rifugio S. Fermo m.1868 (BS): giornata in esplorazione,azzeccata in pieno


Publiziert von Alberto , 19. Dezember 2013 um 17:01. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:14 Dezember 2013
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2:15
Aufstieg: 1090 m
Strecke:Navertino m.1030 (bar/trattoria con posti letto) - rocol de Rumile m.1550 - malga Moren m.1595 - rifugio S. Fermo m.1868 km. 5,81 - fino a quota 2100 + 225 m. km. 7,25 - RITORNO: sentiero 82 - chiesetta degli alpini m.1731 km. 3,5 da S. Fermo - incrocio con la strada a quota 1474 - Navertino m.1030 km. 8,46 da S. Fermo tot. km. 18,23
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano - autostrada MI/VE - uscita Bergamo - seguire per val Camonica/Lovere - Borno
Unterkunftmöglichkeiten:rifugio S. Fermo (quando è aperto)

vista da Alberto: Avevo già in mente di effettuare questa escursione per vedere se vi è la possibilità di fare una ciaspolata in zona e visto che di mail il venerdì mattina non me ne erano arrivate,approfitto per andarci di sabato,in quanto vi è meno affollamento sulle strade della valle camonica.

All'ultimo invito Tilde che mi conferma la presenza: ci troviamo alle 6.30 ad Agrate e alle 8,15 siamo a Navertino. Qui vi è un parcheggio,comodo anche per chi poi vuole fare una puntatina al Bar/trattoria (bel locale molto caratteristico con menù prelibati): per proseguire sulla strada (in molti tratti è assai ripida) ci vuole il permesso con il quale si può arrivare al parcheggio situato a quota 1340 circa dove sempre con permesso si può proseguire (tratti di strada sconnessi e ripidi,solo per auto di piccola cilindrata guidate da persone decise....se poi avete un fuori strada meglio) fino al lago di Lova dove il permesso lo si prende e si paga alla trattoria situata nei pressi.

Ci incamminiamo alle ore 8,25 percorrendo la stradetta in bitume e dopo circa 10 minuti troviamo un divieto di circolazione messo a fianco di una stradina sterrata e sconnessa: si decide per questa,dato che la principale,secondo la carta è più lunga e quindi ci avventuriamo lungo questo percorso,a tratti scavato dalle piogge e infestato dalla vegetazione. Infatti è molto probabile che non vi passino molti escursionisti,anche dal fatto che non è segnalato e poco dopo ecco un locale a cui per curiosità,domando se questo percorso porta al rifugio S. Fermo: risponde positivamente,aggiungendo che è molto erto,dandoci altre particolari riferimenti,quindi si procede.

Aveva dannatamente ragione....erto,poi ad un tratto diventa sentiero che se non fai attenzione rischi di perderlo,quindi,sempre vigili nel capire dove si deve procedere e giungiamo al rocol de Rumile m.1550,poi a breve siamo fuori dal fitto bosco e raggiungiamo la strada che abbiamo evitato di fare,tagliando parecchio. Raggiunta la malga Moren m.1595 (fontana con possibilità di ripari in zona in caso di pioggia) ecco che vedo un pennone e presumo che sia il posto dove vi è ubicato il rifugio: anche se è la prima volta che vengo da queste parti,leggendo il libro dove ho preso spunto e una cartina è facile capire di essere sulla strada giusta....ma lunga assai per arrivare al rifugio (40 minuti dalla malga).

Sempre su strada sterrata (ottimo percorso per gli amanti della bike) con un lungo traverso (pericolo valanghe,da evitare assolutamente) si perviene al rifugio S. Fermo m.1868 alle ore 10.37 dove il panorama sull' Adamello,il cornone di Blumone,monte Guglielomo,monte Pora,pizzo Arera,la Presolana e molte altre cime è notevole,la giornata è splendente e ricca di sole,il luogo merita veramente,non solo in queste giornate invernali ma anche in estate per salire le due cime più importanti della zona: il pizzo Camino m.2491 e la cima Moren m.2418. Da qui decidiamo in 3 si proseguire,tentando la salita alle Corna di S. Fermo m.2329. Il percorso non è tracciato,si sale a naso (sconsigliato a coloro che si perdono anche con il GPS) cercando di trovare la via migliore,ovviamente il Bradipo voleva principalmente giungere al rifugio,poi se c'è la voglia e la possibilità (pensando sempre che il giorno seguente si deve dare ancora....e molto).

Giunto a quota 2100 decido che mi sono rotto le scatole più che a sufficienza: avviso Angelo e Giuseppe che mi fermo,mentre loro studiano la possibilità di proseguire. Dopo essermi dissetato guardo verso il rifugio lo stupendo panorama e decido di scendere prestando attenzione alla fetente erba a ciuffi che rende insidioso il rientro,tra l'altro molto erto.

In breve anche Angelo e Giuseppe rinunciano e tutti ci ritroviamo al rifugio dove pranziamo: qui passano altri escursionisti che fanno un giro ad anello,anche un giovane con le ciaspole che ci spiega le cime della zona e il giro che ha intenzione di fare: gli chiediamo alcune informazioni su percorsi alternativi alla discesa,tra i quali vi è il n° 100 che è quello consigliato in caso di neve,oppure come in questo caso,percorrere il sentiero alto e panoramico per poi passare dalla chiesetta degli alpini. Decidiamo per il secondo,dove in alcuni punti vi era neve dura ma anche senza ramponi si poteva passare prestando attenzione: percorso che merita per la suggestione del panorama che regala e la conca di Moren e dopo una bell'oretta siamo alla bella chiesetta degli alpini dove si può ammirare un bel panorama. Dopo una meritata sosta si decide di proseguire sulla sterrata che non abbiamo percorso nell'andata,in molti tratti erta da mettere alla prova le nostre ginocchia e infine giungendo all'auto soddisfatto per la scelta tra l'altro la zona è esposta al sole (quando si è fuori dal bosco).


 

Ciao a tutti e alla prossima!


Tourengänger: Alberto, clotilde


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