Garzirola!
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Ogni rilievo montuoso ha un nome e qui, siamo in Garzirola.
E' curioso notare come sulle cartine "Garzirola" non sia classificato "monte, pizzo o cima"... è quasi come se fosse una località. Garzirola... e basta. Meglio così, più facile da dirsi: "oggi andiamo in Garzirola!"
Si parte alle 6:40 da Cernobbio, si attraversa Lugano e poi la recente galleria ci "sputa" in men che non si dica a Porlezza. Alle 8:00 abbiamo gli sci ai piedi, pellati, e saliamo dalla strada innevata che da Dasio porta al passo di San Lucio.
Purtroppo notiamo che i due rifugi sono chiusi, sia quello italiano che quello svizzero (sono a pochi metri, separati dalla linea di confine). E' ancora presto e non c'è nessuno in giro, ma più tardi l'ambiente si riempirà di escursionisti. E' un peccato che non ci sia un locale pronto ad accogliere tanta gente.
Diamo una rapida occhiata alla bellissima chiesa e, con un vento molto forte ma non freddissimo da gelare la faccia, ci dirigiamo verso la cima.
E' una giornata limpidissima, il vento avvicina tutte le cime e si vedono nitidamente la alpi e appennino ligure. Forse anche la Corsica... no questa no, scherzo!!
Anche il rifugio Garzirola, 50 metri sotto la vetta, è chiuso; a vederlo sembra un po' un Brioschi dei poveri. Essendoci già questa struttura, forse basterebbe un po' più di volontà per valorizzare maggiormente l'ambiente.
La vetta offre veramente una visione eccezionale e c'è da sbizzarrirsi ad identificare laghi, paesi e monti!! Appena arrivati fa subito effetto vedere il lago maggiore e Locarno che prima rimaneva nascosto.
Ed ecco che si scende! La dorsale è molto lunga e un po' monotona in salita. Sembra non di arrivare mai alla vetta, ma in discesa è molto veloce, tutto un susseguirsi di panettoni che, a volte, permettono anche una certa velocità. La neve purtroppo è crostosa, a volte coperta dalla farinosa portata dal vento e si cerca di galleggiare cercando di fare curve morbide; comunque sempre divertentissimo!
Pausa pranzo sul balcone del rifugio al passo San Lucio e piacevole chiacchierata con i commensali presenti.
E poi giù alla macchina!
E' curioso notare come sulle cartine "Garzirola" non sia classificato "monte, pizzo o cima"... è quasi come se fosse una località. Garzirola... e basta. Meglio così, più facile da dirsi: "oggi andiamo in Garzirola!"
Si parte alle 6:40 da Cernobbio, si attraversa Lugano e poi la recente galleria ci "sputa" in men che non si dica a Porlezza. Alle 8:00 abbiamo gli sci ai piedi, pellati, e saliamo dalla strada innevata che da Dasio porta al passo di San Lucio.
Purtroppo notiamo che i due rifugi sono chiusi, sia quello italiano che quello svizzero (sono a pochi metri, separati dalla linea di confine). E' ancora presto e non c'è nessuno in giro, ma più tardi l'ambiente si riempirà di escursionisti. E' un peccato che non ci sia un locale pronto ad accogliere tanta gente.
Diamo una rapida occhiata alla bellissima chiesa e, con un vento molto forte ma non freddissimo da gelare la faccia, ci dirigiamo verso la cima.
E' una giornata limpidissima, il vento avvicina tutte le cime e si vedono nitidamente la alpi e appennino ligure. Forse anche la Corsica... no questa no, scherzo!!
Anche il rifugio Garzirola, 50 metri sotto la vetta, è chiuso; a vederlo sembra un po' un Brioschi dei poveri. Essendoci già questa struttura, forse basterebbe un po' più di volontà per valorizzare maggiormente l'ambiente.
La vetta offre veramente una visione eccezionale e c'è da sbizzarrirsi ad identificare laghi, paesi e monti!! Appena arrivati fa subito effetto vedere il lago maggiore e Locarno che prima rimaneva nascosto.
Ed ecco che si scende! La dorsale è molto lunga e un po' monotona in salita. Sembra non di arrivare mai alla vetta, ma in discesa è molto veloce, tutto un susseguirsi di panettoni che, a volte, permettono anche una certa velocità. La neve purtroppo è crostosa, a volte coperta dalla farinosa portata dal vento e si cerca di galleggiare cercando di fare curve morbide; comunque sempre divertentissimo!
Pausa pranzo sul balcone del rifugio al passo San Lucio e piacevole chiacchierata con i commensali presenti.
E poi giù alla macchina!
Tourengänger:
paolo aaeabe

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