Sgambata al Gambarogno
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Da quasi un anno abito ai piedi del Monte Gambarogno, che ormai è diventato a pieno titolo la montagna di casa. Durante lo scorso autunno e questa anomala primavera ho cominciato ad esplorare le stradine e i sentieri della zona: qualche corsetta, piccole escursioni ai monti, l'esplorazione di uno o l'altro alpe; sempre brevi uscite, della durata al massimo un paio d'ore ma purtroppo con poca regolarità. Da quando la famiglia si è allargata, gli impegni si sono moltiplicati e ora al sabato o alla domenica mi piace anche fare qualcosa di tranquillo con i bimbi.
Oggi però voglio salire fino al Gambarogno. Considerati i tempi di salita durante le mie precedenti uscite, mi voglio mettere alla prova e mi fisso l'obiettivo di 2 ore da casa alla cima. Sono 1400m di dislivello ma con un buon passo e senza pause dovrebbe essere un obiettivo realistico.
Esco dalla porta di casa alle 7, con la promessa di essere di ritorno per pranzo. Salgo in cima al paese e, al margine del bosco, imbocco il sentiero che porta ai Monti di Piazzogna. L'aria è fresca e viaggiare leggeri è un piacere. Niente zaino, niente scarponi pesanti: oggi solo scarpette leggere, un litro d'acqua, una k-way e il telefono, con il quale scatterò anche qualche fotografia.
Il sentiero sale deciso nel bosco, la camminata è spedita e presto il fiatone si fa sentire. Conoscere bene il tragitto mi aiuta a dosare le forze e come previsto dopo mezz'ora sbuco sulla strada dei monti, in località Monti di Piazzogna. Percorro la strada asfaltata per un centinaio di metri, per poi immettermi nuovamente sul sentiero che dapprima si inoltra quasi pianeggiante nella Valle di Vira, poi sale ripido verso i 1080m dell'Alpe di Sambarsciolo. Costituito da una piccola cascina e un vecchio stallone ormai in disuso,l'alpe offre un bello scorcio sulla Valle di Vira e il sottostante Piano di Magadino.
Mi fermo il tempo di una fotografia, e poi proseguo. Il sentiero prende quota con un ripido zig-zag, poi sale lungo la dorsale N fino a Piano di Lierna. Da lì il sentiero continua attraversando il versante N per raggiungere l'Alpe di Lierna a 1422m. Sono passate le 8 e mezza e l'alpe sta per uscire dall'ombra della montagna. Ancora un breve tratto di salita e arrivo al bivio con il sentiero "panoramico" che sale dall'Alpe di Neggia. So che mi trovo appena sotto la croce dell'anticima, ma oggi non vi farò visita. In pochi minuti la cima è in vista e la raggiungo spedito. Arrivo in vetta in poco più di due ore. L'orologio segna 2h05'57''. Che soddisfazione! Finalmente mi siedo a riposare, bevo un po' d'acqua e mi godo il panorama che da qui è sempre favoloso. La giornata è splendida: in cielo non c'è una nuvola e un venticello fresco mi impone di indossare la mantellina per ripararmi.
Ho salito diverse volte questa cima ma oggi la sento un po' più mia.
Dopo un quarto d'ora di pausa, inizio la discesa, perché voglio tornare a casa compiendo un anello. Ripercorro gli ultimi metri sotto la cima, e poi imbocco il sentiero che si abbassa a tornanti sul versante ovest, per poi addentrarsi nel bosco. La discesa è piacevole e veloce. Raggiungo l'Alpe Cedullo, dove riempio le mie borracce ad una fontana per poi proseguire verso i Monti di Vairano. Questo tratto è sicuramente il più impegnativo: un lungo traverso nel bosco che con dei saliscendi attraversa alcune vallette. Dai Monti di Vairano il sentiero continua a scendere passando per il Sass da Grüm, un noto luogo di forza (a dire il vero conosciuto più dagli ospiti d'oltralpe che dai ticinesi) che irradierebbe energie benefiche a chi lo frequenta. Al Sass da Grüm è presente da anni una struttura alberghiera immersa nel verde e raggiungibile solo a piedi. A giugno di quest'anno è stato pure inaugurato un percorso battezzato "Sentiero dello Joga". www.b-yoga.ch/pdf/sentiero_dello_yoga_IT_LQ.pdf
Ricaricato di energia durante il mio passaggio, raggiungo in breve il paese di Vairano, per poi far ritorno a casa sul sentiero del Ponte Vecchio.
Oggi ho vissuto questo giro soprattutto come allenamento, ma questo anello al Monte Gambarogno merita di essere frequentato anche da chi, magari con più calma, vuole conoscere meglio questi luoghi.
