Laghetto m.1765 - capanna alpe Sponda m.1997


Publiziert von Alberto , 8. Juli 2010 um 17:22. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum: 3 Juli 2010
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Madöm Gross   Gruppo Pizzo Barone   Gruppo Pizzo Campo Tencia   CH-TI 
Zeitbedarf: 6:15
Aufstieg: 1372 m
Abstieg: 1392 m
Strecke:Valle m.940 [p ] -Cala m.1467 -bivio per Laghetto -V. Chironico/Ragada m.1515 -alpe Laghetto m.1765 -Ragada m.1515 -alpe Sponda m.1928 -capanna Alpe Sponda m.1997
Zufahrt zum Ausgangspunkt: Milano -Chiasso -Bellinzona -seguire per Gottardo -uscita Faido -raggiunta la cantonal prendere a destra (direzione bellinzona) -Lavorgo -Chironico [p ] -2 km. dopo, c'è Valle [p ]
Unterkunftmöglichkeiten:capanna Alpe Sponda
Kartennummer: CNS n° 266 valle Leventina

La giornata si prospetta bella,Giunti a Chironico,proseguiamo fino a Valle (2 km.,attenzione,parcheggio con posti limitati 7/9 auto). La temperatura è molto gradevole,stando alla strada come era conciata,si direbbe che è passato un temporale,meglio così,la sofferenza è più sopportabile. Con Giuseppe e Tilde,partiamo alle 7,45 e giunti a Cala m.1467,un bel nucleo di vecchie baite risistemate,diamo uno sguardo all'interno della splendida chiesetta,poi proseguiamo e poco dopo fuori dall'abitato,il sentiero si biforca: spiego come stanno le cose e propongo agli amici un percorso ad anello,salendo prima al lago,poi alla capanna. La proposta viene accettata e cominciamo a percorrere il sentiero che si presenta a sali scendi ( molto più pesante se fatto per il rientro) e mentre lo percorriamo...neve? nooo! grandine del diametro di 1 cm.,cosa che se piovesse in testa provocherebbe dolori e piano piano giungiamo a Ragada m.1515: qui ci vuole quasi un'oretta per il lago (che non ho mai raggiunto) e poco più per andare alla capanna Sponda. Tilde è titubante,la mia proposta lasci che siano loro a decidere se affrontarla o no: anche per me,non è una passeggiata,so già a quanto dislivello più o meno vado incontro. Giuseppe,senza pensarci su è per il laghetto,Tilde si rassegna e io...pure (devo imparare a stare più attento alle proposte che faccio). Attraversato il torrente (numerose cascate nei dintorni,in particolare una dalla notevole portata d'acqua),superiamo un paio di valanghe,poi percorriamo il sentierino in alcuni tratti esposto e ad un tratto Tilde ci urla qualcosa: ci fermiamo e attendiamo. Tilde non era tanto entusiasta e sicura di proseguire,mentre Giuseppe (c'è la fa lui,devono farcela anche gli altri,la cosa cambia in versione invernale,dove vanno gli altri,lui ha dei timori,cosa normale) insiste. Io giustamente chiedo che se non se la sente più,si torna indietro,daltronde il mio medico non mi obbliga ad andare per forza avanti,( e penso che la cosa vale per tutti,in particolare,bisogna pensare ai più deboli,cosa che alcuni a quanto pare se ne disinteressano!!!!!!!). Tilde non ha il coraggio di dire basta (non sapete quante volte io ho mollato e ho fatto quello che ritenevo giusto,per la mia salute e la mia sicurezza),cosa più sbagliata: dobbiamo imparare a rifiutarci se noi non riteniamo sicuro il percorso e se fisicamente siamo provati dalla stanchezza,non c'è nulla di assolutamente anomalo,anzi,è una cosa che io apprezzo molto,perchè vuol dire ragionare con la nostra testa e non con le gambe degli altri!!!! Tilde si rassegna e decide di proseguire,anche se la sua preoccupazione è quella,una volta scesi al bivio,di non farcela a risalire per andare alla capanna. Poco dopo raggiungiamo la capannina dei pescatori (usufruibile