Karspitze 2517 m (Cima della Quaira/Monti Sarentini)
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Raggiungiamo Varna e nel silenzio più totale riusciamo a trovare un bel bar per il caffè mattutino. Saliamo quindi alla frazione di Scaleres e fino a qui sembra di essere in primavera ormai. Lasciata la frazione, una tortuosa stradina ci fa tornare in pieno inverno, strada e alberi carichi di neve.
Troviamo posto al micro posteggio di Wieserhof, c’è qualcosa prima dell’ultimo tornante oppure proseguendo lungo la strada con divieto di accesso.
Subito ciaspolati seguiamo la forestale, poco dopo sulla dx parte il sentiero per la Karspitze. Passaggio solo di sci e la traccia sembra un poco stretta per noi, ma proviamo a seguirla. Si sale ripidamente e su traccia sempre più stretta e per noi non è il massimo, tra l’altro anche il fitto bosco non ci aiuta. Controlliamo la carta e torniamo sui nostri passi proseguendo lungo la forestale.
A un netto tornante sulla dx la traccia più evidente svolta, noi proseguiamo diritti su una forestale più stretta. Raggiungiamo un ponticello che passiamo e poco sopra a dx troviamo le baite che cercavamo.
Le raggiungiamo su terreno piuttosto ripido e continuiamo ancora ripidamente. La neve caduta nei giorni scorsi ha cancellato le tracce e non si è compattata con quella precedente, in alcuni punti utilizziamo i ramponi delle ciaspole per evitare di scivolare. Il tratto ripido non è lungo ma mette a dura prova le gambe, più che altro perché le ciaspole continuano a scivolare. Passato il dosso, si apre una bella valletta e raggiungiamo la Kaserhūtt. Breve traverso verso la Bergerstall, davanti a noi gli ultimi 400 m circa di salita per la cima.
Ancora un breve tratto di respiro, poi il superamento di un altro ripido dosso ma non difficile, qui le ciaspole tengono, raggiunta l’ampia cresta rimaniamo ben bene alla nostra sx per evitare le cornici, un ultimo strappo e siamo in cima.
Purtroppo riconosciamo poche cime. Chiacchieriamo alla belle e meglio con una signora altoatesina che prova a suggerirci delle escursioni, ma con i nomi dei posti non ci siamo, noi li conosciamo con il nome italiano, lei con quello tedesco, sempre la solita zuppa qui!
Lasciata la cima scendiamo per l’intera cresta andando a prendere la traccia che fa la maggior parte della gente. Entriamo nel bosco e su splendida neve, dribblando le piante, raggiungiamo una forestale. Svoltiamo a dx e con un lungo falsopiano torniamo al posteggio.
Dislivello 1113 m e km 12,10
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