia, pochissimo la nuova, e un po’ fuori-strada, per così dire…)
Oltre il Ticino, sulle piste da sci di Airolo (Pesciüm, Sasso della Boggia), si notava un po’ di movimento: io personalmente, dall’altro lato della valle, ero solo e nessuno si è palesato per tutta la (breve) giornata. Mi riservo di ripetere l’escursione, sempre d’inverno, confidando nella riuscita integrale.
Tourengänger:
tapio

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Kommentare (3)