Panoramica festicciola con la ferrata allo ZUCCO PESCIOLA...

Oggi faccio la mia settima ferrata, cioè la via attrezzata allo Zucco Pesciola sopra i Piani di Bobbio.

Anche in questa occasione farò "parlare" le mie foto...

Non sono mai stato su queste belle montagne che, vagamente, ricordano delle piccole Dolomiti e dove spesso bizzarre e stupende forme di roccia abbelliscono le innumerevoli verticali pareti che caratterizzano queste selvagge e belle zone (Piani di Bobbio a parte...)

Panoramicamente è stata proprio una gran bella festicciola per i miei occhi e per le mie mani...!!!  :-)
Oltretutto oggi spesso un fresco venticello mi ha gradevolmente accompagnato...

CONSIDERAZIONI:
La ferrata allo Zucco Pesciola è veramente bella.
Roccia di qualità... il cavo metallico è assente, ma la ferrata è attrezzata con un' ottima e moschettonabile catena... tracciato logico e di soddisfazione...
La ferrata copre un dislivello di circa 300 metri per uno sviluppo di circa 500 metri, quindi andando con calma prevedere almeno due ore per percorrerla.
L' attacco della ferrata è a 1806 metri di quota e, se la iniziate entro le 10 del mattino, la prima parte la farete anche all' ombra.
Insomma un' ottima ferrata da fare anche nei mesi estivi...
Arrivati in vetta allo Zucco Pesciola si aprirà davanti a voi un "dolomitico" e stupendo panorama sull’ anfiteatro dello Zuccone Campelli e Zucco Barbesino.
Vera poesia per gli occhi...

DIFFICOLTA':
Questa bella ferrata alterna tratti molto fisici a tratti molto semplici.
Trattasi di una ferrata che si presta molto all' arrampicata in libera e io, pur non avendo le "magiche" scarpette d' arrampicata, sono riuscito a farla in libera circa per un 70% del suo tracciato.

E' possibile evitare la breve variante più complessa e tutto ciò è comunque ottimamente indicato in parete.

Grado complessivo ferrata con la variante più semplice:  D+

Grado complessivo ferrata con la variante più complicata:   MD / MD+


Cari saluti a Tutti...

Angelo

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POTESSERO LE MIE MANI SFOGLIARE

Potessero le mie mani sfogliare 
Pronunzio il tuo nome 
nelle notti scure, 
quando sorgono gli astri 
per bere dalla luna 
e dormono le frasche 
delle macchie occulte. 
E mi sento vuoto 
di musica e passione. 
Orologio pazzo che suona 
antiche ore morte. 
Pronunzio il tuo nome 
in questa notte scura, 
e il tuo nome risuona 
più lontano che mai. 
Più lontano di tutte le stelle 
e più dolente della dolce pioggia. 
T'amerò come allora 
qualche volta? Che colpa 
ha mai questo mio cuore? 
Se la nebbia svanisce, 
quale nuova passione mi attende? 
Sarà tranquilla e pura? 
Potessero le mie mani 
sfogliare la luna!

Federico Garcia Lorca


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