Ho riflettuto diverso tempo prima di pubblicare questa "escursione" poiché non la reputavo tale e, rispetto alle ben più prestigiose uscite degli amici hikeriani, mi sembrava assai banale e di scarso rilievo. Tuttavia, dal momento che si tratta di zone poco battute/segnalate ed essendo un sentiero inaugurato il mese scorso, ho deciso di condividere la mia esperienza.
Una limpida domenica mattina, svegliatomi con il piglio deciso di chi non vuole stare ozioso sul divano, mi è venuto in mente di provare a cercare il sentiero inaugurato il mese scorso nella spina verde di Como, un sentiero facile e nuovo. L'obiettivo era percorrere il decantato ponte tibetano riportato orgogliosamente dal quotidiano locale.
Armato di mezza bottiglia d'acqua, il percorso sarebbe dovuto essere facile e breve, sono partito dal solito centro di Cavallasca seguendo le indicazioni di un rappresentate dell'ente parco avute qualche mese prima. Ad un certo punto mi sono imbattuto in un bivio con un cartello recante l'indicazione "Scala del Paradiso". "Ecco! Ci sono! Il sentiero dovrebbe partire da quella zona." Appena ho ripreso la marcia un grosso dubbio (leggasi certezza) mi ha assalito..."non è che poi mi ritrovo su un sentiero simile alla mitica scalinata del santo di Brienno?" Mai timore fu così ben giustificato. Nella vana speranza di trovare indicazioni per il mio ponte tibetano mi sono cimentato in una discesa continua pari a 70/80 piani di un edificio privo di ascensore. Arrivato a Ponte Chiasso, con la sconfitta nel cuore, girato di 180 gradi, ho intrapreso la salita fino a toccare il paradiso. Giunto al punto di partenza con le gambe spezzate (complice il giro in bici del giorno precedente) e le risorse idriche già esaurite mi sono imbattuto in 3 viandanti che, vedendomi in affanno, mi hanno chiesto indicazioni per il ponte tibetano. Sconsigliati a dovere sulla strada appena percorsa, siamo tornati indietro sulla strada principale dove ho ripreso deciso il mio cammino in cerca del nuovo sentiero ma, dopo aver chiesto a diverse persone informazioni (tutti sapevano dell'esistenza del nuovo ponte tibetano ma nessuno sapeva dove si trovasse) e arrivato nel centro di Monte Olimpino senza alcuna notizia positiva, ho ripreso la via del ritorno sconsolato per tornare a casa. In preda al massimo sconforto, tuttavia, o deciso di percorrere per 100-200 metri qualsiasi deviazione avessi trovato sulla strada in modo da non lasciare nulla di intentato. Al quarto tentativo un sentiero appena battuto mi ha dato nuovo vigore e decisione. Lasciato ogni dubbio mi sono lanciato sulla nuova traccia e, dopo aver attraversato due bei ponticelli nuovi per sorpassare dei ruscelli eccolo, in tutto il suo splendore, con una lunghezza di ben 10 metri e sopra un dirupo scosceso e pericoloso di ben 3-4 metri. Orgoglioso della scoperta ho proseguito per 5 minuti ritrovandomi esattamente da dove ero partito: la scala del paradiso.
Questa pseudo relazione l'ho scritta per chi volesse cercare, in attesa che mettano qualsiasi tipo di cartello (al momento del tutto assenti), il nuovo sentiero. E' breve e privo di qualsiasi panorama ma elogio in ogni caso il parco che, anche in questi tempi di magra, ha lavorato per migliorare ed espandere questa piccola spina di vegetazione che ci permette di entrare nella natura a pochissimi metri dalla città.
Lunghezza del mio percorso: 10,1km
Tempo: 2h
Dislivello totale: 750m
Senza commettere errori si riduce tutto alla metà
PS: in caso di pioggia o caldo evitate assolutamente la scala del paradiso (assolutamente non necessaria) poiché vi trovereste anche a scomodare i santi e le madonne che lo abitano.
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