Giornata storica per me: dopo due tentativi a vuoto causa tempo sempre inclemente finalmente sono riuscito a salire in cima al Tambo, anche se come al solito le nuvole ci hanno lasciato ammirare solo metà panorama.
Il sentiero parte subito ripido proprio dietro la dogana italiana del Passo dello Spluga seguendo il crinale Est-nord-est erboso che fa da confine italo-svizzero e solo dopo aver superato circa 400 m di dislivello il cammino si fa un pò più morbido. Costeggiamo sulla sinistra il Piz Tamborello (2669m) fino ad arrivare a Q2750 circa sulla sella che unisce il Lattenhorn (2862) al Pizzo Tambo (sempre nascosto dalle nuvole!); sotto di noi a N un precipizio, la morena del Tambo Glatscher con in fondo il Tambosee, a S si apre la vista su un laghetto dal colore cobalto intenso.
Una pausa di tè caldo e biscotti e ripartiamo seguendo gli omini su un sentiero, a volte detritico, fino ad arrivare ad un piccolo ghiacciaio chiamato "La Spianata": da attraversare con attenzione! Passato il ghiacciaio giungiamo alla base del Tambo e tenendo la destra saliamo su una gobba a Q3085.
Qui inizia il tratto più duro: risaliamo la pietraia che prima in direzione NO e poi girando sul versante sud con un pezzo un po’ esposto e sassi spesso instabili porta in cima; il pendio si fa sempre piu’ ripido e nonostante l'allenamento anche la quota si fa sentire, comunque in una trentina di minuti raggiungiamo la croce di vetta, in tutto quasi quattro ore di salita continua!
Panorama bellissimo verso O, mentre a E una cappa di nuvole continua a salire dal fondo valle: una fatica comunque più che ripagata dalla soddisfazione che questa è, per il momento, la cima più alta che abbiamo fatto :-)))
Il ritorno sulla stessa via di salita lo percorriamo in tre ore senza correre troppo: e chi ha voglia di tornare a casa!?
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