Stotzigen Firsten m.2752,3


Publiziert von Alberto , 24. März 2010 um 17:33. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Uri
Tour Datum:20 März 2010
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT4 - Schneeschuhtour
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-UR 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 1214 m
Abstieg: 1214 m
Strecke:riattraversare il ponte -dirigersi verso la cantonale del Furka -prendere la militare che scorre accanto al torrente che si ha alla sinistra -superare il primo ponte senza attraversarlo,giungere al 2° ponte (blu),seguire la strada fino al primo tornante -tagliare diritti fino a riprenderla a monte -poi seguire le tracce a destra -Laubgadem m.1729 -proseguire diritto fino ai ruderi di una baita diroccata (muri perimetrali) località Murder -salire i pendii o vallette tenendosi il più possibile a destra (in modo tale che le tracce non vengano distrutte da discesisti -giungere a Gassler (baita a quota 2367) -seguire il tracciato tra il Schattmugen (a sinistra) e il Lagen Firsten (a destra) -salire sulla cresta fino all'ometto di quota 2752,3 Km. sola andata 7,300 circa
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano -Chiasso -Bellinzona -seguire per il Gottardo -uscita per Goschene/Andermatt -seguire per Furkapass,senza passare per il centro di Andermatt -Hospental -Realp -superato il paese prendere la strada a sinistra che giunge al ponte,attraversarlo e parcheggiare: costo 3-franchi 18 ore
Kartennummer:CNS n° 5001 Gotthard

 

