Monte Faudo, Monte Arbozzaro

In queste vacanze pasquali ci capita l'occasione di poter usufruire della casa di un collega nello splendido antico borgo di Cervo, vicino ad Imperia. Non ci facciamo scappare l'occasione e archiviati altri tour ... anche per il tempo un po' incerto ... partiamo per la Liguria.

La zona non offre enormi potenzialità a livello escursionistico ... il genere di escursionismo che interessa a noi ... e non è immediato trovare qualcosa che possa soddisfarci, soprattutto per il fatto che vogliamo evitare di pestare neve e quindi dobbiamo escludere escursioni lungo tutto lo spartiacque Liguria-Piemonte. Dopo un discreto lavoro di "ricerca", riesco a tirar fuori qualcosa che sembra interessante ...

Partiamo da Dolcedo, bel borgo che vale una visita ... oltre a moltissimi altri piccoli borghi sparpagliati lungo queste verdi valli ... e ci incamminiamo per raggiungere Lecchiore, dopo aver scambiato quattro chiacchere con una simpatica signora di ben 95 anni. Individuiamo un bivio poco dopo le case di Ripalta che ci fa scendere fino ad attraversare il fiume.

Raggiunta Lecchiore ma purtroppo senza passare dalla frazione Bellissimi, ci alziamo lungo una strada sterrata che passa attraverso uliveti. Qui i numerosi bivi non segnati possono trarre in inganno e non c'è cartina, per quanto precisa, che possa aiutare ... per fortuna il gps si rivela molto utile in queste fasi di avvio di questo genere di escursioni. Imbocchiamo quella che sembra un'antica mulattiera che sale regolare e ci fa sbucare nei pressi del Monte Cantagallo. Qui un "prezioso" cartello con scritto "sentiero del bosco" ci invita a non seguire la strada sterrata ma proseguire su un sentiero che si mantiene grosso modo sulla dorsale in direzione del Monte Faudo, già ben distinguibile per le antenne presenti sulla vetta.

Con questo interessante e bel sentiero raggiungiamo il Passo Bastia e da qui evitiamo la salita diretta al Faudo per imboccare un sentiero che con un lungo mezzacosta ci porta alle pendici del Monte Follia ... un nome una garanzia ... cima che raggiungiamo seguendo l'ampia dorsale. Breve discesa e poi sempre lungo la dorsale ... non farsi ingannare dall'evidente sentiero che sotto il Follia piega a destra ... continuiamo per il Monte Faudo. Purtroppo le nuvole prendono possesso della zona e quindi il nostro arrivo in vetta è un pochino "spento".

Proviamo a fare due chiacchere con i cavalli presenti ma non sembrano essere di compagnia allora ci mettiamo a parlare con una folta fila di processionarie ma anche loro, concentrate come sono a non perdere la fila, non ci danno molto retta.

Raggiungiamo il Passo di Vena e puntuale come da previsioni arriva anche la pioggerella. Per fortuna come da previsioni per il momento è debole e non ci desta troppo fastidio. Giunti al bivio per il Monte Arbozzaro Manuela inizierà a scendere ... visto che ora piove più deciso ... mentre io farò una toccata e fuga sulla vetta. Accellero il passo e in breve raggiungo la vetta per poi scendere immediatamente. La nebbia confonde un po' la mia discesa ma ritorno all'incrocio di prima dove prendo anche io il sentiero, ora bollato, che scende verso valle.

Questo è un bel sentiero che si mantiene sulla dorsale parallela a quella di salita e punta dritto verso Dolcedo anche se nei vari cartelli che abbiamo trovato, viene indicata Lecchiore. Comunque quando si arriva all'altezza di Lecchiore si trovano anche indicazioni per Dolcedo anche se ormai la direzione da seguire è logica. Ora senza difficoltà di orientamento si rientra e Ripalta e da qui a Dolcedo che raggiungiamo un pochino umidi per la pioggia ma tutto sommato è andata bene, ci siamo fatti una piacevole escursione.