Pizzo del Vallone

Presupponendo condizioni non ottimali, proviamo a stare in zone relativamente più vicine e più tranquille. Parcheggiamo a Tartano e scesi alla frazione Biorca, calziamo subito gli sci lungo la stradina che si inoltra nella Val Corta con l'obiettivo di raggiungere il Monte Tartano. All'Alpe Barbera, imbocchiamo la valle di sinistra, Val di Lemma, lasciando la Val Budria sulla destra come ipotetica via di discesa.

Continuiamo lungo il vallone, in questa splendida giornata. Il manto compatto con pochi centimetri di neve polverosa permette una comoda progressione. A quota 1660, dove sono presenti alcuni cartelli escursionistici, svoltiamo a destra e risaliamo il ripido bosco e qui la neve si fa più profonda. La candida atmosfera è interrotta da qualche sinistro "whoom" del manto nevoso quando usciamo dal bosco: rumore che incute sempre un certo timore.

Al momento però siamo in zona sicura, i pendii non sono abbastanza inclinati per un distacco e continuiamo a tracciare sfruttando i dossi più tranquilli. Seguono un altro paio di "whoom" e quando giungiamo in vista della nostra meta, ancora abbastanza distante, dobbiamo solo confermare i pensieri che per oggi i pendii finali non sono proprio abbordabili.

Ci dirigiamo allora verso il Pizzo del Vallone, salendo a piedi l'ultimo tratto lungo una dorsale mezza spelacchiata dal vento. Dalla cima vediamo la bella conca sottostante, compresa tra la Cima di Lemma e il Pizzo Rotondo della Val Tartano. Uno sciatore solitario è sceso direttamente da alcuni pendii che a parer nostro e visti da qui sembrano un po' rischiosi vista la situazione odierna ma forse i tratti rivolti a ovest sono più sicuri. Lo vediamo mentre ripella nei pressi dell'Alpe Lemma Alta e ritorna verso lo spartiacque con la Val Brembana.

Indecisi su come far proseguire la nostra giornata, optiamo per concederci una bella sciata (molto bella) fino a quota 1660 e da qui ripellare per andare verso il Pizzo Rotondo, potendo sfruttare nella parte alta la traccia dello sciatore solitario. Quindi alternandoci, battiamo traccia da quota 1660 fino a circa quota 2000 dove ci innestiamo sulla traccia già presente. Ben distanziati progrediamo abbastanza velocemente fin quando sotto un dosso un poco più ripido un altro whoom con conseguente piccolo distacco dichiara conclusa la nostra gita. Il terreno poco sopra diventa più dolce ma non vogliamo andare a metterci nei casini, meglio rientrare.

Con una dolce e scorrevole sciata rientriamo a Biorca e faticosamente risaliamo i 50 metri che ci separano da Tartano e dalla nostra macchina.