Amici,la relazione che ne segue,oltre ad essere un “mattone” da leggere,sarà un po' “dura”: La parte a cui mi riferisco si trova all'interno degli asterischi.           Ci ritroviamo al Breggia: Pieroantonio,Giuseppe,Francesco,Claudio,Massimo e Cristina: oggi Francesco è il senior del gruppo,Cristina la mascott. Mentre percorriamo il canton Ticino,il tempo non è dei migliori: nuvole minacciose sovrastano le vette circostanti,proprio un tempo da lupi. Giunti al di là del tunnel del Gottardo,la meteo sembra migliore e ci spinge ad avanzare. Percorrendo la lunga strada che da Andermatt prosegue verso il Fuirkapass. Noto in più punti la mancanza di neve,ma giunti a Realp m.1538,lo scenario è grandioso. Il parcheggio è quasi pieno,prestando attenzione,si può benissimo parcheggiare all'interno del cerchio di auto,comunque consiglio di essere qui,almeno per le 8.00,perché la zona è molto frequentata,dato che le possibilità sono molte. Partiamo facendo attenzione alla strada che corre lungo il torrente,la quale è ghiacciata e scivolosa,poi giunti al ponte blu,ci ciaspoliamo. Subito al tornante successivo,perdiamo Massimo,l'attesa è lunghetta,poi arriva con le sue nuove ciaspole che gli han creato qualche problemino,che aveva ancora: l'apertura che rende libera la ciaspola non era sufficiente. Poi,sistemata anche questa,si parte tutti...quasi tutti: i soliti del “gruppo ferrari” in testa e poi chi li ha visti più. Come al solito,in testa invece di esserci io,l'ammutinamento alle vigili regole è ormai di consuetudine anomala. Ancora un poco di cammino e il caldo ci fa morire,quindi ci spogliamo...opss,Cristina da il meglio di se stessa,mettendo a disposizione dei nostri occhi un bel vedere: si mette la mitica gonnellina,che non passa inosservata neanche davanti ai tedeschi. Nonostante per qualche attimo mi si fosse messa davanti,i miei quadricipidi,non riuscivano ad aumentare il ritmo e gli occhi semi spenti,cercavano solo la traccia più conveniente,oltre al fatto che faceva abbastanza caldo e mi sentivo un pupazzo di neve in via di estinzione. Poi Cristina mi fa notare la stella alpina tatuata: bella,gli dico che dopo la fotografo (cosa non avvenuta,sarà per un'altra volta). Le ferrari non si vedono più,(la prossima volta mi attrezzo con piccoli mortai,sufficienti a rallentarne il loro passo) e io,Francesco,Massimo e Cristina,formiamo il gruppetto di coda: Francesco oggi è sofferente,si ferma spesso,forse è stata la donazione di sangue o lo stress di una settimana intensa,chi lo sa. Fatto sta che si scusa per i rallentamenti: ci mancherebbe altro,quelli che si dovrebbero scusare sono avanti e parecchio,ma...arrivo anche a voi...calma e poi quando leggerete he he he,che mazzata che vi do!!!!! Giungiamo al baitello di quota 2367,oramai il sole è oscurato dalle nuvole di umidità,e,guardando verso la direzione dove ci dovevamo dirigere,non pareva che la situazione meteo fosse migliore,anzi,peggiorava sempre di più. Comincio a pensare e a domandarmi: ma è il caso di proseguire? Non si vede nulla,poi,anche se le tracce sono visibili,si fa fatica a capire (cosa molto importante) in che situazione ti trovi. Pare,che a coloro che ci precedevano.la riflessione sulla possibilità di peggioramento meteorologico,non li preoccupava: tanto ci sono le tracce! Di Cucù ce ne sono tanti a questo mondo,meglio così,almeno si possono trovare le differenze tra coloro che usano,NON SOLO LE GAMBE,ma anche il CERVELLO per andare in montagna. ******Ora,è intelligente quando la visibilità sta riducendosi,proseguire,mentre vi sono alcuni amici indietro e preoccupati? Prendere e proseguire anche se al momento,ripeto,anche se al momento si vedono ancora le tracce? Non è forse più sensato e da persone ragionevoli aspettare e,se è il caso,consultarsi con chi ha più esperienza e attrezzatura adeguata per procedere,eventualmente con tempo a rischio? E' MAI POSSIBILE CHE QUANDO PARLO E SCRIVO,CI SIA SEMPRE QUALCUNO CHE SE NE FREGA ALTAMENTE?...Quindi,torniamo al solito proverbio: non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...e non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere...la realtà dei fatti! Fra coloro che si sono avventurati,(trascurando la preoccupazione degli altri 4) forse c'era qualcuno attrezzato con tanto di bussola e cartina (sempre se fosse capace di leggerla) in grado di poter fare ritorno se: il repentino cambiamento faceva cadere la temperatura tanto da far nevicare? E coprire nel giro di pochi minuti le esili tracce? E se la visibilità si fosse ridotta a pochi metri? IDEA! CHIAMIAMO LA REGA! E si,loro sono li a nostra disposizione,anche con quelle nuvole basse,secondo voi si sarebbero messi in volo? Non sono mica pazzi!!!!!! E,lo sapete che il sottoscritto,voleva interrompere l'escursione,fregandosene di chi se nera fregato del restante gruppo? Ma la coscienza mi diceva che in caso dell'aggravarsi del tempo,i cucù non se la sarebbero cavata e quindi,(dovevo) fare da “angelo custode”,raggiungervi (sperando che ceravate tutti) e ricondurvi a valle. Gli unici due ben attrezzati,eravamo proprio io e Francesco. Perché non ci ficchiamo in quella zucca che bisogna,più che mai con il tempo in peggioramento,stare insieme con chi ha adeguate capacità di orientamento,bussola e cartina? Perché?  