Lunghezza del percorso: 14 km
Dislivello: 1400m
Tempo di salita: 2 ore 5 minuti
Durata complessiva (inclusa pausa sulla cima): 4 ore e 10 minuti
Oggi però voglio salire fino al Gambarogno. Considerati i tempi di salita durante le mie precedenti uscite, mi voglio mettere alla prova e mi fisso l'obiettivo di 2 ore da casa alla cima. Sono 1400m di dislivello ma con un buon passo e senza pause dovrebbe essere un obiettivo realistico.
Esco dalla porta di casa alle 7, con la promessa di essere di ritorno per pranzo. Salgo in cima al paese e, al margine del bosco, imbocco il sentiero che porta ai Monti di Piazzogna. L'aria è fresca e viaggiare leggeri è un piacere. Niente zaino, niente scarponi pesanti: oggi solo scarpette leggere, un litro d'acqua, una k-way e il telefono, con il quale scatterò anche qualche fotografia.
Il sentiero sale deciso nel bosco, la camminata è spedita e presto il fiatone si fa sentire. Conoscere bene il tragitto mi aiuta a dosare le forze e come previsto dopo mezz'ora sbuco sulla strada dei monti, in località Monti di Piazzogna. Percorro la strada asfaltata per un centinaio di metri, per poi immettermi nuovamente sul sentiero che dapprima si inoltra quasi pianeggiante nella Valle di Vira, poi sale ripido verso i 1080m dell'Alpe di Sambarsciolo. Costituito da una piccola cascina e un vecchio stallone ormai in disuso,l'alpe offre un bello scorcio sulla Valle di Vira e il sottostante Piano di Magadino.
Mi fermo il tempo di una fotografia, e poi proseguo. Il sentiero prende quota con un ripido zig-zag, poi sale lungo la dorsale N fino a Piano di Lierna. Da lì il sentiero continua attraversando il versante N per raggiungere l'Alpe di Lierna a 1422m. Sono passate le 8 e mezza e l'alpe sta per uscire dall'ombra della montagna. Ancora un breve tratto di salita e arrivo al bivio con il sentiero "panoramico" che sale dall'Alpe di Neggia. So che mi trovo appena sotto la croce dell'anticima, ma oggi non vi farò visita. In pochi minuti la cima è in vista e la raggiungo spedito. Arrivo in vetta in poco più di due ore. L'orologio segna 2h05'57''. Che soddisfazione! Finalmente mi siedo a riposare, bevo un po' d'acqua e mi godo il panorama che da qui è sempre favoloso. La giornata è splendida: in cielo non c'è una nuvola e un venticello fresco mi impone di indossare la mantellina per ripararmi.
Ho salito diverse volte questa cima ma oggi la sento un po' più mia.
Dopo un quarto d'ora di pausa, inizio la discesa, perché voglio tornare a casa compiendo un anello. Ripercorro gli ultimi metri sotto la cima, e poi imbocco il sentiero che si abbassa a tornanti sul versante ovest, per poi addentrarsi nel bosco. La discesa è piacevole e veloce. Raggiungo l'Alpe Cedullo, dove riempio le mie borracce ad una fontana per poi proseguire verso i Monti di Vairano. Questo tratto è sicuramente il più impegnativo: un lungo traverso nel bosco che con dei saliscendi attraversa alcune vallette. Dai Monti di Vairano il sentiero continua a scendere passando per il Sass da Grüm, un noto luogo di forza (a dire il vero conosciuto più dagli ospiti d'oltralpe che dai ticinesi) che irradierebbe energie benefiche a chi lo frequenta. Al Sass da Grüm è presente da anni una struttura alberghiera immersa nel verde e raggiungibile solo a piedi. A giugno di quest'anno è stato pure inaugurato un percorso battezzato "Sentiero dello Joga". www.b-yoga.ch/pdf/sentiero_dello_yoga_IT_LQ.pdf
Ricaricato di energia durante il mio passaggio, raggiungo in breve il paese di Vairano, per poi far ritorno a casa sul sentiero del Ponte Vecchio.
Oggi ho vissuto questo giro soprattutto come allenamento, ma questo anello al Monte Gambarogno merita di essere frequentato anche da chi, magari con più calma, vuole conoscere meglio questi luoghi.
Lunghezza del percorso: 14 km
Dislivello: 1400m
Tempo di salita: 2 ore 5 minuti
Durata complessiva (inclusa pausa sulla cima): 4 ore e 10 minuti
Tourengänger:
Pippo76

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