Pizzo dell'Asino da Lemna (CO)

Tranquilla escursione ad anello sul territorio di Faggeto Lario. Obiettivo trascorrere una mattinata in compagnia, senza stancarsi troppo, prima di raggiungere a pranzo, in una trattoria di Molina, gli amici.

Pensiamo ad un anello che raggiunga una delle cime che sovrastano Faggeto e che raggiunga l'agriturismo alpe di Lemna, di cui ci hanno parlato molto bene. Dall'agriturismo, consultando la CNS, ci sarebbe la possibilità di scendere direttamente a Molina. Il condizionale è d'obbligo visto che i due sentieri segnati sulla carta Svizzera non compaiono su quella edita dalla comunità montana.

Per scoprire il motivo indagheremo all'alpe.

Parcheggiata al'auto in uno dei posci spazi disponibili, proprio all'incrocio della mulattiera che sale da Riva, ci incamminiamo verso il centro della frazione. Incrociamo la strada Regia prima di arrivare sul sagrato della chiesa di San Giorgio da cui si gode di un buon panorama sul Lario.

Torniamo sulla mulattiera che sale ripida, fra gli orti ed i giardini di Lemna, fino a raggiungere il caratteristico borgo di Bicogno. Lungo la mulattiera vediamo un tipico masso avello, segnato anche sulla carta della comunità montana.

Superato il piccolo nucleo rurale, evitando una prima deviazione a destra, verso l'alpe di Lemna, la mulattiera si immerge nel bosco e sale con pendenza più dolce ed abbastanza costante verso la bocchetta di Molina.

Si prosegue nel bosco sempre lungo la direttice principale evitando un paio di deviazioni a sinistra, non segnate sulle mappe, ed un'ulteriore biforcazione a destra, a circa 800 m di quota, che porterebbe direttamente all'alpe di Lemna.

Raggiunta la bocchetta ci incamminiamo lungo la dorsale verso il Palanzone. Dopo pochi minuti di cammino imbocchiamo il sentiero di cresta, un po' più ripido, che in circa 15 minuti risale i pascoli del Pizzo dell'Asino.

Dai pascoli il panorama si apre sul lago, sulla dorsale del monte Palanzone ed, in secondo piano, sui monti brianzoli e lecchesi. Stupendi i colori della stagione ed il cielo blu striato dai cirri.

Visto che siamo in anticipo scendiamo dal pizzo sul versante opposto verso la bocchetta di Palanzo. Il sentiero è meno ripido e si inoltra in luminoso un bosco di Faggio che ha già assunto colori particolramente vivaci.

Arrivati alla seconda bocchetta tornima vesro quella di Molina lungo la frequentatissima dorsale. Qui il bosco ha colori più freddi e meno suggestivi. Proseguiamo a mezza costa, lungo il sentiero dei Faggi, verso la bocchetta di Molina.

In una ventina di minuti raggiungiamo l'evidente deviazione che permette di scendere direttamente all'alpe di Lemna. Il percorso prosegue senza traccia seguendo le frequenti ed evidenti strisce in vernice arancione dipinte sui tronchi dei faggi.

Su questo versante il bosco torna ad essere coloratissimo, grazie anche ai giochi di luce ed ombra creati dai raggi di Sole che qua e la riescono a penetrare il fogliame ancora abbastanza fitto.

La discesa è proprio piacevole e termina con un'altra sopresa, una radura verdissima dove pascolano alcuni cavalli. In corrispondenza della radura si incrocia una mulattiera e, se ce ne fosse bisogno, un cartello in legno che ribadisce al giusta direzione verso l'alpe.

In pochi minuti raggiungiamo la struttura in legno dell'agriturismo, immerso nel verde del pascolo.

Ci intratteniamo a conversare con i primi entusiasti avventori, che attendono il pranzo, prima di chiedere qualche informazione ai gestori.

Ci viene spiegato che il sentiero verso Molina non è più facilmente praticabile a causa di un paio di frane e versa in stato di abbandono, decidiamo quindi di scendere di nuovo a Lemna.

Prima di imboccare la mulattiera finale incrociamo un Faggio monumentale, mappato sulla carta della comunità montana, in corrispondenza di un edificio rosso, località Togo. La discesa è ancora graduale, sempre immersi in una meravigliosa faggeta.