Breve viaggio in un'altra Italia: dall'Uccellina al Giglio
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Finalmente riesco a realizzare un progetto che avevo in testa già da diversi mesi, ma che ho dovuto continuamente rintuzzare in un cassetto per motivi di forza maggiore....
Adesso però sembra essere arrivato il momento giusto!
Io e Mauro rispolveriamo il nostro camper, fermo ormai da alcuni mesi e, nonostante previsioni non proprio rosee, decidiamo di avventurarci in Maremma.
La prima tappa del nostro soggiorno è il Parco dell'Uccellina, dove ho adocchiato un'escursione che sembra fare al caso nostro, un percorso ad anello denominato "Il salto del cervo" che, addentrandosi nella macchia dominata da lecci, corbezzoli, lentischi e non solo.....dopo aver toccato il Poggio delle Sugherine, ci porterà a raggiungere la selvaggia e isolata Cala del Salto del Cervo.
Trascorriamo la nostra prima notte in un parcheggio in riva al mare a Castiglione della Pescaia, dove scopriamo che in inverno nessun "salato obolo" è dovuto per la sosta e il mattino successivo ci rechiamo ad Alberese, dove ha sede il Centro Visite del Parco.
Paghiamo l'ingresso....ben 10 € al giorno per persona....
Ci rechiamo poi alla Tenuta Agricola dell'Uccellina, in località Podere Giulia (Collecchio), dove parcheggiamo il nostro mezzo e iniziamo la nostra escursione.
L'ambiente, nonostante la devastazione dei cinghiali che setacciano ogni lembo di terreno, è molto bello....anche se il sentiero avrebbe bisogno di essere sottoposto a manutenzione a causa dei rami e addirittura dei tronchi d'albero disseminati ovunque.
Sicuramente non è molto frequentato, ma ciò non giustifica il suo stato di abbandono.
La prima parte del percorso si conclude su una sommità chiamata Poggio delle Sugherine, su cui è posta una panoramicissima altana di osservazione.
Da lì si scende poi ad un colle su cui è posto un bivio da cui si dirama la discesa alla Cala del Salto del Cervo, dove una sosta è d'obbligo, anche solo per ammirare lo stupefacente e solitario panorama che ci circonda.
Come potete immaginare, in un mercoledì di gennaio, siamo gli unici fruitori di questo luogo e siccome "il sole bacia i belli" ci lasciamo accarezzare dai suoi raggi.....
A questo punto ci aspetta una bella risalita per ritornare al Bivio della Carbonaia e poi, camminando sempre nel bosco, di carbonaia in carbonaia, raggiungiamo il luogo in cui sorge la Torre Bassa, dove ci ricolleghiamo al percorso di salita.
Tornare al camper è un po' come rientrare a casa e.....sguazzando nel nostro caos organizzato ..... ritroviamo sempre i nostri punti di riferimento.....
Trascorriamo la notte ad Alberese, in un parcheggio che sembra il piazzale di un cimitero, ma che inaspettatamente si anima sul tardi, con il vociare di una moltitudine di giovani, abituali frequentatori dell'unico bar presente.
Qui il cinghiale la fa da padrone, presente nel simbolo del Parco, nei pupazzetti che troneggiano sui banchi dei negozi e nei discorsi delle persone.....una storia di amore/odio.
Il giorno seguente decidiamo di concederci un po' di relax e, una sosta dopo l'altra, ci avviciniamo alla Penisola dell'Argentario per raggiungere Porto Santo Stefano, punto di partenza dei traghetti che collegano l'isola del Giglio alla terraferma.
Tra le numerose bellezze che abbiamo modo di ammirare spicca il Tombolo della Feniglia, anch'esso completamente "arato" dai cinghiali che, nonostante la densità, mai si mostrano ai nostri occhi.
Il Tombolo è gestito dal Corpo Forestale dello Stato, al suo interno si sviluppano diversi percorsi e anche se camminiamo in piano....facciamo un sacco di strada.
il giorno successivo da Porto Santo Stefano ci imbarchiamo sul traghetto che in un'ora di traversata ci deposita sull'isola del Giglio.
Anche qui siamo gli unici turisti....del resto.....è pur sempre un venerdì di gennaio!
Il tempo purtroppo non è dei migliori e le sommità dell'isola si presentano avvolte da nebbie rade.
