Col de la Seigne Mt. 2512
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.. Siamo ormai arrivati all’ultima escursione della ns. vacanza in VALLE D’AOSTA...
A dire il vero questa escursione è stata tentata il giorno prima, ma la pioggia e il vento ci hanno costretto a fermarci al Rifugio Elisabetta e a tornare indietro non appena la pioggia è cessata.
Ma già in questo primo giorno di cammino a metà ,abbiamo subito avvertito qualcosa di diverso dalle altre escursioni.
Il Col de la Seigne è infatti un importante valico alpino che mette in comunicazione la zona di Courmayeur con i territori della Savoia francese.
L’itinerario fa parte di una tappa del Tour del Monte Bianco e di conseguenza è frequentato dai molti escursionisti che lo percorrono ed è una sensazione indescrivibile vedere tanti giovani e giovanissimi, piegati in due dai lori zaini, procedere lungo il sentiero di cammino.
Peccato che i giovani siano tutti stranieri, ma proprio tutti come testimoniato anche dal custode della Casermetta che si trova a circa metà percorso.
Il custode ci ha sentito parlare in italiano e ci ha subito chiesto se stavamo compiendo il mitico Tour del Monte Bianco.
E’ rimasto un po’ deluso quando gli abbiamo detto che ne percorriamo solo una tappa.
In effetti ci ha confidato che nessun italiano percorre tutto il tour per intero, ad eccezione di quelli che si allenano per i vari ultra trail. La Casermetta ( ex caserma militare ) al Col de La Seigne è un centro di educazione ambientale, oltre che una postazione strategica per l'acquisizione di dati relativi ai frequentatori del Tour du Mont-Blanc.
All'interno sono allestiti un plastico del massiccio del Monte Bianco e diversi pannelli descrittivi che illustrano gli aspetti naturalistici e storici del territorio.
Ma torniamo a noi e al racconto del 2° tentativo andato stavolta a buon fine.
L'escursione di oggi è priva di difficoltà E IN UN AMBIENTE COSÌ BELLO DA TOGLIERE IL FIATO.
Da sottolineare la lunghezza per i vari tratti in piano.
Lasciata l'auto al termine della strada della Val Veny in prossimità della sbarra che impedisce l'accesso alle auto (è consigliabile arrivare presto per riuscire a parcheggiare non troppo lontano) ci avviamo lungo la strada asfaltata.
Proprio sulla curva oltre lo sbarramento parte un primo sentiero che sale tagliando un po' il percorso e si ricongiunge alla strada asfaltata
Incominciamo a salire lungo la strada. Proprio accanto a noi corre la turbolenta Dora di Veny. Dopo circa 10 minuti arriviamo ad una frana che ha interrotto la strada e per qualche centinaia di metri l'asfalto lascia il posto allo sterrato.
La vallata si apre e in lontananza compaiono Les Pyramides Calcaires, ai piedi delle quali ci aspetta il Rifugio Elisabetta.
Proseguiamo e arriviamo ad un bivio: a destra attraversato il ponte si va al rifugio Elisabetta, proseguendo dritto invece si va al Lago del Miage .
Incominciamo una lunga camminata in piano attraverso tutta la piana del lago di Combal.
Lo sguardo spazia a 360°: l'Aiguille Noire e la cima del Monte Bianco alle ns. spalle, il Vallone del Miage a destra e davanti a noi Les Pyramides Calcaires.
Man mano che ci avviciniamo alla fine della piana ecco che compare alla nostra destra il ghiacciaio di La lex Blanche, l'Aiguille des Glaciers e l'Aiguille de Trelatete.
Al termine della piana la strada ricomincia a salire con ampi tornanti, per abbreviare prendiamo il sentiero che sale per la massima pendenza.
Alla nostra sinistra si delinea la sagoma del Col de Chavannes. In pochi minuti arriviamo all'Alpe de lex Blanche inferiore e al rudere della casermetta militare.
Un ultimo tornante e siamo al rifugio.
Le indicazioni per il col de la Seigne si trovano nei pressi della casermetta militare.
Si cammina su una comoda mulattiera pianeggiante si supera una cappelletta votiva e si prosegue, passando sotto le Piramidi Calcaree, sin dove la stradina inizia a salire.
A questo punto si ricomincia a salire con pendenza moderata passando dai ruderi della Tsa de la Lex Blanche dove la mulattiera si riduce a sentiero.
Con salita costante si raggiungono le ondulazioni dei pascoli superiori dove, attraversato un torrente su un ponte, ci si sposta verso sinistra verso uno spuntone erboso.
A metà circa del pendio di salita a quest’ultimo si trova la Casermetta che si passa alla destra, raggiungendo la sommità dello spuntone.
Più avanti si passa accanto ad alcuni affioramenti rocciosi arrivando in vista del grande ometto di pietre situato poco al di sopra del colle.
Raggiuntolo in pochi minuti si scende leggermente a destra dove, a pochi metri, si trova il cippo con la targa del Col de la Seigne.
Il col de la Seigne unisce la val Veny alla Valle des Chapieux nella Savoia Francese.
