Ciclopedonale della Valle Olona, da Torba a Fagnano Olona.
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Quando il tempo a disposizione è veramente poco e si vuole comunque andare a fare due passi lontani dal traffico la ciclopedonale della Valle Olona è un'ottima soluzione: per noi è vicina e, soprattutto, è molto meno affollata della ciclopedonale del Lago di Varese.
Sembra incredibile che in una zona estremamente industrializzata come la Valle dell'Olona si possa trovare un'oasi di tranquillità. Vero è che più che di industria ormai si deve parlare ormai di archeologia industriale: sono ben poche le fabbriche sopravvissute alla crisi, se si pensa che la cartiera Vita Mayer, fallita nel 1976, impiegava 2400 persone ed oggi non è che un enorme rudere, si ha un'idea di quanto sia cambiata la realtà di questi luoghi nel giro di qualche decennio.
La ciclopedonale parte da Gornate Olona e seguendo, più o meno fedelmente il corso del fiume, arriva fino a Castellanza, seguendo i binari, ancora in loco, della ferrovia che da Castellanza arrivava a Mendrisio.
Oggi partiamo da Torba, a dieci minuti di autio dalle case dei nostri genitori a Caronno Varesino, parcheggiamo nel grande parcheggio di via Marconi e ci dirigiamo verso Sud, poco dopo incontriamo un bel gregge di pecore accompagnate da molti asini, un paio di cani ed un pastore probabilmente magrebino.
Il percorso oggi è un vero tripudio di biancospini fioriti, qui più che dei cespugli sono dei veri e propri alberi i cui fiori profumano l'aria, dove il bosco misto di faggi, roverelle, robinie e castagni si fa più fitto il profumo prevalente è invece quello dell'aglipo selvatico che tappezza tutto il sottobosco con i suoi fiori bianchi.
Arriviamo al casello di Lonate Ceppino dove si trova un altro parcheggio e vi è anche una nota birreria.
Passiamo il ponte sull'Olona e saliamo a Lonate Cepino per una ripida scalinata. Il paese è stato veramente "disastrato" dalle costruzioni risalenti al periodo dell'espansione industriale ma, qua e là, si trovano ancora delle testimonianze del passato: portali settecenteschi, sculture, una chiesa che rivela un'origine antica e numerosi ampliamenti...
A fianco di questa chiesa scendiamo per un percorso che porta ad una fontana antica e poi raggiunge nuovamente la ciclopedonale nei pressi di un molino.
Ora vi è un breve tratto che percorre la strada, ben poco trafficata, fiancheggiando le case dei dipendenti della cartiera Vita Mayer, che mostrano come una volta si facesse della buona architettura, passa accanto ai desolanti ruderi della cartiera per poi reimmettersi nel verde.
Si passa accanto al muro della massicciata della ferrovia dove c'è sempre qualcuno intento ad arrampicare e poi sotto l'enorme viadotto di Cairate ed alla scuola professionale organizzata nel '900 dalla Vita Mayer, oggi abbandonata ma popolata di gatti confidenti.
Sempre camminando nel verde raggiungiamo Fagnano Olona, al di sotto del castello visconteo pascolano le mucche,
Da quio torniamo indietro ripercorrendo la ciclabile e raggiungiamo di nuovo Torba.
Difficoltà nessuna: una piacevole passeggiata nel verde ideale per "staccare" e rilassarsi.
Sembra incredibile che in una zona estremamente industrializzata come la Valle dell'Olona si possa trovare un'oasi di tranquillità. Vero è che più che di industria ormai si deve parlare ormai di archeologia industriale: sono ben poche le fabbriche sopravvissute alla crisi, se si pensa che la cartiera Vita Mayer, fallita nel 1976, impiegava 2400 persone ed oggi non è che un enorme rudere, si ha un'idea di quanto sia cambiata la realtà di questi luoghi nel giro di qualche decennio.
La ciclopedonale parte da Gornate Olona e seguendo, più o meno fedelmente il corso del fiume, arriva fino a Castellanza, seguendo i binari, ancora in loco, della ferrovia che da Castellanza arrivava a Mendrisio.
Oggi partiamo da Torba, a dieci minuti di autio dalle case dei nostri genitori a Caronno Varesino, parcheggiamo nel grande parcheggio di via Marconi e ci dirigiamo verso Sud, poco dopo incontriamo un bel gregge di pecore accompagnate da molti asini, un paio di cani ed un pastore probabilmente magrebino.
Il percorso oggi è un vero tripudio di biancospini fioriti, qui più che dei cespugli sono dei veri e propri alberi i cui fiori profumano l'aria, dove il bosco misto di faggi, roverelle, robinie e castagni si fa più fitto il profumo prevalente è invece quello dell'aglipo selvatico che tappezza tutto il sottobosco con i suoi fiori bianchi.
Arriviamo al casello di Lonate Ceppino dove si trova un altro parcheggio e vi è anche una nota birreria.
Passiamo il ponte sull'Olona e saliamo a Lonate Cepino per una ripida scalinata. Il paese è stato veramente "disastrato" dalle costruzioni risalenti al periodo dell'espansione industriale ma, qua e là, si trovano ancora delle testimonianze del passato: portali settecenteschi, sculture, una chiesa che rivela un'origine antica e numerosi ampliamenti...
A fianco di questa chiesa scendiamo per un percorso che porta ad una fontana antica e poi raggiunge nuovamente la ciclopedonale nei pressi di un molino.
Ora vi è un breve tratto che percorre la strada, ben poco trafficata, fiancheggiando le case dei dipendenti della cartiera Vita Mayer, che mostrano come una volta si facesse della buona architettura, passa accanto ai desolanti ruderi della cartiera per poi reimmettersi nel verde.
Si passa accanto al muro della massicciata della ferrovia dove c'è sempre qualcuno intento ad arrampicare e poi sotto l'enorme viadotto di Cairate ed alla scuola professionale organizzata nel '900 dalla Vita Mayer, oggi abbandonata ma popolata di gatti confidenti.
Sempre camminando nel verde raggiungiamo Fagnano Olona, al di sotto del castello visconteo pascolano le mucche,
Da quio torniamo indietro ripercorrendo la ciclabile e raggiungiamo di nuovo Torba.
Difficoltà nessuna: una piacevole passeggiata nel verde ideale per "staccare" e rilassarsi.
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