Ritenete di aver agito bene? Non tirate troppo la corda,non abusate troppo della fortuna (e della mia pazienza). SPERO CHE QUESTO SIA L'ULTIMO RICHIAMO! Dopo di che,prederò i dovuti provvedimenti...Se fossi impassibile e insensibile a quello che avviene in una gita (per quanto riguarda ciò che non deve accadere) vuol dire che non sono un buon amico. Il mio “richiamo” è perché tengo a voi,vorrei che certe imprudenze non accadano mai,vorrei tornare a casa sereno senza sensi di colpa. Per me,ciò che conta in una escursione è che nessuno si faccia male. Lasciamo a casa l'ambizione della cima,se la sicurezza ci sfugge di mano,comportiamoci ogni uno di noi usando la testa,non facciamo come le pecore: se uno sbaglia gli altri dietro! E,chi prende in mano la situazione,si renda conto che in quel momento diventa uno specchio per le allodole: vale a dire,che se viene seguito,perché da un senso di sicurezza agli altri,si deve rendere conto che diventa responsabile,almeno in parte. Avere sulle proprie spalle la vita altrui,bisogna capirne il valore. Infine,cerchiamo di collaborare tutti,diamo tutti un contributo ad aiutarci: ve lo chiedo io,che di esperienze anche negative,ne ho passate e trovarsi in mezzo,vi posso assicurare che non è piacevole. Anch'io ho sbagliato,sbaglio e posso sbagliare: nessuno è immune agli errori. Ricordiamoci che gli esperti lo siamo TUTTI,nessuno escluso,nel piccolo e nel grande mondo delle montagne,ma,solo se affronteremo le situazioni,risolvendole in modo tale da poterle raccontare con tutta serenità,ai nostri familiari e amici.******Quindi proseguiamo,le nuvole in alcuni casi non ci facevano vedere a non più di 20 metri,mi sentivo cieco: il problema è che no capivo,cosa avessi alla mia sinistra e alla mia destra,che tipo di pendii,in caso di scivolamento,a cosa potevo andare incontro? Non è bello non capire dove ti trovi,sei teso per te stesso e poi...maledizione,non sai cosa può essere successo agli altri. Giungiamo allo sperone di roccia,vediamo un gruppetto di sci alpinisti che scendono e alcuni che salivano: Si parlano,forse qualche spiegazione sul percorso da farsi (comunque loro anno rinunciato). Vedo Cristina e Massimo che superano lo sperone,oramai siamo in zona,la quota c'è,ma la visuale è scarsa: attendo Francesco. Passiamo a sinistra su suggerimento degli sci alpinisti,ma mi accorgo che siamo a rischio sul traverso,anche se tracciato: la neve umida,pesante ti scivolava da sotto. Più sicura la cresta,così prendiamo a salire e giunti in cresta vediamo alla nostra destra le tracce di Cristina e Massimo. Poi...Francesco chiama...nessuna risposta ci giunge,forse quel panettone di neve non permette di far udire il nostro richiamo. Davanti,cerco,scruto il più possibile,bianco su bianco,una roccia,ma nessuno in vista...poi...le sagome poco più in là,una 20 na di metri degli amici,le loro voci mi tranquillizzano,sono allegre (però,io teso e loro tranquilli: forse perché sapevano che arrivavo? E non cera più nessun problema a far ritorno? Mha!). Mentre avviso Francesco,gli amici non si vedevano più,avvolti nelle nuvole, forse loro non si rendevano conto...Una stretta di mano fra noi,poi qualcosa da mangiare: Francesco si siede,è stanco,provato,ma dopo un pochino di ripresa,eccolo a parlare su vari argomenti,Claudio...be,lui non ha smesso da quando si è alzato dal letto he he he. Poi,si anima una discussione inerente agli uomini: Cristina mi dice di scrivere che noi uomini,in poche parole,siamo una brutta razza,tutti uguali! Purtroppo,Cristina,che nel frattempo si fumacchia una sigaretta (anche gli altri amici mi dissero di scrivere che fumi e io,come ben tutti coloro che mi conoscono,quello che è un fatto,lo descrivo e aggiungo: butta via quel cattivo passatempo,fallo per la tua salute,se proprio non vuoi,fallo per gli amici che ti vogliono bene e se proprio non ti interessa,fallo per questa povera Terra,già abbastanza inquinata) è da poco uscita da una relazione sentimentale a suo danno,è da capire,però...Cristina,sai bene che noi uomini non siamo tutti uguali,diciamo che c'è il peggio e meno peggio,del resto,come lo dimostra madre natura,siamo di colore,razza,statura e ...pesi diversi. Anche i fiori,ve ne sono varie specie,come le piante e gli animali. Quindi,non fare di un'erba un fascio! Voi donne,almeno per quanto mi riguarda,siete come le montagne,noi,dobbiamo conquistarvi,piano piano,senza fretta,con un poco di timore,che non guasta mai,ma anche con la dolcezza che voi sempre gradite. Sei giovane,allegra,di carattere forte e espansiva nello stesso tempo: anche sei sei stata ferita,i segni si rimarginano,le cicatrici restano come campanello d'allarme,in modo tale che ti aiutino a capire meglio chi hai di fronte. Non chiudere mai la porta del cuore,mai dire mai...Bene,dopo un poco,decidiamo di scendere a valle: vado in testa e sento Cristina che esclama “ma dove cavolo vai Alberto?”. Giustamente,la visibilità era ridotta,ma le esili tracce riuscivo ancora scorgerle e voi che eravate dietro a chiaccherare,non potetvate capire dove stavo andando. Comunque,non so per quale motivo,Piero mi supera,in testa c'è lui e poco dopo Francesco domanda se stiamo seguendo le impronte: Piero conferma (e io ero tranquillo perché vedevo i punti di riferimenti memorizzati nell'andata,cosa che Giuseppe non aveva riscontrato: ecco cosa vuol dire guardarsi attorno). Andiamo avanti e tra scivolate e sfondamenti,giungiamo alle mura perimetrali della baita diroccata,dove i soliti smemorati CANNANO: o meglio,si sarebbe potuto ugualmente,ma dato il ripido tratto,era sconveniente,allora dico a tutti di risalire e cerco le tracce. Claudio,dietro di me,come un disco incantato continua a chiedere se le tracce ci sono: mi fermo,gli dico di guardare e gli chiedo se è tranquillo. Dopo la sua conferma,proseguiamo e giungiamo alle auto. Poi a Hospental ci infiliamo dentro a un ristorantino per degustare una merenda a base di raclette (formaggio fuso con patata,buono). Qui,Claudio da il meglio di sé,le risate non mancano,poi Francesco avvisa tutti dicendo una cosa importante: il suo consiglio (e io daccordissimo) è di fare la tessera REGA. Anche chi è iscritto come socio CAI,ma effettua una escursione NON UFFICIALE ALL'ESTERO,il Cai non rimborsa alcuna fattura. Se qualcuno ha ulteriori dubbi: s'informi! Infine,la giornata è stata allietata da una bella e simpatica compagnia,anche se la giornata non è stata delle migliori per la mancanza del sole e del panorama,importa che ci siamo divertiti e che fortunatamente,nessuno si è disperso o fatto male. Mi raccomando per la prossima volta,meno audacia e più buon senso!!!!!!!!!!!!