Il colle era davvero affollatissimo, inutile dire che eravamo gli unici italiani......
A dire il vero questa escursione è stata tentata il giorno prima, ma la pioggia e il vento ci hanno costretto a fermarci al Rifugio Elisabetta e a tornare indietro non appena la pioggia è cessata.
Ma già in questo primo giorno di cammino a metà ,abbiamo subito avvertito qualcosa di diverso dalle altre escursioni.
Il Col de la Seigne è infatti un importante valico alpino che mette in comunicazione la zona di Courmayeur con i territori della Savoia francese.
L’itinerario fa parte di una tappa del Tour del Monte Bianco e di conseguenza è frequentato dai molti escursionisti che lo percorrono ed è una sensazione indescrivibile vedere tanti giovani e giovanissimi, piegati in due dai lori zaini, procedere lungo il sentiero di cammino.
Peccato che i giovani siano tutti stranieri, ma proprio tutti come testimoniato anche dal custode della Casermetta che si trova a circa metà percorso.
Il custode ci ha sentito parlare in italiano e ci ha subito chiesto se stavamo compiendo il mitico Tour del Monte Bianco.
E’ rimasto un po’ deluso quando gli abbiamo detto che ne percorriamo solo una tappa.
In effetti ci ha confidato che nessun italiano percorre tutto il tour per intero, ad eccezione di quelli che si allenano per i vari ultra trail. La Casermetta ( ex caserma militare ) al Col de La Seigne è un centro di educazione ambientale, oltre che una postazione strategica per l'acquisizione di dati relativi ai frequentatori del Tour du Mont-Blanc.
All'interno sono allestiti un plastico del massiccio del Monte Bianco e diversi pannelli descrittivi che illustrano gli aspetti naturalistici e storici del territorio.
Ma torniamo a noi e al racconto del 2° tentativo andato stavolta a buon fine.
L'escursione di oggi è priva di difficoltà E IN UN AMBIENTE COSÌ BELLO DA TOGLIERE IL FIATO.
Da sottolineare la lunghezza per i vari tratti in piano.
Lasciata l'auto al termine della strada della Val Veny in prossimità della sbarra che impedisce l'accesso alle auto (è consigliabile arrivare presto per riuscire a parcheggiare non troppo lontano) ci avviamo lungo la strada asfaltata.
Proprio sulla curva oltre lo sbarramento parte un primo sentiero che sale tagliando un po' il percorso e si ricongiunge alla strada asfaltata
Incominciamo a salire lungo la strada. Proprio accanto a noi corre la turbolenta Dora di Veny. Dopo circa 10 minuti arriviamo ad una frana che ha interrotto la strada e per qualche centinaia di metri l'asfalto lascia il posto allo sterrato.
La vallata si apre e in lontananza compaiono Les Pyramides Calcaires, ai piedi delle quali ci aspetta il Rifugio Elisabetta.
Proseguiamo e arriviamo ad un bivio: a destra attraversato il ponte si va al rifugio Elisabetta, proseguendo dritto invece si va al Lago del Miage .
Incominciamo una lunga camminata in piano attraverso tutta la piana del lago di Combal.
Lo sguardo spazia a 360°: l'Aiguille Noire e la cima del Monte Bianco alle ns. spalle, il Vallone del Miage a destra e davanti a noi Les Pyramides Calcaires.
Man mano che ci avviciniamo alla fine della piana ecco che compare alla nostra destra il ghiacciaio di La lex Blanche, l'Aiguille des Glaciers e l'Aiguille de Trelatete.
Al termine della piana la strada ricomincia a salire con ampi tornanti, per abbreviare prendiamo il sentiero che sale per la massima pendenza.
Alla nostra sinistra si delinea la sagoma del Col de Chavannes. In pochi minuti arriviamo all'Alpe de lex Blanche inferiore e al rudere della casermetta militare.
Un ultimo tornante e siamo al rifugio.
Le indicazioni per il col de la Seigne si trovano nei pressi della casermetta militare.
Si cammina su una comoda mulattiera pianeggiante si supera una cappelletta votiva e si prosegue, passando sotto le Piramidi Calcaree, sin dove la stradina inizia a salire.
A questo punto si ricomincia a salire con pendenza moderata passando dai ruderi della Tsa de la Lex Blanche dove la mulattiera si riduce a sentiero.
Con salita costante si raggiungono le ondulazioni dei pascoli superiori dove, attraversato un torrente su un ponte, ci si sposta verso sinistra verso uno spuntone erboso.
A metà circa del pendio di salita a quest’ultimo si trova la Casermetta che si passa alla destra, raggiungendo la sommità dello spuntone.
Più avanti si passa accanto ad alcuni affioramenti rocciosi arrivando in vista del grande ometto di pietre situato poco al di sopra del colle.
Raggiuntolo in pochi minuti si scende leggermente a destra dove, a pochi metri, si trova il cippo con la targa del Col de la Seigne.
Il col de la Seigne unisce la val Veny alla Valle des Chapieux nella Savoia Francese.
Il colle era davvero affollatissimo, inutile dire che eravamo gli unici italiani......
Tourengänger:
ralphmalph

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Kommentare (7)