Pizzo Tignaga e Cima dei Turni - Valle Anzasca


Publiziert von atal , 8. September 2017 um 15:22.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 3 September 2017
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 9:00
Aufstieg: 1500 m
Abstieg: 1500 m

Ho avuto davanti agli occhi il Pizzo Tignaga molte volte nell'ultimo anno e a questo punto non sono riuscito a resistere al richiamo. Non tanto della cima, che come spesso accade è più che altro un pretesto, quanto di una zona che ancora non conoscevo e che si rivelerà molto più bella del previsto. Infatti ci ritornerò a breve...

La poco appariscente e meno nota Cima dei Turni è l'ultimo risalto della dorsale che separa l'alta Valle Olocchia dalla conca del Baranca, angolo idilliaco le cui acque finiscono nel Sesia, pur essendo amministrativamente anzaschina. L'idea di salire la Cima dei Turni è venuta da un'interessante relazione di fabioadx.

Alla fine ne è uscito un giro che mette insieme due tipi di montagna (e due modi di salire una montagna) molto diversi: in sintesi, Alpi e Prealpi nella stessa giornata.

Da Piè di Baranca al Pizzo Tignaga
Con Ferruccio, Francesco e Stella parto da Piè di Baranca, dove termina con un tornante la strada asfaltata di recente (possibilità di parcheggio). Da notare che sulla Carta Svizzera l'asfalto è segnato fino a Bocchetto, mentre in realtà si può procedere con la macchina per un altro chilometro e mezzo.

Seguendo un buon sentiero segnalato ci inoltriamo nell'alta Valle Olocchia. Superiamo i ruderi dell'Alpe Curtet, assediati dai lavazz, e raggiungiamo quelli dell'Alpe Realpiano, situato in una sorta di trincea naturale.

Da qui in avanti il sentiero diventa a tratti meno evidente. Attraversata in piano una zona di sorgenti ai piedi delle rocce, si incontra una rudimentale scalinata. Superato un gruppo di ruderi, si giunge in vista del piccolo Lago della Balma del Pastore (2103 m CNS), specchio d'acqua con la trasparenza del cristallo, ricettacolo di tante piccole sorgenti.

Saliamo con percorso libero sulle ripide balze a Nord del laghetto e ritroviamo i segni di vernice. Giunti ad un bivio (segnalato) alla base delle pareti della cresta NE del Pizzo Tignaga, proseguiamo in direzione Ovest verso il canalino di accesso alla cresta SE. Un cavo agevola il superamento di un salto su rocce ben appigliate ma umide. Si giunge così in cresta, nello stesso punto in cui sale anche il sentiero proveniente dal versante valsesiano (che seguiremo al ritorno).

Risaliamo la dorsale SE su grossi blocchi di roccia e in pochi minuti siamo in cima al Pizzo Tignaga. Panorama splendido sulla parete Est del Rosa, sulla verdissima Valsesia e una miriade di cime.

Tempi: circa 4 ore, soste comprese

Dal Pizzo Tignaga alla Cima dei Turni
Ritornati al punto dove arrivano sulla cresta i percorsi segnalati da entrambi i versanti, scendiamo verso Sud un ripido pendio di rocce e erba. Cavi di recente posa si rivelano di aiuto nella discesa. Il sentiero traversa quindi in direzione SE e, al termine della parte rocciosa e accidentata della cresta, con una breve risalita guadagna un colletto erboso, la Bocchetta d'Olocchia o del Petrolio, dove si trova uno stagno, oggi completamente asciutto. Scavalchiamo la facile dorsale del Cimonetto (2491 m) e, scesi su un colletto poco marcato che precede una sorta di anticima, abbandoniamo il sentiero che prosegue verso il Colle d'Egua per calarci in direzione Nord su un ripido pendio, in prevalenza erboso (nessuna difficoltà, traccia di animali).

Arriviamo così alla Bocchetta di Cigulit (2280 m), posta all'inizio della lunga dorsale che ci porterà sulla Cima dei Turni.

La dorsale si percorre senza difficoltà tra zone erbose e qualche risalto roccioso facilmente aggirabile.

Giunti nei pressi della Cima dei Turni superiamo direttamente un ripido risalto roccioso, con un passaggio di facile arrampicata (I), e scendiamo al colletto successivo aggrappati ai rododendri sul fianco rivolto a Nord. Evitiamo un risalto roccioso verticale traversando sotto la parete sul versante Sud ed entriamo così nella parte terminale di un ripido canalino erboso, che risaliamo. Giunti nuovamente in cresta, con un'ultima ripida risalita su erba e rododendri raggiungiamo la Cima dei Turni (2110 m), bel punto panoramico sulla conca di Baranca.

Tempi: circa 2:30 (lorde)

Dalla Cima dei Turni a Piè di Baranca 
Scendiamo per qualche metro la dorsale verso il Passo del Dente (NE) per aggirare un salto di roccia posto subito sotto la cima, e puntiamo quindi in direzione dell'Alpe Selle di Baranca (SE).

Suggestiva la visione di questo angolo verde chiuso tra le montagne, quasi un'ambiente da altipiano extraeuropeo, con lo sfondo verde smeraldo del Lago di Baranca, e l'incongrua apparizione delle rovine di Villa Lancia.

Giunti all'alpeggio, prendiamo il comodo sentiero segnalato che in breve ci riporta all'inizio di questo bell'anello.

Tempi: circa 1 ora

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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