Heidelberger Hütte (2260 m) via Piz Val Gronda (2812 m) - Skitour


Publiziert von siso , 17. Februar 2013 um 15:00.

Region: Welt » Österreich » Zentrale Ostalpen » Silvretta
Tour Datum:14 Februar 2013
Ski Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: Muttler Gruppe   CH-GR   A   Paznaun 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 450 m
Strecke:Ischgl (1355 m) – Pardatschgratbahn (2624 m) – Idalpe (2320 m) – Höllkarbahn (2470 m) – Palinkopfbahn – Paliner Kopf (2864 m) – Zeblasjoch (2539 m) – Vesil (2400 m) – Fuorcla Val Gronda (2752 m) – Piz Val Gronda (2812 m) – Fuorcla Fenga Pitschna – Heidelbergerhütte (2264 m) – Fimbaalpe (2121 m) – Gampenalp (1975 m) – Bodenalp (1840 m) – Paznauer Thaya (2000 m) – Ischgl (1355 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Feldkirch – Tunnel dell’Arlberg – Autostrada A12 – Pians – Ischgl
Unterkunftmöglichkeiten:Heidelbergerhütte; Berggasthof Bodenalpe.
Kartennummer:Panorama-Skitourenkarte Silvretta – Edizioni Sirio

Fantastica escursione con le pelli di foca nell’eldorado dello scialpinismo: la Val Fenga, tra l’Engadina Bassa e il Tirolo.

 

Inizio dell’escursione: ore 9:25

Fine dell’escursione: ore 14:30

Temperatura alla Heidelberger Hütte, ore 12.30: -2°C

 

Oggi giornatona: non mi lascio sfuggire l’occasione per ritornare nella straordinaria Val Fenga (Fimbertal). Da qualche giorno tenevo sott’occhio il percorso dal panoramico Paliner Kopf (2864 m). Proprio due giorni fa, con tempo inclemente, mentre scrutavo il versate orientale del Piz Val Gronda mi incontrai casualmente con la guida alpina che conobbi l’anno scorso. Gli feci notare che stranamente non si vedeva la traccia, bensì l’orma di un cingolato. Mi informò che la sera precedente i soccorritori sono saliti con il battipista per recuperare tre sciescursionisti  dispersi nella tormenta di neve.

La “marcia d’avvicinamento” non è semplicissima. Dapprima mi devo sorbire un quarto d’ora di skibus, pigiati come alici pressate. È il tributo che si deve pagare per una giornata come questa. Raggiunta la località sciistica di Ischgl (1355 m), in assoluto la mia preferita, mi avvio verso la cabinovia Pardatschgratbahn, che mi porta in pochi minuti alla quota di 2624 m. Panorama incantevole, cielo senza una nube, temperatura rigida. Scatto qualche foto e alle 9:25 inizia l’escursione, con una discesa su pista, passando dall’Idalpe fino alla seggiovia Höllkarbahn. Nuova salita, altra breve discesa e di nuovo una seggiovia fino al Paliner Kopf (2864 m).

Alle 9:55 parto dalla cima più alta della giornata, con una bella discesa su neve fresca verso lo Zeblasjoch (2539 m) e la località paludosa Vesil (2373 m) dove si montano le pelli di foca.

Mi precedono cinque escursionisti, fra cui una guida alpina: il fatto mi conforta. Alle 10:20 inizio la salita con le pelli di foca. Fa ancora molto freddo, tuttavia dopo 20 minuti arrivo al sole, a ridosso degli escursionisti principianti, condotti dal maestro di sci. In prossimità di una slavina ricevono molte spiegazioni su questo sgradito fenomeno. Ne approfitto per superarli. Il paesaggio è incantevole. Continuo con lunghe traverse in direzione della Fuorcla Val Gronda (2752 m), che corrisponde al confine di stato tra Austria e Svizzera. Alle 11:15

la raggiungo. Il panorama è superbo; il vento gelido mi induce tuttavia a ripartire rapidamente. La vetta è a circa 300 m in linea d’aria, a NW, 60 m più in alto.

Ore 11.27: Piz Val Gronda (2812 m) geschafft!

Raggiungo per la terza volta questa panoramicissima cima, sulla quale è stato installato un pluviometro totalizzatore. Il freddo è pungente! Mi tolgo i guanti per una carrellata a 360°: le mani quasi si paralizzano.