Dal Porto iniziamo a camminare seguendo la strada asfaltata finchè, a un certo punto, troviamo un bivio che indica "Sentiero delle Pietraie" e pur di toglierci dal traffico (quale????) decidiamo di seguirlo.
Il sentiero parte subito bello ripido e tale rimane, snodandosi tra terrazze coltivate a vigneto, macchia e pietraie.
Dopo un'oretta e mezzo di cammino raggiungiamo Giglio Castello, un pittoresco borgo adagiato attorno al Castello da cui prende appunto il nome.
Qui tutto ha dei ritmi "isolani" e il paesaggio, pur non essendo sempre di prim'ordine, regala scorci di notevole bellezza, purtroppo poco valorizzati dal grigiore della giornata.
Dal paese ci inoltriamo in una pineta seguendo una sterrata in prossimità della linea di crinale, che ad un certo punto ci fa scendere verso la località Le Porte, dove sorge una discarica che non ci aiuta di certo ad apprezzare la bellezza del luogo.
Oltrepassata la discarica troviamo il bivio per raggiungere il Poggio delle Pagane, la cima più alta dell'isola, che raggiungiamo in una ventina di minuti, accolti da una fredda bruma rinforzata dal vento.
Ci prendiamo giusto il tempo per sgrancchiare qualcosa e poi....giù di corsa verso il mare per raggiungere la bella Cala delle Cannelle da dove, in pochi minuti, torniamo al porto.
Da bravi "nordici" arriiamo in anticipo di tre ore all'appuntamento con il traghetto....tre ore che riempiamo con una sosta al bar e con un nevrotico e continuo andirevieni sulla deserta banchina del porto per poi crollare su due sedie abbandonate fuori da un negozietto.
Tornati a Porto Santo Stefano ci riappropriamo del nostro camper e raggiungiamo l'animata e caratteristica cittadina di Orbetello, dove ci concediamo una lauta cena in un ristorante.
La nostra breve vacanza volge ormai al termine e il giorno successivo ci vede impegnati in un piovigginoso e grigio ritorno.....
27 Gennaio -Parco dell'Uccellina -Sentiero del Salto del Cervo-
Percorso parzialmente ad anello di 11,8 km
Dislivello in salita: 644 m.
29 Gennaio -Isola del Giglio-
Percorso ad anello di 9,8 km
Dislivello in salita: 756 m.
Adesso però sembra essere arrivato il momento giusto!
Io e Mauro rispolveriamo il nostro camper, fermo ormai da alcuni mesi e, nonostante previsioni non proprio rosee, decidiamo di avventurarci in Maremma.
La prima tappa del nostro soggiorno è il Parco dell'Uccellina, dove ho adocchiato un'escursione che sembra fare al caso nostro, un percorso ad anello denominato "Il salto del cervo" che, addentrandosi nella macchia dominata da lecci, corbezzoli, lentischi e non solo.....dopo aver toccato il Poggio delle Sugherine, ci porterà a raggiungere la selvaggia e isolata Cala del Salto del Cervo.
Trascorriamo la nostra prima notte in un parcheggio in riva al mare a Castiglione della Pescaia, dove scopriamo che in inverno nessun "salato obolo" è dovuto per la sosta e il mattino successivo ci rechiamo ad Alberese, dove ha sede il Centro Visite del Parco.
Paghiamo l'ingresso....ben 10 € al giorno per persona....
Ci rechiamo poi alla Tenuta Agricola dell'Uccellina, in località Podere Giulia (Collecchio), dove parcheggiamo il nostro mezzo e iniziamo la nostra escursione.
L'ambiente, nonostante la devastazione dei cinghiali che setacciano ogni lembo di terreno, è molto bello....anche se il sentiero avrebbe bisogno di essere sottoposto a manutenzione a causa dei rami e addirittura dei tronchi d'albero disseminati ovunque.
Sicuramente non è molto frequentato, ma ciò non giustifica il suo stato di abbandono.
La prima parte del percorso si conclude su una sommità chiamata Poggio delle Sugherine, su cui è posta una panoramicissima altana di osservazione.
Da lì si scende poi ad un colle su cui è posto un bivio da cui si dirama la discesa alla Cala del Salto del Cervo, dove una sosta è d'obbligo, anche solo per ammirare lo stupefacente e solitario panorama che ci circonda.
Come potete immaginare, in un mercoledì di gennaio, siamo gli unici fruitori di questo luogo e siccome "il sole bacia i belli" ci lasciamo accarezzare dai suoi raggi.....