FRANCESCO:Cosa aggiungere che Alberto non ha detto,penso proprio nulla, quindi non voglio dilungarmi con discorsi ripetitivi.
 Ringrazio tutti per la bellissima gita e compagnia offertoMi,in particolare Alberto che mi è stato sempre vicino in una giornata alquanto critica,
se non fosse stato per lui molto probabilmente sarei tornato indietro: Superata la Q m. 2000, il mio metabolismoha cominciato a soffrire,le gambe non volevano muoversi, le sentivo pesanti come 2 sacchi di patate,ho provato
ad ingerire del glucosio,liquidi  e sali minerali,niente da fare la situazione diventava sempre piu' critica,ogni tanto facevo qualche foto ma,era una scusa per fermarmi e trovare sollievo, poi riprendevo la mia marcia.
Con forza di volonta finalmente dopo 4 h.,insieme ad  Alberto raggiunsi la cima..... 40 minuti dopo il gruppo "ferrari".
Al mattino del lunedi telefonai al centro trasfusionale per avere delucidazioni in merito alla mia crisi,il medico mi tranquillizo'dicendomi: la prox volta che doni il sangue,aspetta almeno una settimana prima di sottoporre il fisico a qs. stress.
Basta,lascio parlare le foto.

MASSIMO: Prima uscita con nuovi amici di hikr. Ho passato davvero una bella giornata; compagnia eccezzionale, posto fantastico ( peccato che il meteo non è stato dalla nostra fino alla fine ). Spero che questo tipo di uscite vengano fatte sempre più spesso.
p.s. Nonostante il poco sole sono riuscito ad ustionarmi e domenica per cucinare una buona bistecca al sangue non servivano i fornelli ma bastavano le mie orecchie che erano incandescenti.

Tourengänger: Alberto, beppe, Francesco, Massimo
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (3)


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siso hat gesagt: Stotzigen Firsten
Gesendet am 24. März 2010 um 20:30
Che impresa, complimenti!
Certo che per Alberto è stato anche un po' stressante: il senso di responsabilità ...!

Alla prossima,
siso

Francesco hat gesagt: RE:Stotzigen Firsten
Gesendet am 24. März 2010 um 20:45
Ciao, eh si, hai proprio ragione!!
Alberto è molto premuroso, una vera guida.

Floriano hat gesagt:
Gesendet am 26. März 2010 um 23:33
Tutto è bene quel che finisce bene!
Trovo le preoccupazioni di Alberto un tantino eccessive ma essendo il responsabile giustificate; quello che bisogna imparare quando si è un gruppo, specialmente in queste situazioni, non perdersi MAI di vista!!
Un saluto a tutti
Floriano


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