Grignone... un classico sempre di moda.

Un classico che non ha certo bisogno della mia descrizione.

Per cercare di rimanere soli e goderci al massimo l'ambiente e la giornata splendida, in salita evitiamo però la troppo classica e troppo frequentata valle dei Grassi Lunghi, che terremo per il ritorno.
Alla cappelletta quindi tiriamo dritti, attraversato il "parcheggio" prendiamo la gippabile che passando dall'agriturismo Grignetta sale all'agriturismo Brunino che non raggiungiamo: un po' prima su una curva si stacca un sentierino con indicazione Cornisella. Volendo, credo si possa raggiungere Brunino e da qui, stando più alti, raggiungere ugualmente la stessa località.
Cornisella è posta sul versante di Pasturo. Ci si immette quindi sulla stradina che sale verso l'Alpe Cova ed il Pialeral, che si raggiungono comodamente seguendo le numerose indicazioni.

Decido di salire per l'itinerario invernale... il tratto dal rifugio Antonietta al bivacco Riva-Girani è sempre quello che mi fa soffrire di più. Anche più del cosiddetto "muro del pianto"... sarà che è talmente noto quest'ultimo tratto che uno ci si prepara mentalmente, mentre l'avvicinamento viene un po', a torto, sottovalutato.
Comunque raggiungiamo il bivacco, sosta mezza-banana (mezza me l'ha rubata Macchia) e poi, con calma, su per il "muro" fino alla cresta dove veniamo accolti dal previsto ventaccio...
Fortunatamente la risalita della cresta avviene tenendosi sul lato sinistro, quindi abbastanza al riparo dal vento che tira dal versante di Releccio. Ce lo prendiamo tutto, invece, in cima dove facciamo una brevissima sosta (giusto il tempo di fare due foto) prima di metterci al riparo davanti al rifugio.

Mi mangio mezza mela (mezza me l'ha rubata Macchia).
Ci crogioliamo un po' al sole, che comunque picchia... nonostante il calendario e nonostante il vento.
Quando il terrazzo comincia ad animarsi un po' troppo per i miei gusti, iniziamola discesa per il sentiero estivo, bivacco Merlini, Foppa del Ger, Pialeral, Alpe Cova, Grassi Lunghi (stavolta sì), cappelletta, Balisio.

Un classico, sì... ma sempre bello...