A questo punto ci aspetta una bella risalita per ritornare al Bivio della Carbonaia e poi, camminando sempre nel bosco, di carbonaia in carbonaia, raggiungiamo il luogo in cui sorge la Torre Bassa, dove ci ricolleghiamo al percorso di salita.
Tornare al camper è un po' come rientrare a casa e.....sguazzando nel nostro caos organizzato ..... ritroviamo sempre i nostri punti di riferimento.....
Trascorriamo la notte ad Alberese, in un parcheggio che sembra il piazzale di un cimitero, ma che inaspettatamente si anima sul tardi, con il vociare di una moltitudine di giovani, abituali frequentatori dell'unico bar presente.
Qui il cinghiale la fa da padrone, presente nel simbolo del Parco, nei pupazzetti che troneggiano sui banchi dei negozi e nei discorsi delle persone.....una storia di amore/odio.
Il giorno seguente decidiamo di concederci un po' di relax e, una sosta dopo l'altra, ci avviciniamo alla Penisola dell'Argentario per raggiungere Porto Santo Stefano, punto di partenza dei traghetti che collegano l'isola del Giglio alla terraferma.
Tra le numerose bellezze che abbiamo modo di ammirare spicca il Tombolo della Feniglia, anch'esso completamente "arato" dai cinghiali che, nonostante la densità, mai si mostrano ai nostri occhi.
Il Tombolo è gestito dal Corpo Forestale dello Stato, al suo interno si sviluppano diversi percorsi e anche se camminiamo in piano....facciamo un sacco di strada.
il giorno successivo da Porto Santo Stefano ci imbarchiamo sul traghetto che in un'ora di traversata ci deposita sull'isola del Giglio.
Anche qui siamo gli unici turisti....del resto.....è pur sempre un venerdì di gennaio!
Il tempo purtroppo non è dei migliori e le sommità dell'isola si presentano avvolte da nebbie rade.
Dal Porto iniziamo a camminare seguendo la strada asfaltata finchè, a un certo punto, troviamo un bivio che indica "Sentiero delle Pietraie" e pur di toglierci dal traffico (quale????) decidiamo di seguirlo.
Il sentiero parte subito bello ripido e tale rimane, snodandosi tra terrazze coltivate a vigneto, macchia e pietraie.
Dopo un'oretta e mezzo di cammino raggiungiamo Giglio Castello, un pittoresco borgo adagiato attorno al Castello da cui prende appunto il nome.
Qui tutto ha dei ritmi "isolani" e il paesaggio, pur non essendo sempre di prim'ordine, regala scorci di notevole bellezza, purtroppo poco valorizzati dal grigiore della giornata.
Dal paese ci inoltriamo in una pineta seguendo una sterrata in prossimità della linea di crinale, che ad un certo punto ci fa scendere verso la località Le Porte, dove sorge una discarica che non ci aiuta di certo ad apprezzare la bellezza del luogo.
Oltrepassata la discarica troviamo il bivio per raggiungere il Poggio delle Pagane, la cima più alta dell'isola, che raggiungiamo in una ventina di minuti, accolti da una fredda bruma rinforzata dal vento.
Ci prendiamo giusto il tempo per sgrancchiare qualcosa e poi....giù di corsa verso il mare per raggiungere la bella Cala delle Cannelle da dove, in pochi minuti, torniamo al porto.
Da bravi "nordici" arriiamo in anticipo di tre ore all'appuntamento con il traghetto....tre ore che riempiamo con una sosta al bar e con un nevrotico e continuo andirevieni sulla deserta banchina del porto per poi crollare su due sedie abbandonate fuori da un negozietto.
Tornati a Porto Santo Stefano ci riappropriamo del nostro camper e raggiungiamo l'animata e caratteristica cittadina di Orbetello, dove ci concediamo una lauta cena in un ristorante.
La nostra breve vacanza volge ormai al termine e il giorno successivo ci vede impegnati in un piovigginoso e grigio ritorno.....
27 Gennaio -Parco dell'Uccellina -Sentiero del Salto del Cervo-
Percorso parzialmente ad anello di 11,8 km
Dislivello in salita: 644 m.
29 Gennaio -Isola del Giglio-
Percorso ad anello di 9,8 km
Dislivello in salita: 756 m.
Tourengänger:
patripoli
Communities: Hikr in italiano, Alpinismo Cabaret!
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