Canalone del Generoso
|
||||||||||||||
![]() |
![]() |
Il "leggendario" Canalone del Generoso !!!
Itinerario selvaggio, un poco pazzo, imboscato, selvatico, una ravanata senza fine, una cavolata, una figata... in tanti me ne hanno parlato, ognuno con parole e impressioni diverse.
Bisognava andare a verificare. L'occasione è propizia, quando sabato leggo le mail e il buon Luzzi convoca partecipanti interessati.
Attenzione: in inverno non è assolutamente un percorso da sottovalutare. Le difficoltà diventano subito alpinistiche, la situazione è diversa di giorno in giorno. In caso di neve abbondante, le valanghe si incanalano proprio qui, un apparecchio ARVA è sicuramente indispensabile, oltre a picozza, ramponi, chiodi da ghiaccio, corda, imbrago, ecc ecc...
Ci troviamo dunque domenica mattina alle 6.45 in quel di Rovio. La prima parte del percorso ci porta al Perostabio, itinerario che conosco abbastanza bene, in comune con la Variante del Generoso. Poca neve, qualche scivolata, tante chiacchere.
In poco meno di 2 ore siamo al Perostabio, una pausa ristoratrice, indossiamo imbragatura e casco. I ramponi per ora li lasciamo nello zaino, non sembra ci sia ancora bisogno. Picozza in mano, ci attende un lungo traverso e l'attraversamento di vallette e ove abbastanza insidiose, lungo il percorso del Sentiero delle Guardie. Qualche passaggio panoramico, lungo le discordanze geologiche degli strati del Calcare di Moltrasio.
Giungiamo all'attacco del Canalone. Un'apertura del fitto bosco, creata dalle valanghe, e uno "spiazzo" nel letto del canale, ci indicano il punto. Indossiamo i ramponi, ci incordiamo.
Comincia la salita. Subito ci sono 3 salti di roccia. Ogni volta, ci dicono, sono in condizioni completamente differenti. A volte asciutti, a volte stile "cascata di ghiaccio", a volte nevaio compatto. Oggi un misto, terreno gelato, un poco di ghiaccio, poca neve. I salti sono attorno al III grado, credo. La neve complica un poco la salita.
Superati i primi salti si sale dritti e costanti. Per erba, foglie, roccette, diedri e di nuovo salti di roccia. Un percorso variato. Non per niente il buon Luzzi lo chiama "il percorso vita dell'alpinista".
A poco a poco spuntano le attività della zona di vetta. Si comincia a vedere un angolo dell'albergo, poi un'antenna. Poi scompaiono dietro un torrione.
Ad un certo punto bisogna cominciare a pensare all'uscita. Le varianti principali sono 3: antenna, albergo, cappelletta. Uscire dalla cappelletta sembra "tropp facil", uscire dall'antenna preclude la visita alla Grotta del Canalone... quindi si uscirà dall'Albergo Vetta.
Passiamo davanti all'imbocco della famosa grotta del Canalone, sbarratto ai curiosi (non che qui di curiosi ne passino a centinaia....). Saliamo il pratone sottostante l'albergo e per roccette e torrette arriviamo e scavalchiamo la ringhiera nei pressi del chiosco.
E' fatta, anche il Canalone del Generoso posso ritenerlo compiuto. Ma andrà sicuramente ripetuto ;-)
La discesa viene effettuata lungo il quasi scomparso sentiero del Tiralocchio, quindi in direzione dell'Alpe di Melano. Poi, per sentiero battuto, si scende sino a Rovio.
Un'itinerario non da tutti, sicuramente alpinistico se compiuto durante la stagione invernale (ghiaccio, neve). Una visione di un Monte Generoso alquanto diversa dal solito !!!!
Itinerario selvaggio, un poco pazzo, imboscato, selvatico, una ravanata senza fine, una cavolata, una figata... in tanti me ne hanno parlato, ognuno con parole e impressioni diverse.
Bisognava andare a verificare. L'occasione è propizia, quando sabato leggo le mail e il buon Luzzi convoca partecipanti interessati.
Attenzione: in inverno non è assolutamente un percorso da sottovalutare. Le difficoltà diventano subito alpinistiche, la situazione è diversa di giorno in giorno. In caso di neve abbondante, le valanghe si incanalano proprio qui, un apparecchio ARVA è sicuramente indispensabile, oltre a picozza, ramponi, chiodi da ghiaccio, corda, imbrago, ecc ecc...
Ci troviamo dunque domenica mattina alle 6.45 in quel di Rovio. La prima parte del percorso ci porta al Perostabio, itinerario che conosco abbastanza bene, in comune con la Variante del Generoso. Poca neve, qualche scivolata, tante chiacchere.
In poco meno di 2 ore siamo al Perostabio, una pausa ristoratrice, indossiamo imbragatura e casco. I ramponi per ora li lasciamo nello zaino, non sembra ci sia ancora bisogno. Picozza in mano, ci attende un lungo traverso e l'attraversamento di vallette e ove abbastanza insidiose, lungo il percorso del Sentiero delle Guardie. Qualche passaggio panoramico, lungo le discordanze geologiche degli strati del Calcare di Moltrasio.
Giungiamo all'attacco del Canalone. Un'apertura del fitto bosco, creata dalle valanghe, e uno "spiazzo" nel letto del canale, ci indicano il punto. Indossiamo i ramponi, ci incordiamo.
Comincia la salita. Subito ci sono 3 salti di roccia. Ogni volta, ci dicono, sono in condizioni completamente differenti. A volte asciutti, a volte stile "cascata di ghiaccio", a volte nevaio compatto. Oggi un misto, terreno gelato, un poco di ghiaccio, poca neve. I salti sono attorno al III grado, credo. La neve complica un poco la salita.
Superati i primi salti si sale dritti e costanti. Per erba, foglie, roccette, diedri e di nuovo salti di roccia. Un percorso variato. Non per niente il buon Luzzi lo chiama "il percorso vita dell'alpinista".
A poco a poco spuntano le attività della zona di vetta. Si comincia a vedere un angolo dell'albergo, poi un'antenna. Poi scompaiono dietro un torrione.
Ad un certo punto bisogna cominciare a pensare all'uscita. Le varianti principali sono 3: antenna, albergo, cappelletta. Uscire dalla cappelletta sembra "tropp facil", uscire dall'antenna preclude la visita alla Grotta del Canalone... quindi si uscirà dall'Albergo Vetta.
Passiamo davanti all'imbocco della famosa grotta del Canalone, sbarratto ai curiosi (non che qui di curiosi ne passino a centinaia....). Saliamo il pratone sottostante l'albergo e per roccette e torrette arriviamo e scavalchiamo la ringhiera nei pressi del chiosco.
E' fatta, anche il Canalone del Generoso posso ritenerlo compiuto. Ma andrà sicuramente ripetuto ;-)
La discesa viene effettuata lungo il quasi scomparso sentiero del Tiralocchio, quindi in direzione dell'Alpe di Melano. Poi, per sentiero battuto, si scende sino a Rovio.
Un'itinerario non da tutti, sicuramente alpinistico se compiuto durante la stagione invernale (ghiaccio, neve). Una visione di un Monte Generoso alquanto diversa dal solito !!!!
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (8)