Canyon torrente Barbaira
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Disgraziatissima escursione a causa soprattutto della carta Kompass errata.
Partiamo da Rocchetta Nervina con un vago programma. Al bivio per Ponte Pau proseguiamo in direzione Gouta, e il sentiero comincia a farsi vago ma il peggio deve ancora venire. A un successivo bivio che vediamo per caso perché ci sono solo dei micro cartelli attaccati a un albero, troviamo le indicazioni per Gouta e monte Terca, confrontando la carta vediamo che non è il sentiero che vorremmo fare noi. Proseguiamo quindi diritto, il successivo bollo lo vediamo quando ormai stavamo perdendo le speranze e forse, anzi sicuramente, sarebbe stato meglio.
La traccia perché di sentiero non si può più parlare prosegue alta sul torrente tanto che e meglio non distogliere gli occhi da dove si mettono i piedi. Scendiamo quindi una prima volta al torrente. Causa le recenti piogge attraversarlo non è semplice ma in qualche modo ce la facciamo, anche qui, non ci fossimo riusciti sarebbe stato meglio. Proseguiamo, altro guado, più semplice, ricontrolliamo la cartina e vediamo che sembra che i guadi dovessero essere solo due, uno all’inizio e uno al termine del sentiero, in una valletta laterale.
Continuiamo, non ricordo quanti sali scendi e guadi abbiamo fatto, ogni tanto un cartellino su un albero ci informava sulla località dove ci trovavamo, totalmente inutile perché sulla Kompass non c’è segnalato nulla.
Dopo l’ennesima risalita dove abbiamo dovuto utilizzare anche i ramponcini a 4 punte altrimenti con il fango non ci saremmo riusciti, la traccia comincia a lasciare la valle principale, in alto, circa 200-250 m sopra di noi vediamo la strada dell’Alta Via, ormai nostra unica meta, ci basta uscire da questo inferno. È qualcosa come 5 ore che facciamo su e giù, destra-sinistra del torrente senza vederne la fine.
Anche questa purtroppo non è la fine, la traccia ci riporta nella valle principale, ora non abbiamo più nessuna idea di quando e se usciremo da questo canyon. Proseguiamo ancora un poco e il sentiero torna sul fondo e riguada il torrente…no non possiamo continuare è tardi, dobbiamo fare dietro front. Siamo ancora a stomaco vuoto, niente acqua, niente pipì, foto neanche a parlarne.
Marco sta inveendo a più non posso per la situazione e solo al pensiero di tornare sui nostri passi ci fa venire i vermi. Osiamo e speriamo vivamente di farcela, salire la ripida china erbosa in direzione dell’Alta Via. Siamo sempre sotto di circa 250 m, da qui non la vediamo ma per un buon tratto è tutto prato, e solo più in alto vediamo alberi. Il guaio potrebbero essere le piante e i rovi oppure, ed è la cosa che più mi preoccupa, il fatto che l’Alta Via è una strada sterrata e in molti punti il lato a valle è costituito dai muri, impossibili da risalire. Marco mi convince a provare. Saliamo, a tratti a quattro zampe, raggiungiamo i primi alberi ma passiamo agevolmente, quando siamo a vista della strada arrivano i rovi, ma spostandoci più volte riusciamo a passarli, davanti a noi il famigerato muro, e mo’?
Ci sono delle roccette e mi sembra che con po’ di fortuna potremmo risalirle ma, si vede che qualcuno sta proprio pensando a noi, perché Marco, spostandosi dalla parte opposta alla mia, trova uno dei pochi punti dove la strada arriva a filo della china erbosa. Tutti scarmigliati raggiungiamo la strada, un abbraccio e un sospiro di sollievo, un grosso sospiro!
Ci sediamo a bordo strada per riposarci, stemperare la tensione, mangiucchiare qualcosa e riprenderci i liquidi persi e riperderli nuovamente facendo finalmente anche la pipì!
Seguiamo ora la lunga strada in molti punti molto sconnessa, raggiungiamo il disastrato rifugio Pau da dove scendiamo all’omonimo ponte e quindi riprendiamo la bella mulattiera che ci riporta a Rocchetta Nervina.
Che avventura!
Purtroppo in queste zone l’escursionismo è poco considerato, a parte i percorsi più pubblicizzati. Più volte ci siamo detti che in assenza di una relazione o di una buona carta osare su percorsi sconosciuti può portare a rovinarsi la giornata.
E’ andata così, abbiamo camminato tanto, visto quasi nulla perché sempre infognati in un fondo valle ma è andata bene, in considerazione anche che non abbiamo dovuto rifare il percorso a ritroso!
DATI GPS
Dislivello 1800 m – 22,70 km
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