MONTE MUCRONE Mt. 2335 ....tra nebbia..sole..e nuvole..
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Dopo due domeniche di tempo incerto, finalmente è la volta buona.
Decidiamo per una zona a noi nuova, i monti del biellese.
Pensiamo che, visto il bel tempo, potremo godere di bei panorami, senza essere disturbati da quei fenomeni di nuvolaglie/nebbie/umidità al 100%, che contraddistinguono le zone di Biella e Ivrea.
Ma , ahimè, purtroppo non è andata così….
Raggiungiamo il Santuario Mariano di Oropa e dal fondo del parcheggio superiore cominciamo a salire su quella che, nel periodo invernale, è la pista Busancano.
Seguiamo sempre la pista, fino ad un bivio dove troviamo l’indicazione per i laghi.
Abbandoniamo la pista e percorriamo il sentiero nella bassa vegetazione e, dopo un breve traverso, intercettiamo nuovamente la pista, fino alla stazione della funivia.
Nel frattempo le nuvole e la nebbia passano veloci sopra le nostre teste e si dirigono prima di noi verso la meta di oggi: IL MONTE MUCRONE, montagna simbolo del biellese.
Dalla funivia ci dirigiamo verso il lago Mucrone, splendido laghetto alpino, che riusciamo a vedere solo per pochi attimi, prima che la nebbia avvolga tutto.
Dalla fonte del Bersagliere, situata all’imbocco del sentiero che costeggia il Mucrone, si stacca sulla destra il sentiero per la Bocchetta del lago e per il monte stesso.
Giunti alla selletta chiamata Bocchetta del lago, ci troviamo ad un crocevia di sentieri per il Mucrone e il rifugio Coda.
Da qui si prende il sentiero che sale sulla sinistra e risalito un tratto ripido si arriva dapprima alla vecchia stazione della funivia e infine alla cima del Mucrone.
La vetta, però, non ci ha regalato il panorama sperato.
Sopra di noi, per fortuna il sole, ma sotto un mare infinito di nuvole.
Abbiamo solo immaginato quanto poteva essere bello vedere la catena alpina della vicina Valle D’Aosta, con i suoi MITICI 4000.
Ci siamo, comunque, crogiolati al sole e anche un po’ bruciacchiati.
Il caldo ha permesso anche di schiacciare un bel pisolino.
Alla fine della giornata eravamo contenti di avere visto una zona nuova, bella nonostante le nuvole e quindi figurarsi senza.
Merita senz’altro di ritornarci.
Non poteva mancare, prima di ritornare in pianura, una visita all’imponente Santuario d’Oropa, con al sua Madonna Nera.

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