Punta Liamau e Monfandi in Val Chiusella
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Che vento ragazzi!
Dura e fredda giornata in Valchiusella . .. ma forse dovunque visti altri report di questa giornata.
Dopo l'ennesima volta che propongono il Monfandi, la cima più alta della Valchiusella, oggi è la volta buona.
Partiamo da Fondo e raggiungiamo Tallorno lungo il sentiero Gta. Al bivio seguiamo il sentiero 12 che si inoltra nella valle "a sinistra" (ovest). Il vento soffia ma per il momento siamo ancora parzialmente riparati. La cosa strana è che ci sono dei fiocchi di neve e ci chiediamo da dove provengono visto che sopra le nostre teste il cielo è abbastanza limpido.
Proseguiamo di buon passo e arrivati nella zona del lago Creus il vento picchia davvero forte. Dobbiamo coprirci totalmente. Momento di gelo alle mani che supero con qualche movimento riscaldante.
Si prosegue sempre senza pause, il vento non le concede, fino a quando, dietro ad un masso, per una coincidenza di correnti, troviamo un attimo di sosta e tranquillità.
Arrivati all'incrocio dell'Alpe Prá prendiamo a destra (nord) sul sentiero 8 che porta al Lago Liamau. In teoria non andrebbe raggiunto, bisognerebbe svoltare a sinistra su percorso libero per il Monfandi (secondo la cartina). Ma noi non troviamo il punto di svolta e tiriamo dritti. Arrivati al lago (che comunque vale la pena visitare) invece di tornare indietro ci infiliamo in un largo canalone, con grossi massi, che punta all'intaglio tra il Monfandi e il Liamau (secondo obiettivo della giornata).
Per colpa del vento un paio di volte siamo costretti a fermarci ed abbassarci per non cadere.
Risaliamo il canalone senza difficoltà e poi dal colletto raggiungiamo la cima del Liamau, aggirando alcuni torrioni lungo la cresta. Tornati al colletto scendiamo in direzione sud-est fino a ricongiungerci con la traccia per il Monfandi. In realtà non ci sono ne segni sul terreno ne ometti ad indicare la via.
Ci inerpichiamo lungo il pendio spostandoci gradualmente a sinistra verso la dorsale che scende dalla Croce del Monfandi. La raggiungiamo e scopriamo che la vera cima è ancora più in là.
La cresta è quasi pianeggiante e semplice ma il vento ci fa porre molta attenzione nei momenti in cui siamo più esposti.
La discesa sul ripido e duro terreno avviene con cautela fino ai pratoni quando, non so come, troviamo qualche ometto e vecchissimi bolli che ci portano direttamente all'Alpe Prà (ma su un percorso non indicato in cartina).
Dall'Alpe prendiamo sempre il sentiero numero 8 ma in direzione opposta per portarci in salita al Colle della Furce.
Lo raggiungiamo e senza fermarci (il vento continua a soffiare) iniziamo finalmente la discesa.
Passiamo dai bellissimi Laghi della Furce e ... sorpresina, altra risalitina di 50 metri ma che si fanno ben sentire.
Arrivati all'Alpe Pian del Rio, pausa ristoratrice (più mentale che fisica), abbiamo ancora un sacco di discesa. Il Vallone Burdeiver, già percorso in passato per salire al Monte Giavino, è molto bello e ci rende la discesa più piacevole fino in ... Fondo!
Dura e fredda giornata in Valchiusella . .. ma forse dovunque visti altri report di questa giornata.
Dopo l'ennesima volta che propongono il Monfandi, la cima più alta della Valchiusella, oggi è la volta buona.
Partiamo da Fondo e raggiungiamo Tallorno lungo il sentiero Gta. Al bivio seguiamo il sentiero 12 che si inoltra nella valle "a sinistra" (ovest). Il vento soffia ma per il momento siamo ancora parzialmente riparati. La cosa strana è che ci sono dei fiocchi di neve e ci chiediamo da dove provengono visto che sopra le nostre teste il cielo è abbastanza limpido.
Proseguiamo di buon passo e arrivati nella zona del lago Creus il vento picchia davvero forte. Dobbiamo coprirci totalmente. Momento di gelo alle mani che supero con qualche movimento riscaldante.
Si prosegue sempre senza pause, il vento non le concede, fino a quando, dietro ad un masso, per una coincidenza di correnti, troviamo un attimo di sosta e tranquillità.
Arrivati all'incrocio dell'Alpe Prá prendiamo a destra (nord) sul sentiero 8 che porta al Lago Liamau. In teoria non andrebbe raggiunto, bisognerebbe svoltare a sinistra su percorso libero per il Monfandi (secondo la cartina). Ma noi non troviamo il punto di svolta e tiriamo dritti. Arrivati al lago (che comunque vale la pena visitare) invece di tornare indietro ci infiliamo in un largo canalone, con grossi massi, che punta all'intaglio tra il Monfandi e il Liamau (secondo obiettivo della giornata).
Per colpa del vento un paio di volte siamo costretti a fermarci ed abbassarci per non cadere.
Risaliamo il canalone senza difficoltà e poi dal colletto raggiungiamo la cima del Liamau, aggirando alcuni torrioni lungo la cresta. Tornati al colletto scendiamo in direzione sud-est fino a ricongiungerci con la traccia per il Monfandi. In realtà non ci sono ne segni sul terreno ne ometti ad indicare la via.
Ci inerpichiamo lungo il pendio spostandoci gradualmente a sinistra verso la dorsale che scende dalla Croce del Monfandi. La raggiungiamo e scopriamo che la vera cima è ancora più in là.
La cresta è quasi pianeggiante e semplice ma il vento ci fa porre molta attenzione nei momenti in cui siamo più esposti.
La discesa sul ripido e duro terreno avviene con cautela fino ai pratoni quando, non so come, troviamo qualche ometto e vecchissimi bolli che ci portano direttamente all'Alpe Prà (ma su un percorso non indicato in cartina).
Dall'Alpe prendiamo sempre il sentiero numero 8 ma in direzione opposta per portarci in salita al Colle della Furce.
Lo raggiungiamo e senza fermarci (il vento continua a soffiare) iniziamo finalmente la discesa.
Passiamo dai bellissimi Laghi della Furce e ... sorpresina, altra risalitina di 50 metri ma che si fanno ben sentire.
Arrivati all'Alpe Pian del Rio, pausa ristoratrice (più mentale che fisica), abbiamo ancora un sacco di discesa. Il Vallone Burdeiver, già percorso in passato per salire al Monte Giavino, è molto bello e ci rende la discesa più piacevole fino in ... Fondo!
Tourengänger:
Andrea!

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Kommentare (2)