Traversata del Monte Bregagno 2107 m
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Azzardiamo la salita al Bregagno da Musso, l’azzardo è dato non dall’escursione ma dalla strada per arrivare a Musso, più precisamente il timore/terrore del traffico al rientro visto anche la situazione della strada per la Valtellina. L’azzardo sarà premiato, alla fine solito traffico nel solito punto per cui scelta azzeccata.
Arrivati a Musso prendiamo la strada per l’agriturismo Labbio, gli ultimi 3 km sono percorribili solo con permesso comunale, ma essendo solo 3 non ci diamo la pena di andare a cercare dove acquistare il permesso e posteggiamo al termine della strada asfaltata dove inizia il divieto. I posti sono pochissimi e tutti lungo la strada mentre se si dovesse arrivare alla fine della strada si trova un piccolo posteggio.
Lasciata l’auto saliamo lungo la strada sterrata e cementata con moderata pendenza. A un tornante Marco intravvede il cartello che indica l’agriturismo a 5 min e la Chiesetta San Bernardo. Prendiamo il sentiero che ci porta all’alpeggio di Labbio dove dobbiamo individuare La Via dei Monti Lariani 3 per raggiungere la Cappella San Bernardo. Facciamo un po’ di avanti e indietro tra le varie tracce e finalmente imbocchiamo quella corretta. Meglio proseguire lungo la strada fino al posteggio, tanto non si allunga e si trovano le indicazioni più facilmente.
La Chiesetta San Bernardo, alla bocchetta omonima, era già visibile dal posteggio. Punto molto panoramico. Da qui parte il sentiero di cresta che anche se non segnato e sempre molto evidente e porta fino in cima al Monte Bregagno. Il panorama è, manco a dirlo, eccezionale. Giunti nell’ultimo tratto di salita, dove troviamo le prime chiazze di neve, circa 1900 m, siamo costretti a coprirci per via del vento gelido. Controlliamo la carta per cercare di vedere il sentiero che dovremmo fare per rientrare. Purtroppo qui i sentieri non sono molto segnati, pur essendo riportati sulle cartine. Ci sono parecchie tracce, molte finiscono nel nulla, altre sono solo di bestie. Sotto di noi c’è l’Alpe Palù e noi teoricamente dovremmo passare da qui per tornare, ma dalla teoria alla pratica il passo è lungo! Va beh ci penseremo dopo. Saliamo gli ultimi ripidi metri che vanno a guadagnare la cresta finale dove troviamo neve dura e ventata. Facendo un poco di attenzione raggiungiamo velocemente la croce di vetta dove come capita spesso non si riesce a fermarsi che per pochi minuti. Giusto il tempo di bere e mangiare qualcosina, fare qualche foto e poi giù verso il Bregagnino alla ricerca del sentiero a mezzacosta che dovrebbe portarci all’Alpe Palù. Mentre scendiamo Marco cambia idea sul voler tornare all’Alpe Palù, perché così facendo rifaremmo parte del percorso fatto all’andata e mi propone di scendere a prendere la Via dei Monti Lariani, per me va bene anche così. Scendiamo quindi fino alla Chiesetta di Sant’Amate, dove prendiamo un sentiero bollato giallo-rosso che scende tagliando la strada sterrata all’alpe Rescascia, dove cambiamo nuovamente idea su come proseguire. La giornata è bellissima e anche il vento sembra un po’ diminuito, per cui dall’alpe riprendiamo a salire lungo un bel mezzacosta che ci porta al nuovo rifugio del Mato Grosso, La Canua (apertura prevista fine giugno) nei pressi dell’alpeggio ormai in rovina di Sumero. Al rifugio, ci accolgono i futuri gestori che stanno terminando il pranzo, ci invitano a stare con loro per scaldarci, anche se si sta meglio fuori al momento, e mangiando ci raccontano un po’ la storia di quest’avventura che stanno per iniziare, anche se hanno già esperienza in gestione di rifugi. Passiamo un po’ di tempo con loro, ci facciamo spiegare da un loro amico il modo migliore per trovare la Via del Monti Lariani dopo di che ripartiamo.
Dal rifugio continuiamo su un labile sentiero a mezzacosta fino a portarci sopra l’alpe Naro, la raggiungiamo e qui incrociamo il sentiero ufficiale. Ora con un lungo mezzacosta dapprima in costante risalita e con numerosi dentro e fuori vallette raggiungiamo l’alpe Nencin e l’alpe Adacca e infine Labbio. Ora mancano i 3 km di strada per tornare all’auto.
Anello splendido, molto panoramico, e, ad eccezione delle poche persone che salivano al Bregagno da Sant’Amate non abbiamo incontrato in pratica altri escursionisti.
DATI GPS
Dislivello 1874 m
Km 25,30
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