Passo Andolla - valle Antrona

Finalmente, dopo qualche mese, il gruppo AnDaSer torna a fare una uscita al completo. Per celebrare degnamente quello che ormai è da considerare un avvenimento optiamo per una delle belle valli ossolane che sono un po’ fuori dai nostri soliti giri; la scelta cade così sulla valle Antrona con partenza dalla diga nei pressi dell’Alpe Cheggio e destinazione fino a dove l’eventuale presenza di neve sul percorso ce lo avrebbe consentito.
Lungo la strada in avvicinamento alla località di partenza, all’uscita di Villadossola, abbiamo anche la possibilità di fare una veloce conoscenza con “Tignoelino”, riconosciuto al volo mentre era in attesa dei componenti il suo gruppo, oggi diretto in valle Strona.
 
Lasciata l’auto nel parcheggio a lato della diga del lago Alpe dei Cavalli, ci incamminiamo alle 9.10. Attraversiamo la diga ammirando i riflessi delle montagne che si specchiano nel lago per poi proseguire sul sentiero, ben mantenuto, che corre lungo la sponda occidentale del lago. Il percorso, in questo primo tratto, è costituito da continui leggeri saliscendi sino al termine del lago dove si supera, passando su un ponticello, il torrente che scende dalla val Loranco; percorriamo quindi un buon tratto della valle, in leggera salita e purtroppo all’ombra, sino ad arrivare, dopo circa un’ora dalla partenza, in località Piana Ronchelli.
Il rifugio Andolla, nostro primo obiettivo di giornata, è ben visibile sopra di noi ma considerato che non abbiamo ancora superato un grande dislivello, siamo ben consci di dover ora affrontare un tratto di salita abbastanza ripido. Risaliamo infatti il versante orografico sinistro della valle lungo un sentiero che nei tratti più umidi e in ombra può rivelarsi insidioso; sulle pietre più lisce è già infatti possibile trovare un leggero velo di ghiaccio ed è pertanto necessario fare un po’ di attenzione a dove si poggiano i piedi.
Man mano che si sale il rifugio si avvicina decisamente e la vista si apre sulla bella conca alle sue spalle con le montagne tutte innevate. Il sentiero attraversa una vasta pietraia e con un ultimo sforzo, passando su tratto innevato, arriviamo al rifugio alle 11.15.
Purtroppo il rifugio è già chiuso e quindi possiamo osservare solo dall’esterno la sua solida struttura; ci fermiamo al sole una quindicina di minuti per riprendere fiato e per valutare la procedibilità lungo il pendio in direzione del passo Andolla. Considerata l’esposizione al sole e le temperature decisamente miti di queste giornate, decidiamo di proseguire in direzione del passo.
Si sale dapprima con pendenza moderata, superando nuovamente più a monte la pietraia incontrata prima di arrivare al rifugio ed alcuni grossi massi erratici. Ad un tratto, un rumore ci cattura l’attenzione; un bell’esemplare di stambecco risale velocemente il pendio. Man mano che procediamo la vista si apre sul sottostante lago Alpe dei Cavalli da dove siamo partiti. Nell’ultimo tratto la pendenza aumenta leggermente e la neve sul sentiero rende un po’ più difficoltoso il procedere con rischio di qualche scivolata. Riusciamo anche a vedere, per un breve periodo, 2 bei camosci che corrono in prossimità delle vicine creste.
Alle 12.40, dopo aver percorso 7,8 chilometri in 2h35m di marcia e dopo 55m di soste arriviamo al passo Andolla; il versante esposto a nord, la Zwischbergental in territorio svizzero, è già ben innevato. Non ci sono nuvole in cielo che impediscano la vista sulle tante cime all’orizzonte che purtroppo conosciamo solo in parte; su tutte svetta il 4mila del Weissmiess.
Sostiamo al passo accantonando l’idea di salire la vicina Cima Dora in quanto valutiamo il percorso in cresta, seppur breve, un po’ troppo pericoloso per la presenza di neve; i miei due soci effettuano un tentativo per risalire la cima opposta ma ben presto ripiegano ingloriosamente “sedere a terra” per il rischio di scivolamenti sul ripido pendio.
Nel frattempo raggiungono il passo anche altri escursionisti, in gran parte componenti del gruppo “Sentierando”, che ben conoscono questo sito, fonte di ispirazione per alcune delle loro escursioni.
Il passo si sta affollando e stante l’esiguo spazio è anche giusto lasciare il posto agli ultimi arrivati; alle 13.20 ci incamminiamo, con molta circospezione nel tratto iniziale più ripido che dopo il passaggio di diverse persone è ancora più scivoloso, per scendere al rifugio dove arriviamo alle 14.10. Qui sostiamo per effettuare la nostra sosta pranzo, ben riscaldati dal sole.
Alle 15 ci incamminiamo per scendere lungo il percorso che abbiamo seguito durante la salita; ora siamo completamente all’ombra. Dopo il primo ripido tratto transitiamo dalla Piana Ronchelli alle 15.55 dove effettuiamo una sosta di una decina di minuti alla vicina fonte d’acqua.
Non ci resta ora che percorrere l’ultimo tratto con moderato dislivello per raggiungere il lago, costeggiarne la sponda fino alla diga e una volta attraversata giungere all’auto quando sono le 17.
 
Siamo arrivati alla fine della giornata tutti abbastanza provati per la stanchezza; lo scarso allenamento per le poche uscite effettuate nell’ultimo periodo si è fatto decisamente sentire. Siamo stati però ampiamente soddisfatti per la meta raggiunta in una bella giornata autunnale, periodo dell’anno nel quale i colori della vegetazione risaltano maggiormente e compensano ampiamente la minore luminosità delle giornate.
 
Dati complessivi:
Km percorsi: 15,9;
Tempo marcia: 5h5m;
Tempo sosta: 2h45m;
Ascesa: mt. 1.000 circa;
Velocità media in marcia: 3,1 km/h;
Velocità media totale: 2 km/h.