Spello e riparto in direzione della Val Fenga, un’exclave del comune di Sent.

Il primo tratto di discesa mi porta ad una conca bella e selvaggia: mi sembra di essere fuori dal mondo; persino il telefonino è silente. Osservo incantato il Piz Davo Sassè (2792 m). Questa cima rientrava negli obbiettivi di giornata. Purtroppo non c’è traccia: da solo non mi fido ad avventurarmi su tanta neve fresca. Dalla conca si deve superare un piccolo dislivello per raggiungere la Fuorcla Fenga Pitschna. Seguo le tracce di due sciescursionisti passati pochi minuti fa. A differenza dell’anno scorso, oggi non emergono sassi dalla neve: meno male, le solette rimarranno in perfetto stato. Alcune paline mi guidano sul versante nord-occidentale del Piz Davo Sassè (2792 m). Il percorso corrisponde quasi alla perfezione al sentiero estivo da e per la Heidelberger Hütte (2264 m).

Mi fermo più volte per ammirare il grandioso paesaggio che la Val Fenga offre; non ci sono parole per descrivere tale magnificenza.

Alle 12:30 posso accomodarmi nell’ospitale rifugio risalente al 1889 e gestito dal DAV (Deutscher Alpverein Sektion Heidelberg). Si trova nel territorio comunale di Valsot, comune engadinese costituitosi il 1.1.2013 dalla fusione di Ramosch con Tchlin.
 

                                                 Heidelberger Hütte (2264 m)
 

Mi offrono un liquore di melissa, che sorseggio in attesa del delizioso Strudel: una delicatezza per palati fini, imperdibile in questo rifugio.

Nel frattempo arrivano altri escursionisti, trainati da una motoslitta. Una fune munita di asole permette agli sciatori di farsi rimorchiare fino alla capanna. Costo della corsa da Gampenalp: 9 €. I turisti meno dinamici possono farsi trasportare “comodamente” seduti su un trabiccolo trainato da una motoslitta.

 

Alle 13.00 riprendo l’escursione. La discesa lungo la Fimbertal presenta delle pendenze molto modeste; nel primo tratto sono costretto ad un piacevole passo pattinato, frequentemente interrotto per scattare delle foto. Scendo alla sinistra dell’Aua Naira, su neve battuta dalle motoslitte. Dopo 2,3 km raggiungo il confine di stato, contrassegnato da un cartello arrugginito: rientro in Austria.

 

Dopo una mezz’oretta di piacevole, lenta discesa, arrivo alle piste battute di Gampenalp (1975 m), proprio mentre l’elicottero di soccorso atterra sulla pista. Due ragazze con lo snowboard si sono scontrate battendo fortemente la testa. Una di loro necessita di un immediato ricovero all’ospedale.

Proseguo fino a Bodenalp (1840 m), dove mi concedo una sosta di fronte ad una freschissima birra alla spina.

Il percorso per ritornare ad Ischgl è ancora lungo. Per chi non fosse abituato alle frequentate baite/ristoranti/bar sulla neve, consiglio una sosta al Paznauer Thaya (2000 m), rifugio vincitore già nel 2006 del “Top of the Mountains Award”, nella categoria “Beste Après Ski Hütte” d’Europa. Qui i freni inibitori sono spesso allentati dalle copiose birre e dai calici di vin brulé (Glühwein). Decine e decine di sciatori cantano, urlano, gesticolano e si abbandonano a goffe danze con tanto di scarponi da sci, persino sui tavoli. Si godono la spensieratezza di una vacanza sulle piste del Tirolo. Lo sballo riprenderà poche ore dopo nei numerosi “Eisbar” di Ischgl.

 

Con una giornata serena come quella odierna, un’escursione con le pelli di foca in Val Fenga (Fimbertal) è imperdibile!

 

Tempo di salita: 1 h 7 min da Vesil, 2 h dalla stazione a monte della Pardatschgratbahn.

Tempo totale: 5 h 5 min

Dislivello in salita: 450 m

Sviluppo complessivo: 20,5 km

Difficoltà: F

Coordinate Piz Val Gronda: 817.205 / 200.855

Coordinate Heidelberger Hütte: 814.856 / 199.265

LWD (Lawinenwarndienst Tirol): 2 (moderato)

Copertura della rete cellulare: da sufficiente a buona.

Libro di vetta: no.


Tourengänger: siso


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