Piz Alv (2768.9 m) - Pizzo della Froda (2753 m) & Pizzo Barbarera (2804 m) - La Rossa (2790-2789 m)


Publiziert von Varoza , 28. August 2013 um 01:01.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:17 August 2013
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   CH-TI   CH-UR   Gruppo Piz Blas   Gruppo Pizzo del Sole 
Aufstieg: 1752 m
Strecke:Escursione 1: Cadagno di Fuori (1917 m) - Bassa del Lago Scuro (2477 m) - Bocchetta di Cadlimo (2570 m) - Passo Bornengo (2613 m) - Piz Alv (2768.9 m) - Passo di Froda (2677 m) - Pizzo di Froda (2753 m) - Pian Bornengo (2301) - Punta Negra (2714 m) - Poncioni Negri (2688 m) - Bassa del Lago Scuro (2477 m). Da qui stesso percorso di salita. Escursione 2: Cadagno di Fuori (1917 m) - quota - Bocchetta di Cadlimo (2570 m) - Pian Bornengo - Lago di Froda (2438 m) - Pizzo Barbarera (2804 m) - Bassa della Rossa (2680 m ca.) - La Rossa (2790 m - 2789 m) - Pizzo Stabbiello (2442 m) - Bassa della Fontana del Bò (2298 m) - Lago di Tom (2022 m) - Cadagno di Fuori (1917 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Raggiungibile da Piotta (uscita autostrada A2 - Quinto - Ambrì - Piotta) lungo la stradina carrozzabile che passa da Altanca. Raggiunta la diga si prosegue lungo la strada sterrata che costeggia il lago fino a Cadagno di Fuori. Attenzione: dalla diga del Ritóm si può percorrere per ca. 3 km la strada solamente a certi orari (andata: 17:00 - 9:00 / uscita: 12:00 - 9:00 - Tempo di percorrenza: 10 minuti). La Diga del Ritóm si può anche raggiungere con la famosa funicolare (la più ripida d'Europa). La stazione a valle si trova a Piotta (1007 m) mentre la stazione in quota si trova a 1794 m, a ca. 1,3 km dalla diga.
Kartennummer:CN 1252 Ambri-Piotta - CN 1232 Oberalppass

Mi restava un sol quartetto di cime da ascendere lungo la cresta principale che dal Passo del San Gottardo mena al Passo del Lucomagno... i poco conosciuti Pizzo Barbarera, La Rossa, Pizzo di Froda e Piz Alv, un gruppo di vette di tutto rispetto, sia per la loro forma piramidale sia per il loro ambiente selvaggio. Difficilmente si può percorrere tutta la cresta poiché tra La Rossa ed il Pizzo di Froda ci sono passaggi quotati AD oltretutto su roccia completamente marcia. Decido così di spezzare le salite in 2 giornate differenti… una autunnale e l’altra estiva; vegetazione e colori differenti per un paesaggio sempre idilliaco.

A posteriori ed avendo setacciato la zona, posso affermare che le 4 cime sono raggiungibili in giornata. Mettendosi alle spalle Piz Alv e Pizzo di Froda, dal Passo di Froda si scendono i ripidi pendii sul fianco leventinese ed in prossimità della Löita dei Camosci un sentierino di capre permetterebbe il passaggio verso le altre due vette (o viceversa), evitando così le difficoltà del tratto di cresta sopracitato. La discesa dal Passo di Froda resta comunque ripidissima per cui è da affrontare con attenzione e con terreno asciutto.  

Comincio dunque a descrivere la gita odierna sul Piz Alv e Pizzo di Froda, con digressione di rientro sulla Punta Negra e sulla vetta più alta dei Poncioni Negri. In seguito, farò un salto a ritroso nell’autunno 2012 e descriverò invece la salita al Pizzo Barbarera e La Rossa, con deviazione sul facile Pizzo Stabbiello, sul cammino di ritorno. La parte iniziale del percorso è identica.

Pi Alv, 2768.9 m - Pizzo di Froda, 2753 m - Punta Negra, 2714 m - Poncioni Negri, 2688 m

Da Cadagno di Fuori (1917 m) inforco il largo sentiero che in breve mi porta nei pressi del Lago di Tom, lo aggiro su un sentierino di capre sul lato destro e mi immetto nel percorso ufficiale che porta su fino alla Bassa del Lago Scuro (2477 m).

