Monte Tonale Orientale 2696 m e Città Morta
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Giorno di rientro, ultima escursione e la scelta cade sul Tonale, vogliamo toglierci una curiosità nata un po’ di anni fa salendo al Monte Redival.
In quell’occasione avevamo notato i cartelli per la Città Morta e avvistato dei ruderi sul versante opposto, a dire il vero sembravano costruzioni migliori di quelle che abbiamo trovato per cui c’è stata un po’ di delusione, ma il giro è comunque molto bello e dal panorama eccezionale.
Lasciamo l’auto sulla strada per il Tonale in corrispondenza della sterrata per Malga Strino. C’è l’indicazione per il Forte Zacarana, la Tabacco lo chiama Saccarana.
Seguiamo la sterrata passando i resti delle casermette di Strino ormai inglobate dalla vegetazione, fino al bivio per il Forte. Tornati sulla sterrata la seguiamo fino al Forte. Da qui sarebbe possibile raggiungere direttamente la Città Morta ma noi preferiamo allungare un poco il giro e ci dirigiamo, tra l’altro con un bellissimo sentiero a mezza costa, verso il P.so del Tonale. Raggiunta un’altra sterrata la seguiamo verso destra, al bivio sempre a destra fino al cartello che indica Monte Tonale. Un successivo bivio ci manda ancora a destra e un comodo sentiero a tornanti comincia a risalire le pendici del Monte. Poco dopo aver incontrato il cartello che indica delle trincee il sentiero si fa un poco più ripido ma non dura molto e in breve si arriva al trivio per la cima, la Città Morta e la Cima Biolca.
Saliamo al Monte Tonale dove intravvediamo la possibilità di un futuro giro un po’ più impegnativo verso la Torre di Albiolo, i tempi sui cartelli sono molto discordanti per cui meglio informarsi prima di incappare in brutte sorprese. Tornati al trivio facciamo una puntatina anche a Cima Biolca, a 10 minuti, nella foto N. 32 sono inquadrate la cima del primo giorno di ferie, la Presanella e quella dell’ultimo, la Biolca, sintomo del “deperimento escursionistico”!!!
A questo punto scendiamo all’obiettivo della nostra escursione, la Città Morta, dove oltre a non esserci le costruzioni che pensavamo di aver visto non c’è neppure nessun cartello esplicativo, cosa che invece abbiamo trovato nei presso degli altri fortini, peccato!
Sosta pranzo dopo di che allunghiamo ancora un pochino l’anello evitando di scendere direttamente a Malga Strino ma proseguendo sul sentiero per il Laghetti di Strino. Abbandoniamo però il bel mezzacosta al primo bivio e scendiamo alla Malga. Rimane ora solo un mezz’oretta di sterrata per tornare all’auto.
Bel giro che si presta a molte varianti non indicate sulle cartine. Nei pressi c’è anche il Forte Strino, che il comune di Vermiglio e la Provincia di Trento hanno ripristinato, facendo un bel lavoro di consolidamento della struttura, rimozione macerie e vegetazione. Dal restauro, il Forte è diventato un museo con possibilità di visite guidate in agosto.
Kommentare (6)