Pecianett m2764 per la cresta WNW
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Dalla diga di Piora (m 1851) seguire il sentiero in mezzo a torbiere e lariceti che porta al Passo Forca (m 2112)(circa 45m): si trova una traccia a sinistra che segue la cresta spartiacque. Si sale seguendo tracce di capre o sul filo o sul versante dx (leventinese). Si passa in successione il Poncione d'Arbione (2409) e l'Uomo di Arbione (2414). Quindi la cresta si impenna fino al Poncione Pro do Roduc (2507), meno difficile di come appaia.
Lieve discesa e salita al Passo Comasnengo dove al ritorno si può scendere verso la Capanna Cadagno (Utoe) e seguendo la strada sterrata lungo la valle, tornare all'auto.
Inizia qui il tratto più alpinistico dell'ascesa. La cresta sembra respingere ma percorrendola si trova sempre una traccia o sul filo o appena a dx. A sinistra invece la parete precipita a picco con una piodata impressionante. Alcuni tratti esposti, una placca, alcune torri e il tratto finale con ottima roccia sul filo. In cima un ometto e, a picco, la Leventina e i Laghi di Chiera.
La guida da 3 ore dall'auto, direi che 4 ore sia più realistico.
Itinerario tra l'escursionismo impegnativo e l'alpinismo con passaggi di facile arrampicata. Ambiente severo, vista fantastica, necessaria assoluta assenza di vertigini.
Corda e imbrago non necessari se tutti con passo sicuro.
Non frequentare con neve o dopo piogge abbondanti, consigliabile in Settembre-Ottobre.
Nella descrizioni viene raccontata come "scala nel cielo".
Posto fantastico. Nessuno lungo la via ma camosci, lepri, marmotte, un'aquila e cristalli di quarzo. Come panorama vi stancherete di contare cime dall'Adula all'Oberland al Ticino, al Vallese e al Bianco. Nel pendio finale, il primo che farete scendendo, state a dx sul filo, disarrampicando, percè la roccia è (abbastanza) pulita e di ottima qualità.
Con il Paolo e Stefano.
Lieve discesa e salita al Passo Comasnengo dove al ritorno si può scendere verso la Capanna Cadagno (Utoe) e seguendo la strada sterrata lungo la valle, tornare all'auto.
Inizia qui il tratto più alpinistico dell'ascesa. La cresta sembra respingere ma percorrendola si trova sempre una traccia o sul filo o appena a dx. A sinistra invece la parete precipita a picco con una piodata impressionante. Alcuni tratti esposti, una placca, alcune torri e il tratto finale con ottima roccia sul filo. In cima un ometto e, a picco, la Leventina e i Laghi di Chiera.
La guida da 3 ore dall'auto, direi che 4 ore sia più realistico.
Itinerario tra l'escursionismo impegnativo e l'alpinismo con passaggi di facile arrampicata. Ambiente severo, vista fantastica, necessaria assoluta assenza di vertigini.
Corda e imbrago non necessari se tutti con passo sicuro.
Non frequentare con neve o dopo piogge abbondanti, consigliabile in Settembre-Ottobre.
Nella descrizioni viene raccontata come "scala nel cielo".
Posto fantastico. Nessuno lungo la via ma camosci, lepri, marmotte, un'aquila e cristalli di quarzo. Come panorama vi stancherete di contare cime dall'Adula all'Oberland al Ticino, al Vallese e al Bianco. Nel pendio finale, il primo che farete scendendo, state a dx sul filo, disarrampicando, percè la roccia è (abbastanza) pulita e di ottima qualità.
Con il Paolo e Stefano.
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (5)