Una "Bellavista Satén" sul Monte Alto!
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Menek66
E’ si, tutta la settimana a buttar giù programmi con patripoli, poi, giunto a venerdì pomeriggio, arriva dalla mia signora la notizia improvvisa e inaspettata come le emorroidi…
Nadia: non sto bene per nulla, anzi, sto MALISSIMO!!!
Io: ecco andato affanculo il giro con la Patrigang… Ma sono pronto a fare il mio dovere di improvvisato infermiere; Nadia non ti preoccupare, sei nelle mani di Menek Forrest Gump!
Dopo aver somministrato alla mia dolce metà vario materiale farmacologico sperimentale, roba mai riconosciuta dalla medicina ufficiale, a metà mattinata di sabato mi accorgo che Nadia ha un accenno di “ripresa”, le ronzo attorno fiducioso, e lei: mi sembri un Leone in gabbia, se vuoi fare un giretto vai, io sto un pochino meglio… neanche il tempo di dire Va… e lo zaino era già in spalla! Ore 11:20… macchittesencula? Si parte…
Per forza di cose la meta dell’escursione deve essere vicina, e i più avvinazzati tra gli amici di Hikr, avranno capito dal titolo che sono planato in Franciacorta, la terra delle “bollicine” per eccellenza, ma anche la terra di un rosso “fermo” che solo il Piemonte e la Toscana possono eguagliare o battere.
Arrivato a Nigoline, lascio l’auto nel grande parcheggio in via Bonomelli, seguendo le indicazioni per la Chiesa di S. Eufemia, dove ci arrivo in una quindicina di minuti percorrendo una strada in parte acciottolata. I più pigri, possono parcheggiare direttamente qua al luogo di culto.
Ora la strada è diventata sterrata, e dopo aver perso un pò di quota, raggiungo un bivio; a sinistra si va nei poderi “Bellavista”, dove sbucheremo al ritorno, mentre seguendo la sterrata che prosegue in discesa, prendo per la Val Bordiga, lascio sulla destra una bella cascina appena ristrutturata e proseguo in leggera salita come da palina indicativa.
Percorsi un centinaio di metri, trovo l’ennesimo bivio, non essendoci nessuna indicazione, mi affido al mio istinto e proseguo il cammino prendendo a destra il sentiero ora un po’ più ripido; strada facendo, qua e la scopro qualche tenue bollatura blu e rossa (in maniera alternata).
Sempre su largo sentiero ed in un fitto bosco di Carpini e Castagni, quasi magicamente spunta davanti ai miei occhi una bella bollatura gialla, la seguo sino ad imbattermi in maniera fortunosa, in un misero cartello segnaletico scritto a pennarello e posto su un albero a 17 metri d’altezza! Ma chi ha fatto questa segnaletica? Alvaro Vitali? Mah…
Aguzzando la vista, il cartello ti avvisa che sei in Loc. Dos Piron, qua c’è una panchina e un dedalo di stradine; io ho preso il sentiero che prosegue dritto davanti a me e senza bollatura, e risalendo malagevolmente mi sono portato sulla larga dorsale. Il cartello? Se hai 2/10 di vista col cavolo che leggi le inutili indicazioni!
Ignorando i numerosi sentieri che intersecano il mio, proseguo il mio cammino e salgo in maniera ripida, il bosco si fa meno fitto ed intravedo la Croce di vetta; lasciata la spessa vegetazione, mi aspettano gli ultimi 50 metri di dislivello con il sentiero che avrà un pendenza di 40/45°. Arrivato.
Giunto in vetta, riconosco nell’esile e filiforme umanoide, la figura di Piero Fassino… mi allunga una mano e mi dice: Complimenti! Non era facile salire sino qua, questo sentiero ha fatto più dispersi che la Prima Guerra Mondiale, non hai visto gli scheletri cammin facendo? Io: Sì, gli scheletri li ho visti, ma mai mi sarei immaginato di trovare uno scheletro in piedi sotto la Croce! Tolto lo zaino dalle spalle, ho improvvisato una Macumba sino a che, “l’eminenza grigia” è svanita in maniera teletrasportata…
Oggi la foschia non permette una bella visuale, almeno non da fare foto degne di nota, ma allargando lo sguardo la vista del Lago D’Iseo è la prima cosa che ti colpisce, più a Nord, il Monte Guglielmo si staglia verso il cielo ignudo da neve; la pioggia di questi giorni ha tolto dalla “grande schiena” la bianca sostanza. Altre cime nei paraggi? Quelle che si affrontano d’inverno: la Punta Almana, il M. Orfano, M. Bronzone, M. Rodondone, la Cresta del Tisdel… ecc.
Fatto le foto e “pizzicato” un po’ di cibo, mi appresto a seguire il bel sentiero che verso Sud continua sulla larga dorsale, passo accanto ad un bel cascinale, ed attraverso incolume alcuni capanni da caccia che sembrano appostamenti antiaerei; sarà forse per l’orario tardo , ma qua non ho sentito un solo colpo di schioppo… tutt’attorno invece, il “nemico” avanza a colpi di mortaio!
Qua è un po’ più difficile perdere la strada, anche perché la visuale è ampia e il paese di Nigoline è proprio lì sotto a fare da bussola… comunque, io nei diversi bivi ho tenuto sempre la sinistra, ho perso quota poco alla volta sino a che, il sentiero è diventato più largo e con una sorta di canyon creatosi perfettamente in mezzo. Questo è un classico esempio di come non debba essere tenuto un sentiero, se non ci fosse da piangere a vedere questo scempio, nelle giornate piovose potreste divertirvi facendo del sano rafting!
Ora si scende in maniera più decisa, e giunto nei pressi di una santella votiva, viro a destra costeggiando un’area pic-nic (foto), subito dopo, i vigneti “Bellavista” fanno da guardia alla bella sterrata; la strada è dritta, ignoro il cartello che a sinistra indica per la Comunità di Bessimo ( i più “scafati” si disintossicano da soli, eh, eh ), e arrivato in prossimità di una bella casa, ho preso a sinistra la sterrata che mi ha riportato alla già visibile Chiesa di S. Eufemia. Da lì, ho chiuso i bastoncini e sono sceso spedito sino al parcheggio. That’s All Folks!
Nota 1: Questo è il classico giro da effettuare quando si ha poco tempo a disposizione, ed ovviamente nella stagione invernale, anche se, a primavera questi vitigni ben tenuti, possono offrire visioni inaspettate… e non parlo da alcolista anonimo. La Franciacorta ha una certa somiglianza con le terre di Toscana. Descrizioni chiare di questo giro, in rete non ne trovate, ergo, affidatevi alla mia descrizione (!!!), per i più “attrezzati”, la mappa è pronta per essere scaricata.
Nota2: Giunto a casa, con immensa sorpresa scopro che Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, mi ha nominato per l’Ambrogino d’Oro… la mia capacità di Orienteering ha scavalcato a sinistra, la bravura di Armen Khatchikian! Borioso…..
Nadia, sta un po’ meglio…
A La Prochaine! Menek und Olmo.

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