Cerro, Regina e po’ al Fuldù… pòta bagaj che bel girù!
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E anche per questo sabato danno acqua sui monti nel primo pomeriggio… che cojoni! Quindi? Si sceglie una meta vicino a casa, un posto che sia “gustoso” e a portata di gamba… il Foldone va bene e se il tempo ci assiste, il Sornadello può essere l’altra meta della giornata.
Dopo essere venuto a pascolare da queste parti a marzo, con la neve ancora ben presente, oggi ci ritorno molto volentieri e per una serie di motivi. 1) Finalmente i sentieri saranno visibili, l’altra volta mi sono inventato il percorso per salire al Foldone. 2) C’è la possibilità di salire al Sornadello, e non ci sono mai stato. 3) In questa escursione in Valbrembilla, oggi mi fa compagnia Piero “il Cinghiale” e Marica, che è orfana del suo solito gruppo di hiker’s.
Va detto sin da subito che il Sornadello non l’abbiamo fatto, come avrete immaginato dal titolo, una nuvola fantozziana presente su quella cima, c’ha costretto neanche tanto a malincuore, a cambiare itinerario.
Il giro è di facile realizzazione, i sentieri sono discretamente segnati, e a parte qualche breve tratto a traccia di sentiero, grossi problemi non ce ne sono, quindi, avanti con la descrizione.
Partendo dalla Chiesa di Catremerio (980 mt), imboccate il sentiero N 595 che sale verso Nord, in discreta pendenza ma ben ombreggiato, percorrete per meno di mezz’ora la mulattiera finchè non trovate un roccolo ben tenuto, lì c’è un crocevia, evitate di salire al P.zo Cerro e senza indugi, seguite l’evidente segnaletica che indica M.Foldone, 1502 mt.
Per un’ oretta circa, camminate in una bella faggeta e in un breve tratto di pineta , in una sorta di mezzacosta con “fondo” in terra che agevolerà il vostro incedere. Passate la Pozza del cavallo con la sua piccola sorgente, soffermatevi a guardare la Valbrembana che si manifesta a voi negli ampi squarci che si aprono nella vegetazione, e in men che non si dica, vi ritrovate su una selletta ombrosa. A Sx salite al Castello Regina 1424 mt, mentre a Dx, seguendo il 595, proseguite verso Nord per il Foldone. Il sentiero per un breve tratto è ancora all’ombra, ed il versante, è quello sulla sottostante Valbrembilla. Sbucati dal bosco, vi troverete davanti ad una sorta di parete dolomitica, molto selvaggia ed impervia, risalite zigzagando l’evidente sentiero finchè non incrocerete un piccolo passo. Su un sasso trovate le indicazioni. In maniera secca, una traccia di sentiero risale ripido e si perde nei pendii del Foldone, mentre la seconda opzione, è quella di seguire per la Baita Foldone per poi puntare, sempre per flebile traccia di sentiero, verso il Foldone. Quando dico flebile traccia è proprio così, c’è qualche calpestamento tra i radi alberi, ma con un minimo di senso dell’orientamento, in 5 minuti siete in vetta senza problema alcuno. La Baita Foldone è in un pianoro tra il Foldone e il Sornadello.
Da qua si vedono, un po’ nascoste dalle nuvole, diverse cime: Il Sornadello, il Còren, il Castello Regina, lo Zucco, il Ronco ecc. ecc.
Facciamo le foto di rito e scambiamo quattro chiacchere mentre sorseggiamo un po’ d’acqua. Rivolgendomi a Marica, gli dico che mi piacerebbe prendere un Gps, così da poter evitare le mie lunghe relazioni qua su Hikr, Piero, sentendo il discorso, se ne esce dicendo che lui ha una bellissima bussola(!!!)… che non c’entra una cippa col Gps , aggiungo io. Lui proprio lui, che è famoso perché si perderebbe nel tristemente noto bicchier d’acqua, ci fa sganasciare dalle risate quando aggiunge che la bussola, l’ha persa in casa e non c’è verso di trovarla… Nooooo cazzo, ad uno così io gli bacio il culo!
Sono solo le 10:30 e la fame non si fa ancora sentire, ci guardiamo in faccia per capire cosa fare, mentre già sappiamo in verità, che il Castello Regina ci aspetta a braccia aperte! Ritorniamo alla selletta, ed invece di prendere il 595 per Catremerio imbocchiamo il 596, che in maniera verticale, in meno di 15 minuti ci porta al Castello Regina. Il 596 inizia 50 mt dopo un roccolo nei pressi della selletta.
Anche qua foto ricordo e via… per la lunga e bellissima cresta che ci porta al Rif. Lupi di Brembilla dove divoriamo il meritato pranzo. 1h30 dal Foldone. Il rifugio è bello e frequentato, fuori ci sono dei tavoli dove poter consumare il cibo portato da casa. Io, panino con frittata di zucchine + frutta, Marica pasta fredda, Piero, disintegra una costata di Brontosauro, e non contento, sbrana anche un panino con una salamina da mezzo chilo!!! Al posto dell’acqua, Coca cola in dose massiccia come supporto alla lauta mangiata. Boia che stomaco…
Il Sole è alto, ne godiamo un po’ dei suoi calorosi raggi e facciamo due risate, nel frattempo, io abbozzo qualche canzone, Marica da par suo, “risponde” come se si sentisse la “brunetta” dei Ricchi e Poveri… risultato? Gente in fuga e nuvole all’orizzonte! Urca! Che facciamo adesso? Semplice, molliamo al rifugio gli zaini ed in due minuti saliamo al P.zo Cerro dove facciamo ulteriori foto ricordo.
Il giro si sta per concludere, salutati i (pochi ) astanti del rifugio, puntiamo in giù con evidenti indicazioni per Catremerio, in meno di mezz’ora, siamo alla macchina seguendo un bel sentiero anche qua ottimamente ombreggiato.
Nota 1) Bel giro parzialmente ad anello da effettuare in primavera e autunno, i sentieri sono ben evidenti e segnati, tranne l’ultimo strappo per il Foldone, ma come scrivevo prima, non è un problema. A/R 4h30 a passo tranquillo con dislivello di circa 750 mt. Oggi c’era ancora una bella fioritura.
Nota2) Un ben ritrovato a Piero “il Cinghiale” , mentre Marica, è stata coccolata a dovere da noi due maschietti di stirpe araldica! Ooooh… E’ sempre un piacere camminare con Lei.
A la Prochaine. Domenico e Olmo
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