Magnodeno mt 1241 + Cima del Fò mt 1327
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Con Pinuccia e Billie andiamo a percorrere l'usuale giro primaverile del Magnodeno da Erve. Normalmente lo facevamo alla fine di marzo-primi di aprile per osservare la bella fioritura dei "denti di cane" nella zona dei roccoli sulla cresta sud ma quest'anno mi stavo quasi dimenticando....Ma Pinuccia no e quindi insiste per andarci... va bene....Giornata calda e poche persone sui sentieri (meno male). Bivacco della vetta chiuso (è aperto il mercoledì) e pure la capanna Gastaldi al passo del Fò mentre la capanna Monza è aperta. Per il percorso rimando alle diverse relazioni precedenti. Alla frazione Saina troviamo un accattivante gattino di pochi giorni che sembrava attendersi qualche coccola: impossibile perché tre gradini sopra la madre con altri due gatti ci guardava piuttosto male e sembrava pronta a saltare....peccato non esserci capiti! In cima solo 2 o 3 persone (poi ne arriveranno altre ma per il posto ancora poche). Dopo una bella sosta ripartiamo seguendo il sentiero che traversa sino al bivio per la capanna Monza(purtroppo la ferrata che sino al 1998 facevamo due volte l'anno perché ovviamente più bella ora da quando c'è Billie ce la dimentichiamo...). Dal bivio su dritti a sinistra ed arriviamo al passo...sosta pranzo. Lascio pochi minuti la famiglia per salire la Cima del Fò per osservare un poco almeno il sentiero della ferrata che mi sembra molto più battuto e forse assicurato rispetto a 16 anni fa). Scendiamo alla Monza per un caffè e qualche parola con il gestore sig. Pozzobon. Fuori dalla porta del rifugio è esposto l'arrivo della corsa Monza - Resegone 2013 e leggendo bene noto il nome di una nota hikriana che è Cristina(Cris) di Alserio che insieme ad altre due atlete sono arrivate prima squadra femminile (e se ricordo al settimo o nono posto assoluto).....Dopo adeguata sosta si riparte e godendoci l'amena discesa nel bel bosco vivo come sempre in primavera giungiamo alla fonte di San Carlo (sosta ovvia) e poi giù fino al ristoro dei due Camosci (chiuso). Sotto il ristoro ricordo che si attraversava il Galavesa con due ponti ed ora manca il secondo (comunque non c'è problema al guado). Alla fine con calma arriviamo ad Erve che attraversiamo per tutta la sua lunghezza osservando i molti e variati giardini che ornano le case del paese posto lungo il corso del Galavesa. Erve è stato uno dei posti delle mie vacanze infantili ed anche oltre: è un bel paesino appartato, piuttosto umido e fresco...e gli Ervesi sono molto attaccati al loro paese. Gita familiare di primavera....( Pinuccia adesso però è ora di alzarci di quota...o no?)
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