Variante del Generoso
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Erano più di 12 anni che non la facevo piû...la mitica Variante del Generoso !!!!
Niente da invidiare a tanti sentieri alpini più blasonati.
Un'itinerario sconsigliato a chi soffre di vertigini !!! Lungo la parete nord-est del Generoso.
Partenza da Rovio, si attraversa il paese e si comincia a salire in direzione di Pioda lungo una facile carrozzabile. LÎ é possibile deviare e ammirare il famoso Buco della Sovaglia, sorgente dell'omonimo fiume.
Il sentiero sale a tornanti nel fitto bosco. Un sentiero poco frequentato, che comincia qua e là a perdersi. I segnali ci sono, ma sono vecchi e cominciano a sbiadire. Qualche albero vittima dell'inverno impedisce pure il passaggio.
Si giunge cosî alla baita del Perostabio, piccola e confortevole, sempre aperta. Da qui un cartello poco invitante sembra sbarrarci la strada, ma non ci ferma !!!
Si riattraversa il prato del Perostabio e si sale, dapprime sempre nel bosco, per poi sbucare su ripidissimi prati. Il sentiero é veramente ripido e un pò esposto. Gli scalini sono a volte veramente alti e ci si attacca all'erba per progredire. Il sentierino diventa un pò meno ripido ("adesso spiana...") all'altezza del mitico "cammello", interessantissima e particolare forma rocciosa.
Da qui via é tutto un sali e scendi su cengiette e praticelli, con scalini, a volte corde e catene, un ponticello ardito, per sbucare, dopo essere transitati sotto la casa della Marchesa, nella sella tra il Baraghetto e la Vetta.
DIscesa e rientro a Rovio per la via più tranquilla, anche se un pô lunga, via Bellavista e Alpe di Melano.
Un solo commento finale... FANTASTICA !!!!
Niente da invidiare a tanti sentieri alpini più blasonati.
Un'itinerario sconsigliato a chi soffre di vertigini !!! Lungo la parete nord-est del Generoso.
Partenza da Rovio, si attraversa il paese e si comincia a salire in direzione di Pioda lungo una facile carrozzabile. LÎ é possibile deviare e ammirare il famoso Buco della Sovaglia, sorgente dell'omonimo fiume.
Il sentiero sale a tornanti nel fitto bosco. Un sentiero poco frequentato, che comincia qua e là a perdersi. I segnali ci sono, ma sono vecchi e cominciano a sbiadire. Qualche albero vittima dell'inverno impedisce pure il passaggio.
Si giunge cosî alla baita del Perostabio, piccola e confortevole, sempre aperta. Da qui un cartello poco invitante sembra sbarrarci la strada, ma non ci ferma !!!
Si riattraversa il prato del Perostabio e si sale, dapprime sempre nel bosco, per poi sbucare su ripidissimi prati. Il sentiero é veramente ripido e un pò esposto. Gli scalini sono a volte veramente alti e ci si attacca all'erba per progredire. Il sentierino diventa un pò meno ripido ("adesso spiana...") all'altezza del mitico "cammello", interessantissima e particolare forma rocciosa.
Da qui via é tutto un sali e scendi su cengiette e praticelli, con scalini, a volte corde e catene, un ponticello ardito, per sbucare, dopo essere transitati sotto la casa della Marchesa, nella sella tra il Baraghetto e la Vetta.
DIscesa e rientro a Rovio per la via più tranquilla, anche se un pô lunga, via Bellavista e Alpe di Melano.
Un solo commento finale... FANTASTICA !!!!
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stellino
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