2014, buona la prima: Pizzo Tracciora di Cervatto (1917 m) da Rossa (VC)
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Per la prima escursione del 2014, approfittando delle nevicate di fine ed inizio anno, decido di salire con le ciaspole al Pizzo Tracciora di Cervatto, in Valsesia.
Non ero mai stato su questa cima, che da tempo avevo adocchiato per il periodo primaverile, ma che si presta ottimamente anche per una bella e sicura ciaspolata in caso di recenti ed abbondanti nevicate.
Oggi sono con il mio collega Ahmed, che dopo la gita a La Cialma di un mesetto fa, pare essersi appassionato alle racchette.
A Rossa parcheggiamo davanti al negozio di alimentari (sotto al municipio) e proseguiamo a piedi sulla strada asfaltata.
Superato un tornante, a sinistra della strada si stacca, ben indicata, la mulattiera verso la frazione Piana (sentiero 400, che seguiremo per tutto il percorso).
La neve in questa parte bassa è davvero al limite, è un sottilissimo e disomogeneo strato di pochi centimetri, ultrapestato e scivolosissimo.
Non avendo voglia di portarci le racchette sulle spalle, decidiamo lo stesso di partire con le ciaspole ai piedi.
Con qualche acrobazia (le ciaspole su questa neve non tengono quasi nulla) arriviamo alla frazione Piana (0 h 35), dove la situazione migliora leggermente, anche se la neve lungo il sentiero rimane poca ed estremamente scivolosa.
Poco più in alto, al termine di un tratto ripido, si esce per un attimo dal bosco e si raggiunge la dorsale nei pressi di una cappelletta.
Qui la copertura nevosa si fa decisamente migliore, e riusciamo a procedere con più facilità e meno acrobazie.
Seguendo il crinale boscoso superiamo diverse altre baite, fino a raggiungere l'Alpe Campello (1 h 55), in splendida posizione panoramica.
Da qui proseguiamo sulla larga dorsale, seguendo l'evidente traccia che si infila in un boschetto di bassi alberelli.
Usciti dalla vegetazione proseguiamo sulla cresta, con pendenza piuttosto sostenuta, fino ad un'anticima, da cui, con pochi metri in falsopiano, raggiungiamo il piccolo ripetitore e la croce di vetta del Pizzo Tracciora di Cervatto (2 h 50).
Lunga sosta in vetta per mangiare, scattare foto e goderci il sole che finalmente è spuntato dalle nuvole, quindi discesa per lo stesso percorso dell'andata.
Raggiunto il boschetto sopra l'Alpe Campello, dove la cresta si allarga parecchio, ci concediamo qualche taglio qua e là fuori dalla traccia per goderci la neve che, seppur appesantita dal caldissimo sole, rimane comunque di consistenza piacevole.
All'Ape Campello (3 h 30) ci fermiamo per un'altra lunga sosta relax, poi purtroppo arriva l'ora di ripartire!
Compiendo diversi altri tagli in neve immacolata, all'inizio per divertirci, poi nella parte bassa per evitare lo scivolosissimo sentiero, torniamo a Piana (4 h 20) e quindi a Rossa (4 h 45).
Viste le altissime temperature e l'esposizione a sud non so quanto rimarrà "ciaspolabile" questo percorso, già oggi almeno fino a quota 1200 circa era davvero al limite.
Non ero mai stato su questa cima, che da tempo avevo adocchiato per il periodo primaverile, ma che si presta ottimamente anche per una bella e sicura ciaspolata in caso di recenti ed abbondanti nevicate.
Oggi sono con il mio collega Ahmed, che dopo la gita a La Cialma di un mesetto fa, pare essersi appassionato alle racchette.
A Rossa parcheggiamo davanti al negozio di alimentari (sotto al municipio) e proseguiamo a piedi sulla strada asfaltata.
Superato un tornante, a sinistra della strada si stacca, ben indicata, la mulattiera verso la frazione Piana (sentiero 400, che seguiremo per tutto il percorso).
La neve in questa parte bassa è davvero al limite, è un sottilissimo e disomogeneo strato di pochi centimetri, ultrapestato e scivolosissimo.
Non avendo voglia di portarci le racchette sulle spalle, decidiamo lo stesso di partire con le ciaspole ai piedi.
Con qualche acrobazia (le ciaspole su questa neve non tengono quasi nulla) arriviamo alla frazione Piana (0 h 35), dove la situazione migliora leggermente, anche se la neve lungo il sentiero rimane poca ed estremamente scivolosa.
Poco più in alto, al termine di un tratto ripido, si esce per un attimo dal bosco e si raggiunge la dorsale nei pressi di una cappelletta.
Qui la copertura nevosa si fa decisamente migliore, e riusciamo a procedere con più facilità e meno acrobazie.
Seguendo il crinale boscoso superiamo diverse altre baite, fino a raggiungere l'Alpe Campello (1 h 55), in splendida posizione panoramica.
Da qui proseguiamo sulla larga dorsale, seguendo l'evidente traccia che si infila in un boschetto di bassi alberelli.
Usciti dalla vegetazione proseguiamo sulla cresta, con pendenza piuttosto sostenuta, fino ad un'anticima, da cui, con pochi metri in falsopiano, raggiungiamo il piccolo ripetitore e la croce di vetta del Pizzo Tracciora di Cervatto (2 h 50).
Lunga sosta in vetta per mangiare, scattare foto e goderci il sole che finalmente è spuntato dalle nuvole, quindi discesa per lo stesso percorso dell'andata.
Raggiunto il boschetto sopra l'Alpe Campello, dove la cresta si allarga parecchio, ci concediamo qualche taglio qua e là fuori dalla traccia per goderci la neve che, seppur appesantita dal caldissimo sole, rimane comunque di consistenza piacevole.
All'Ape Campello (3 h 30) ci fermiamo per un'altra lunga sosta relax, poi purtroppo arriva l'ora di ripartire!
Compiendo diversi altri tagli in neve immacolata, all'inizio per divertirci, poi nella parte bassa per evitare lo scivolosissimo sentiero, torniamo a Piana (4 h 20) e quindi a Rossa (4 h 45).
Viste le altissime temperature e l'esposizione a sud non so quanto rimarrà "ciaspolabile" questo percorso, già oggi almeno fino a quota 1200 circa era davvero al limite.
Tourengänger:
peter86

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Kommentare (4)