Battesimo della Grignetta
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Ebbene sì... sembra impossibile che nel 21° secolo ci sia ancora qualcuno che non è mai stato in Grignetta!
Da tempo avevo promesso ad uno dei miei tanti nipoti che dopo la fine della scuola l'avrei portato in montagna... e così eccomi con Giovanni, che tra le varie proposte sceglie quella che gli sembra più divertente, sui sentieri della Grigna Meridionale.
Essendo un battesimo, bisogna cominciare dalle cose basilari: quindi, lasciata l'auto sul grande piazzale, ci fermiamo subito al Forno per i panini.
Seguiamo poi la strada per il rifugio Porta, quindi la Direttissima per il rifugio Rosalba, canalone Cecilia, fino a raccordarci con l'ultimo tratto della Cresta Cermenati: un classico... evito quindi di descrivere salite e discese, catene e scalette, sassolini e sassoloni... l'itinerario è abbondantemente descritto ovunque in internet ed anche qui su Hikr.
La salita si è svolta tranquillamente, la meteo clemente ci ha risparmiato una cottura a puntino grazie a frequenti passaggi di nebbie e nuvole e con una quasi costante arietta frizzante.
Unico neo la coda di escursion-alpin-ferratisti (almeno una trentina, bardati di tutto punto con imbraghi, set da ferrata, corde e quant'altro) sul primo tratto attrezzato e sulle scalette, che ci ha costretto ad aspettare almeno venti minuti il nostro turno.
Piccola divagazione: lungi da me criticare le misure di sicurezza, anzi, però a mio parere un CAI (in questa occasione... altre associazioni in altri casi) che organizza una gita (corso?) con 30-40 partecipanti su questo itinerario, una domenica mattina di inizio estate, denota una scarsa attenzione verso gli altri. Forse il mio è un ragionamento egoistico... però è stato abbastanza fastidioso. Sembrava di essere in fila alla cassa del supermercato, con gente (adulta) già fuori dal caminetto che urlava a quelli (adulti) che dovevano ancora attaccarsi alla scaletta... In tutto questo il commento di Giovanni (15 anni) è stato: "Ma in montagna non si dovrebbe stare in silenzio?"... e non aggiungo altro.
Comunque, dopo qualche titubanza iniziale dovuta alla prima esperienza con un sentiero attrezzato, una volta passato il punto critico delle scalette, Giovanni si mette in corsia di sorpasso, cogliendo al volo ogni minimo attimo di indecisione delle persone che lo precedono, e quando arriviamo al Canale Cecilia abbiamo ormai passato tutto il mega gruppo, che fortunatamente procede basso per il rifugio Rosalba.
Non ci resta che risalire il canalone, faticosamente ma divertendoci, e finalmente sbuchiamo sulla cresta Cermenati ed in breve in vetta.
Salendo mostro al "nipotino" le guglie dove passano le tante vie di arrampicata su cui nei tempi passati anche suo zio si è cimentato.
C'è la folla delle grandi occasioni (nonostante non fosse una grande occasione) con tutto il classico sfoggio di abbigliamento e calzature più improbabili per questo ambiente, ma un posticino per mangiare riusciamo a trovarlo. Non si vede un granchè a causa delle nebbie vaganti, ma nei vari sprazzi di sereno qualcosa si intuisce.
Giovanni è stanco, sbrana i panini e poi si sdraia "comodamente" su un sasso e si fa un bel pisolino (se l'è meritato).
Qualche foto, qualche risposta alle sue richieste di sapere dove vanno i sentieri che si vedono, come si chiamano le varie torri dove vediamo arrampicatori impegnati... ed è l'ora di scendere.
Illustrategli le varie possibilità, lascio che sia lui a scegliere la via di discesa che preferisce e... ahimè, mi tocca la Cermenati... vabbè, per stavolta posso fare questo sacrificio (ma solo per stavolta).
Ce la prendiamo con calma, ed in un'oretta e mezza siamo di nuovo al Pian dei Resinelli.
Bella giornata, su una delle montagne che meglio conosco e con la quale coltivo da anni un rapporto di amore/odio altalenante.
