Aprica - Malga Magnolta 1860 - Aprica - Ski tour serale
|
||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
All'Aprica è di tradizione la fiaccolata di San Silvestro.
Ci sembra buona cosa approfittare della occasione per guadagnarci il cenone, andando a testare il percorso che scende dalla Magnolta, con una mezz'oretta di anticipo sui protagonisti.
Con Piero partiamo alle 5 del pomeriggio con ancora un po' di luce.
"Oggi, tutta wilderness" proclama il Capitano, "saliamo senza toccare le piste"
"Comandi!"
In realtà le piste le tocchiamo quasi subito, quando attraversiamo alla base il pistone che scende dalla Magnolta, dove i "gatti", stanno cominciando i lavori per prepararlo al meglio per chi dovrà scendere con le fiaccole.
E per noi che passeremo prima e pure senza fiaccola.
Ci infiliamo nel bosco e andiamo a congiungerci con la mulattiera, (adesso si chiama jeeppabile o gippabile), che con percorso sempre nel bosco risale il pendio lateralmente alla pista.
E' una "wilderness" abbastanza addomesticata: l'unica cosa di cui veramente si sente la mancanza è ... la neve. Sotto gli abeti più grossi e più vicini al tracciato, la scelta del terreno è tra aghi di pino/misto sassi e sassi/misto ghiaccio. Il percorso, però, non presenta, ovviamente, alcuna vera difficoltà, per cui saliamo spediti nonostante l'oscurità che progressivamente ci avvolge.
Quando il percorso si appresta a reincontrare la pista, lo abbandoniamo infilando il sentiero estivo che appassionati locali tracciano coscienziosamente, non appena scendono le prime nevicate degne di questo nome.
Piero accende la frontale; io mi arrangio, sfruttandone il chiarore che mi raggiunge da dietro.
Anche sul sentiero il terreno si presenta parecchio duro con qualche rampa più ripida che ci fa tribolare un po', ma l'unico punto veramente pericoloso è stato ben addomesticato con un paio di tronchi posizionati a fungere da ponte per l'attraversamento del ripido canale.
Il sentiero si dilunga un po' nel bosco per poi sbucare, con un'ultima rampetta, di fianco alla stazione di arrivo della cabinovia.
All'interno del bar i tedofori sciatori si stanno corroborando con un aperitivo di fine anno.
Noi, nel silenzio e nel buio, sfiliamo le pelli, cambiamo assetto e ci portiamo all'imbocco della pista, defilandoci da un "gatto" in transito e ci buttiamo lungo la pista "tirata a moquette"; dopo un primo tratto, spengo anche la piletta triled di servizio. Sciatona grandiosa nel buio, con il solo alone delle luci di Aprica a guidarmi.
Peccato finisca presto; roba da risalire....
A casa! A casa! Dopo la doccia, la fiaccolata e i fuochi d'artificio, la cena ci aspetta.
Buon anno a tutti.
Ci sembra buona cosa approfittare della occasione per guadagnarci il cenone, andando a testare il percorso che scende dalla Magnolta, con una mezz'oretta di anticipo sui protagonisti.
Con Piero partiamo alle 5 del pomeriggio con ancora un po' di luce.
"Oggi, tutta wilderness" proclama il Capitano, "saliamo senza toccare le piste"
"Comandi!"
In realtà le piste le tocchiamo quasi subito, quando attraversiamo alla base il pistone che scende dalla Magnolta, dove i "gatti", stanno cominciando i lavori per prepararlo al meglio per chi dovrà scendere con le fiaccole.
E per noi che passeremo prima e pure senza fiaccola.
Ci infiliamo nel bosco e andiamo a congiungerci con la mulattiera, (adesso si chiama jeeppabile o gippabile), che con percorso sempre nel bosco risale il pendio lateralmente alla pista.
E' una "wilderness" abbastanza addomesticata: l'unica cosa di cui veramente si sente la mancanza è ... la neve. Sotto gli abeti più grossi e più vicini al tracciato, la scelta del terreno è tra aghi di pino/misto sassi e sassi/misto ghiaccio. Il percorso, però, non presenta, ovviamente, alcuna vera difficoltà, per cui saliamo spediti nonostante l'oscurità che progressivamente ci avvolge.
Quando il percorso si appresta a reincontrare la pista, lo abbandoniamo infilando il sentiero estivo che appassionati locali tracciano coscienziosamente, non appena scendono le prime nevicate degne di questo nome.
Piero accende la frontale; io mi arrangio, sfruttandone il chiarore che mi raggiunge da dietro.
Anche sul sentiero il terreno si presenta parecchio duro con qualche rampa più ripida che ci fa tribolare un po', ma l'unico punto veramente pericoloso è stato ben addomesticato con un paio di tronchi posizionati a fungere da ponte per l'attraversamento del ripido canale.
Il sentiero si dilunga un po' nel bosco per poi sbucare, con un'ultima rampetta, di fianco alla stazione di arrivo della cabinovia.
All'interno del bar i tedofori sciatori si stanno corroborando con un aperitivo di fine anno.
Noi, nel silenzio e nel buio, sfiliamo le pelli, cambiamo assetto e ci portiamo all'imbocco della pista, defilandoci da un "gatto" in transito e ci buttiamo lungo la pista "tirata a moquette"; dopo un primo tratto, spengo anche la piletta triled di servizio. Sciatona grandiosa nel buio, con il solo alone delle luci di Aprica a guidarmi.
Peccato finisca presto; roba da risalire....
A casa! A casa! Dopo la doccia, la fiaccolata e i fuochi d'artificio, la cena ci aspetta.
Buon anno a tutti.
Tourengänger:
Nevi Kibo

Communities: Hikr in italiano, Skitouren
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (3)