Proseguo ora su dolci pendii fino alla Bocchetta di Cadlimo (2550 m ca.)  per poi perdere 200 metri di dislivello ed imboccare il sentiero che sale al Passo Bornengo. In discesa seguo vecchi segni, che corrono giù diretti per dei canalini fino appunto a riprendere il sentiero che porta al valico. Riattacco poi a salire sulle ripide chine detritiche fino a guadagnare il Passo Bornengo (2613 m). Qui vengo colto di sorpresa…  noto una croce di vetta con la scritta Piz Alv!! Possibile… di già? Apro la cassetta che dovrebbe custodire anche il libro ma trovo solo dei guanti da lavoro… beh, mi sa che qualcuno di lì a breve si caricherà la croce in spalla e se la porterà su fino in cima. La giornata è per ora nebbiosa, ma per fortuna il cielo sembra aprirsi e così mi compare anche il Piz Alv, proprio di fronte a me.

I restanti 150 metri li percorro  a piacimento, dapprima sfruttando il comodo versante sommitale della Val Maighels per poi piegare deciso verso la facile rocciosa parte terminale della cresta E. Alle 9:30 tocco dunque l’ometto di vetta del Piz Alv (2768.9 m) e scruto subito il proseguo del percorso che dà qui sembra bello tosto. Se dal versante del Passo Bornengo la rocca è molto buona, sulla cresta SW non si può dire altrettanto. Tutto sembra sbriciolarsi sotto i piedi.

Comincio dunque la delicata discesa fino al Passo della Froda, cercando di tenermi nei tratti di cresta più sicuri. Sul versante leventinese, ci sono dei tratti erbosi dove si scende più agevolmente rispetto ai blocchi instabili più a destra, anche se l’esposizione qui è maggiore. In 15 minuti mi trovo così sui pianeggianti terreni del Passo di Froda (2677 m)… dopodiché la cresta ricomincia inesorabile ad impennarsi verso l’omonimo Pizzo. Aggiro un primo spuntone sul versante urano, dopodiché seguo integralmente la cresta, che qui sembra in buono stato. E’ ben gradinata e non pone particolari problemi. Poco prima di raggiungere la parte sommitale si scavalca in modo atletico un corto muretto esposto e si prosegue poi per pochi metri sull’aereo filo di cresta prima di giungere a ridosso dell’ultimo scalino di pochi metri. Il passaggio finale è da affrontare con delicatezza poiché la roccia sta andando tutta in frantumi. Guadagno la vetta del Pizzo di Froda (2753 m) e credo di battere il record di permanenza stabilito l’anno scorso sul Pizzo Grandinagia… foto e via su terreni un po’ meno traballanti!

Ridiscendo al Passo della Froda e da qui evacuo giù per i ripidissimi pendii erbosi del fianco ticinese disegnando una retta pressoché diagonale (verso sinistra). Nei pressi della Löita dei Camosci il pendio si fa più dolce ed in maniera logica punto verso il suggestivo Pian Bornengo (2301 m).

Riprendo il sentiero diretto per la bocchetta di Cadlimo e da qui per il versante N salgo in breve alla facile Punta Negra (2714 m). Nella sua parte terminale percorro la placcata cresta NE. La vista sul lago Scuro da quassù è spettacolare… non me la ricordavo così bella! Già che ci sono tocco anche la vetta più alta dei Poncioni Negri (2688 m) che dalla Punta Negra si raggiunge in breve (5 minuti) sulla comoda cresta erbosa SSW. Infine non mi resta che ridiscendere dritto sul detritico versante ESE fino alla Bassa del Lago Scuro e per lo stesso percorso di salita mi ritrovo a Cadagno di Fuori.

Valutazione:
Cadagno di Fuori - Bocchetta di Cadlimo - Passo Bornengo: T3 (EE)
Passo Bornengo - Piz Alv: T4 (EE)
Pi Alv - Pizzo di Froda: T5+ (F)
Bocchetta della Froda - Pian Bornengo: T5+ (EI)
Pian Bornengo - Bocchetta di Cadlimo - Punta Negra - Poncioni Negri: T3 (EE)
Poncioni Negri - Lago Scuro: T3 (EE)

Pizzo Barbarera, 2804 m - La Rossa, 2790 m - 2789 m - Pizzo Stabbiello, 2442 m

Fino alla deviazione del Passo Bornengo il percorso è identico a quello descritto in precedenza. Anche da tale deviazione si può seguire antichi segni che continuano dritti fino al Pian Bornengo (facili canaletti). Questo versante resta poco solivo in autunno per cui la difficoltà maggiore è data dal terreno ghiacciato e scivoloso. Dalla quota 2301 m, seguo per un breve tratto il sentiero segnato Bianco-Rosso che conduce ad Airolo lungo la Val Canaria e lo abbandono a ridosso di un evidente valloncello ove scorre un esile ruscello. Risalgo la china tenendomi sul fianco destro, sfruttando qualche traccia per poi portarmi appena possibile sul facile erboso crinale opposto che seguo fino al Lago di Froda (2438 m).

