A volte basta una nevicata per rendere straordinario l'ordinario.
E allora il bambino che c'è in voi, se non l'avete perso definitivamente, si risveglia. Risponde ad un richiamo da un mondo lontano, ancestrale, di cui non ricorda l'origine, eppure sa di far parte.
La neve viene dal cielo, e da molto oltre se spingiamo verso l'alto la nostra immaginazione. Eterea, leggera e sfuggente, dotata di vita breve e di grande fascino.
Ogni fiocco è una piccola stella di forma diversa da ogni altra, un" quasi nulla" che rappresenta la magnifica sintesi della creazione naturale.
Ogni fiocco è una lettera dall'aldilà che ci ricorda l'immensità dell'alfabeto che descrive l'universo.
Acqua che vola, ricopre di bianco e sa di purezza, capace anche di attenuare la sensazione del freddo. Chi camminando nel crepitìo di una nevicata fresca ha ancora posto libero tra i sensi per la temperatura?
Il suo fascino sta proprio nella sua fuggevolezza, alla condizione di permanenza che alle nostre latitudini è sempre limitata.
Ogni persona sulla terra ha la sua concezione di neve: chi cammina su quelle perenni sicuramente non ne avverte la luce del fantastico, che abbacina i miei occhi di uomo di pianura.
Forse il mondo reale è proprio là, in quella nicchia di tempo tra giochi di nuvole e freddo che permettono alla bianca coltre di depositarsi sul nostro mondo.
In una notte d'inverno del sedicesimo secolo, l'astronomo Keplero, osservando una nevicata nel cielo di Praga, trovò l'ispirazione per una riflessione scientifica: la pubblicò in un trattato, il "De nive sexangula", dove cercò di spiegare con formule matematiche la fisica entità che assembla i fiocchi di neve. Cioè come gocce d'acqua sferiche si aggregano in complicati ottaedri ed esagoni.
Non sono queste le radici dell'attrazione che esercita su di me la neve, quanto piuttosto la facilità dai contorni magici di cambiare lo stato d'animo delle persone; in meglio o in peggio.
Una nevicata può significare gomme da neve, disagio ed ansia da ritardo.
Oppure dilatazione del tempo per bambini di tutte le età che sprizzano gioia. Io sono per la seconda.
Qual è il suo segreto?
La neve contiene la luce, senza averne la sorgente.
In Russia, dove la neve è una condizione normale e culturalmente accettata, il passaggio da neve a fiocco suona da snjeg a snjezhinki (Снег и снежинки) diventando un gentile vezzeggiativo.
diventa quasi un simpaticove diventa un gentile vezzeggiativo Non riesco a restare in casa dopo una nevicata, oggi ho camminato per i boschi dell'Adda, alla ricerca di silenzio. Qualche chilometro nella bianca coltre aiuta a rientrare in possesso della giusta dimensione del tempo. Anche le umili campagne del lodigiano possono allora trasformarsi in luoghi fatati, una Taiga che si materializza dalle stanze della fantasia. Mancano solo i lupi, ma a qualcosa si può rinunciare.
Come si crea, infine, questa magia?
La mia teoria è questa : nell'oltrecielo, sopra cirri e cumulonembi, vive un millenario alchimista incurante delle leggi fisiche. Distilla gocce d'acqua nel suo athanor di ghiaccio alimentato dal magnetismo lunare, trasformandole in candidi fiocchi di neve...
soundtrack: Arvo Part "Alina"
http://www.youtube.com/watch?v=rmafNVimRbI
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