solo se non ci sono loro,così è scritto sull'entrata) e poco dopo al lago: sono le 11,30 (fin qui sono 890 m. di salita e 3 ore e 45 di cammino). Ora facciamo una bella sosta,poi alle 12,00 ci rimettiamo in cammino e scesi a Ragada,( fin qui sono 335 metri di discesa) riprendiamo a salire l'erto bosco: la traccia non è ben marcata,in compenso la segnaletica a vernice è abbondante: il caldo oramai si fa sentire,il sole picchia e la stanchezza...abbonda. Finalmente giungiamo alla capanna Alpe Spnda,(sono le 14,25,con un dislivello in salita di 482 m.per un totale di 1372 m.) dove facciamo conoscenza con un gruppo di famiglie con bimbi appresso: erano una 20 na. Un volontario della società,proprietaria della struttura,ci dice che i bambini si stavano divertendo in una grande pozza,nei pressi della baita poco avanti della capanna,dove una roccia,sopra cui scendeva l'acqua,veniva sfruttata dai bambini come scivolo. Poco dopo,eccoli di rientro dal loro divertimento,con grande appetito (peggio di un branco di lupi affamati). Il bradipo,non particolarmente amante del sole,scambiava quattro chiacchere all'interno della struttura,alla bella ombra e al fresco,poi,visto che mi sembrava di fare l'associale,esco ed è stato un bene: scruto l'orizzonte e vedo dei nuvoloni color grigio,in zona Adula,poi...un tuono...un secondo...un terzo e a quel punto dico a Giuseppe: ma...li senti i tuoni? mi risponde,senza troppa preoccupazione,sì,li ho sentiti. E allora ho dato una sferzata a muoversi,a me personalmente di prendere tempesta,grandine e acquazzoni,non mi va nel modo più assoluto. Gli amici ticinesi,cercano (tanto loro stavano su a dormire) di tranquillizarci che il temporale li non arriverà...he he he ( e io ci credo? nossignori,la mia esperienza nello scrutare le nuvole,mi dice di telare). Salutiamo e alle 16,00 ci avviamo con passo celere,in modo di arrivare a Cala dove in caso di acqua,almeno siamo su una buona mulattiera: basta una rotazione dei venti ed ecco che alle nostre spalle,proprio sopra la zona della capanna,densi nuvoloni ci inseguono . Poco dopo,tuoni piuttosto secchi e a dir poco rassicuranti,mi stimolano ad essere un pochetto più celere nel mio passo e alle 18,00 siamo all'auto (dislivello totale in discesa 1392 m.). Il cielo sopra di noi non si vedeva più,tutto coperto: mentre partiamo,sono le 18,15,ecco qualche goccia,davanti a noi,la zona del pizzo Matro stava scomparendo nelle nubi e nel tratto di strada ancor prima di arrivare a Chironico...si è scatenato il finimondo. Acqua a secchiate con grandine annessa,in direzione del Gottardo,solo a guardare c'era d'aver paura: mi auguro di non trovarmi mai in una situazione del genere senza un riparo sicuro,vi posso assicurare che anche il più spavaldo se la sarebbe fatta sotto. Il maltempo ci inseguiva e a tarda sera si è scaricato nel comasco,varesotto e lecchese: la pianura è rimasta a secco. Mi raccomando,impariamo non solo a voler raggiungere cime,rifugi e valli,ma di scrutare il cielo e cercare di essere pronti a rinunciare ,se necessario,anche a soste prolungate,cosi da evitare gravi e spiacevoli sorprese: la vita è preziosa,non gettiamola via stupidamente per colpa della nostra caparbietà e ostinazione nel pretendere di raggiungere ad ogni costo ciò che si è programmato. Le montagne,sono sempre...e sempre resteranno al loro posto: noi,siamo solo di passaggio,quindi,cerchiamo di rendere più piacevole e duraturo questo ...breve momento!


Tourengänger: Alberto, clotilde
Communities: Hikr in italiano


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