Bella anche la compagnia curiosa ed attenta di Giovanni.
Da tempo avevo promesso ad uno dei miei tanti nipoti che dopo la fine della scuola l'avrei portato in montagna... e così eccomi con Giovanni, che tra le varie proposte sceglie quella che gli sembra più divertente, sui sentieri della Grigna Meridionale.
Essendo un battesimo, bisogna cominciare dalle cose basilari: quindi, lasciata l'auto sul grande piazzale, ci fermiamo subito al Forno per i panini.
Seguiamo poi la strada per il rifugio Porta, quindi la Direttissima per il rifugio Rosalba, canalone Cecilia, fino a raccordarci con l'ultimo tratto della Cresta Cermenati: un classico... evito quindi di descrivere salite e discese, catene e scalette, sassolini e sassoloni... l'itinerario è abbondantemente descritto ovunque in internet ed anche qui su Hikr.
La salita si è svolta tranquillamente, la meteo clemente ci ha risparmiato una cottura a puntino grazie a frequenti passaggi di nebbie e nuvole e con una quasi costante arietta frizzante.
Unico neo la coda di escursion-alpin-ferratisti (almeno una trentina, bardati di tutto punto con imbraghi, set da ferrata, corde e quant'altro) sul primo tratto attrezzato e sulle scalette, che ci ha costretto ad aspettare almeno venti minuti il nostro turno.
Piccola divagazione: lungi da me criticare le misure di sicurezza, anzi, però a mio parere un CAI (in questa occasione... altre associazioni in altri casi) che organizza una gita (corso?) con 30-40 partecipanti su questo itinerario, una domenica mattina di inizio estate, denota una scarsa attenzione verso gli altri. Forse il mio è un ragionamento egoistico... però è stato abbastanza fastidioso. Sembrava di essere in fila alla cassa del supermercato, con gente (adulta) già fuori dal caminetto che urlava a quelli (adulti) che dovevano ancora attaccarsi alla scaletta... In tutto questo il commento di Giovanni (15 anni) è stato: "Ma in montagna non si dovrebbe stare in silenzio?"... e non aggiungo altro.
Comunque, dopo qualche titubanza iniziale dovuta alla prima esperienza con un sentiero attrezzato, una volta passato il punto critico delle scalette, Giovanni si mette in corsia di sorpasso, cogliendo al volo ogni minimo attimo di indecisione delle persone che lo precedono, e quando arriviamo al Canale Cecilia abbiamo ormai passato tutto il mega gruppo, che fortunatamente procede basso per il rifugio Rosalba.
Non ci resta che risalire il canalone, faticosamente ma divertendoci, e finalmente sbuchiamo sulla cresta Cermenati ed in breve in vetta.
Salendo mostro al "nipotino" le guglie dove passano le tante vie di arrampicata su cui nei tempi passati anche suo zio si è cimentato.
C'è la folla delle grandi occasioni (nonostante non fosse una grande occasione) con tutto il classico sfoggio di abbigliamento e calzature più improbabili per questo ambiente, ma un posticino per mangiare riusciamo a trovarlo. Non si vede un granchè a causa delle nebbie vaganti, ma nei vari sprazzi di sereno qualcosa si intuisce.
Giovanni è stanco, sbrana i panini e poi si sdraia "comodamente" su un sasso e si fa un bel pisolino (se l'è meritato).
Qualche foto, qualche risposta alle sue richieste di sapere dove vanno i sentieri che si vedono, come si chiamano le varie torri dove vediamo arrampicatori impegnati... ed è l'ora di scendere.
Illustrategli le varie possibilità, lascio che sia lui a scegliere la via di discesa che preferisce e... ahimè, mi tocca la Cermenati... vabbè, per stavolta posso fare questo sacrificio (ma solo per stavolta).
Ce la prendiamo con calma, ed in un'oretta e mezza siamo di nuovo al Pian dei Resinelli.
Bella giornata, su una delle montagne che meglio conosco e con la quale coltivo da anni un rapporto di amore/odio altalenante.
Bella anche la compagnia curiosa ed attenta di Giovanni.
Tourengänger:
Daniele

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Kommentare (12)