Aggiro a destra lo specchio d’acqua e risalgo le pietraie sovrastanti in direzione di un evidente canale (pietroso, non troppo ripido) che mi permette di accedere alla selletta di quota  2711 m. Da qui non mi resta che percorrere integralmente la cresta NE (blocchi) che porta senza particolari difficoltà agli ometti di vetta del Pizzo Barbarera (2804 m).

Ridiscendo alla valico senza nome, scanso la quota 2769 m, e riguadagno la larga cresta che porta alla Bassa della Rossa (2680 m), evitando sulla sinistra lo spuntone di quota 2690 m poco prima della sella. Da tale intaglio, mi porto per un breve tratto sui ripidi pendii erbosi del fianco leventinese aggirando una guglia ed infine riguadagno la ripida cresta SW, in parte erbosa con qualche roccia sempre ben gradinata. La cima è formata da due distinte vette, separate una dall’altra da una cresta rocciosa di un centinaio di metri.

Raggiungo dapprima La Rossa (2790 m) dopodiché proseguendo verso l’altra meta vengo bloccato da un branco di bellissimi stambecchi. Mi fermo ad ammirarli in modo discreto ma niente da fare, non mi lasciano passare. Resto 10 minuti ad aspettare il momento propizio per passare, sperando poi che mi lascino rientrare; so che scendere dall’altra cresta è operazione impensabile. Beh… finalmente si decidono a pascolare giù per i ripidi fianchi ticinesi e giungo cosi anche su La Rossa (2789 m)… forse la sommità più suggestiva di tutta la catena. La vista da quassù è spettacolare e l’ambiente molto selvaggio. Approfittando della disattenzione dei simpatici “selvatici” riguadagno di soppiatto la cima 2790 m per poi seguire di nuovo un corto tratto di cresta SW, e virare infine sulla spalla S della montagna. Questa cresta, benché ripida, resta quasi interamente erbosa e si conclude uscendo tra due curiosi spuntoni triangolari. Da qui in maniera evidente si perviene di nuovo al laghetto.

Riguadagno il Pian Bornengo e punto ora verso la quota 2411 m, da dove comincio una lunga traversata su bel sentiero fino alla selletta di quota 2381. Per la facile e larga cresta NNE raggiungo anche il Pizzo Stabbiello (2442 m). Scendo alla Bassa della Fontana del Bò (2298 m) via spalla WNW e versante W  (su un sentierino di capre) e da qui al Lago Tom ed infine pervengo a Cadagno di Fuori. 

Valutazione
Cadagno di Dentro - Bocchetta di Cadlimo - Pian Bornengo - Pizzo Barbarera: T4 (guida CAS: EE)
Pizzo Barbarera - Bassa della Rossa - La Rossa: T5+ (Guida CAS: F)
Pian Bornengo - Pizzo Stabbiello: T3
Pizzo Stabbiello - versante N - Bassa della Fontana del Bò - Lago Tom - Cadagno di Fuori: T4

Tirando le somme mi è difficile dire quale delle tante cime di questa lunga catena San Gottardo-Lucomagno mi ha dato più emozioni… di tutte le ascese custodisco memorabili ricordi. Beh, probabilmente l’aereo Fil Curnera di rientro dal Piz Ravetsch oppure l’ardita traversata dal Piz Tanelin al Piz Denter sono i tratti più toccanti.


Tourengänger: Varoza


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Kommentare (6)


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Francesco hat gesagt:
Gesendet am 28. August 2013 um 07:42
....Gite mia banali, complimenti.

Varoza hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. August 2013 um 16:49
Ciao Francesco,
grazie... bella catena; consiglio vivamente di salire almeno qualcuna delle 4 cime. Saluti.

christo74 hat gesagt: CIAO
Gesendet am 29. August 2013 um 14:31
Complimenti per le gite ... sempre interessanti e diverse dalle solite che ormai abbondano in questo sito ;-)

Bravo

gbal hat gesagt:
Gesendet am 29. August 2013 um 19:00
Poi me la leggo con calma ma...... fai "Invia ad una Comunità" + "Hikr in italiano" sennò......pochi la vedono.
Ciaooooo
Giulio

Varoza hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. September 2013 um 00:41
Ciao Giulio, grazie per il consiglio. Se non sbaglio con questa descrizione avevo provato ad inserirla in comunità... non so se è apparsa :-) Saluti, a presto.

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. September 2013 um 10:18
Prego!
La tua relazione ancora non appare; dovresti riprovare. In ogni caso quando l'operazione giunge a buon fine devi vederla apparire qui: http://www.hikr.org/comm/italiano/tour/
naturalmente alla data di pubblicazione.
Ciao


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