una mattinata al Generoso

E’ finalmente arrivata la neve che è caduta fin sulla pianura, chissà quanta ne sarà scesa anche sulle montagne qua attorno.
Siamo prossimi alla fine dell’anno, tempo di bilanci sulle escursioni fatte e per quelle da programmare, quindi quale occasione migliore per colmare una lacuna (alcuni giri in zona li ho fatti ma quest’anno non ci sono mai salito), per verificare sul campo quello che giustamente Gbal ha definito il nostro nivometro e, non ultimo, per illudermi di placare quell’inarrestabile senso di “lievitazione” determinato delle abbondanti libagioni natalizie……. Vabbé, oggi sono anche solo, una toccata e fuga in mattinata al Generoso si può fare.

Lungo l’autostrada in direzione Como il versante sud innevato della montagna, al primo chiaro di giornata, risalta rispetto alle vicine più basse cime e creste che sono leggermente spruzzate o sgombre da neve; arrivo anche a dubitare di riuscire a raggiungere la vetta ma non ho voglia di ripiegare su qualche meta alternativa, il nivometro è il Generoso!
Salendo sulla strada da Mendrisio, superati gli abitati di Salorino e Somazzo, si incontra qualche leggero strato di neve che, in alcuni punti esposti al vento da nord, è ghiacciato durante la notte e quindi da percorrere con attenzione.
Al bivio di Cragno un animale mi attraversa la strada e si ferma poco dopo nel bosco, rallento e mi rendo conto che è un cervo…..resto stupito perché non credevo proprio di incontrarne qui e, come al solito, perdo il momento per scattare qualche foto.

Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio nei pressi dell’Osteria La Peonia, oggi sono tra i primi perché ci sono solo 2 macchine, mi incammino alle 8.20. Fa freddo, la temperatura è ben al di sotto dello zero, e spira qualche fastidiosa raffica di vento che proprio mal sopporto.
Il percorso è quello classico per raggiungere la vetta del Generoso: in circa 15 minuti si attraversa, quasi in piano, un bel bosco di faggi fino ad arrivare alla stazione intermedia di Bellavista della cremagliera Capolago – Monte Generoso; poi si risale il bosco sino ad incrociare, dopo altri 15 minuti, nuovamente il tracciato del trenino.
Qui la tentazione di risalire lungo il percorso della cremagliera è molta anche se alcuni cartelli lo vietano. Sono in corso i lavori di demolizione e prossima ricostruzione delle strutture turistiche poste a monte e sino al 2016 l’esercizio ferroviario è sospeso anche se durante la settimana qualche corsa ferroviaria, di servizio al cantiere, viene effettuata; oggi però è domenica…..dai su, rispettiamo il divieto.
Procedo lungo il sentiero che sale leggermente, aggirando le pieghe della montagna, e in lontananza noto un camoscio che risale il pendio e si unisce ad un altro poco sopra il tratto di sentiero che sto per raggiungere; mi fermo e con un po’ di zoom riesco a fare qualche foto. Gli ungulati salgono ancora e tra gli alberi si fermano ad scrutare il passaggio di uno dei primi rompiscatole di giornata, cioè io.
Proseguo qualche minuto e davanti a me appare un altro camoscio che riesco a fotografare un po’ più da vicino prima che se ne vada in direzione degli altri appena lasciati.
Nel frattempo, dopo questi piacevoli incontri sono arrivato all’inizio del lungo traverso che sale sino alle costruzioni a monte della stazione di arrivo della cremagliera. Ora che sono più vicino alla vetta, quindi meno riparato dal pendio, il vento soffia forte e mi rendo conto che mentre alle mie spalle il sole ben illumina la pianura, più a nord, lungo la catena alpina, gli ammassi nuvolosi hanno decisamente il sopravvento.
Il manto nevoso non è più alto di 5 centimetri e solo in alcuni tratti, per effetto dell’accumularsi della neve smossa dal vento, arriva ad una decina di centimetri, non di più.
Arrivo il vetta alle 9.50 dopo 1h15m di marcia e 15m di sosta. Mi fermo ad ammirare il paesaggio, sempre bello, ma in certi momenti è molto difficile restare senza guanti per scattare qualche foto.
Riparto alle 10.05 e scendo il sentiero scalinato che porta verso la piccola cappella posta sopra la stazione e a quello che resta della struttura in demolizione.
Il percorso sarebbe ostruito dal cantiere ma vedo ed incontro alcune persone che salgono dal tracciato ferroviario per cui decido di scendere da quella via; in effetti più avanti sono diversi i gruppi che incontro in risalita e addirittura un paio di persone mi superano in discesa correndo, che invidia il loro atletismo, io al massimo potrei farlo…..rotolando.
Superati i due piccoli tunnel, in effetti molto stretti ed appena sufficienti per il passaggio del trenino, raggiungo alle 10.50 il sentiero che attraversa la linea ferrovia e che ho seguito all’andata; ridiscendo quindi lungo lo stesso percorso per arrivare all’auto alle 11.15.

Che dire, anche quest’anno sono salito in vetta alla montagna che tra le prime vado a cercare all’orizzonte nelle giornate limpide, sono rimasto un po’ deluso dalla modesta quantità di neve caduta ma sono stato ampiamente gratificato dagli incontri lungo il sentiero all’andata; per il ritorno…… eravamo tutti in infrazione. Invece per quella forma di “lievitazione” post-natalizia……beh qui c’è poco da fare, meglio aspettare che passi anche l’Epifania.
 
Ne approfitto per augurare a tutti gli Hikriani un 2015 ricco di Salute e Serenità.
 
Dati complessivi:
Km percorsi: 8,5;
Tempo marcia: 2h20m;
Tempo sosta: 35m;
Ascesa: mt. 550 circa;
Velocità media in marcia: 3,6 km/h;
Velocità media totale: 2,9 km/h.