Blinnenhorn m. 3374 - via Passo del Gries
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Mi sveglio alle 5.30 e, con mio grande sconforto, sento che piove. Invio un paio di sms sulle
condizioni meteo: Laura mi chiama dicendomi che è appena partita e troverà un' alternativa;
Marco mi messaggia che alle 7 sarà a casa mia e capisco che si è svegliato con l' indole da
mulo testardo, che lo accompagnerà per gran parte della giornata. Puntuali alle 7 partiamo
per la vicina Val Formazza. Alle 7.30 siamo a Ponte e al primo bar ci facciamo un caffè.
Ha smesso di piovere ( pare che la meteo migliori ) e, vedendo già in funzione la seggiova,
oso proporre la risalita con questo mezzo per andare a fare qualche cima nei dintorni del
Vannino: risposta picche, Riale poi Morasco. Pioviggina e nebbia verso il nostro percorso ma,
il testardo dice: dai movat!! Ci dirigiamo verso l' Alpe Battelmatt poi, Passo del Gries dove una
fitta nebbia ci avvolge. Esterno le mie lamentele ma, u Marco, pensa di fare in alternativa il
Sentiero Castiglioni e andare a mangiare al Città di Busto. Seguiamo, per un tratto, detto
sentiero tra innumerevoli piantine di genipi poi notiamo una traccia che si stacca verso W
in direzione del Ghiacciaio del Gries, segnata con qualche ometto. Visibilità 20 mt ma, con
il gps non possiamo perderci, per cui decidiamo di seguirla in modo da sapere la strada per
un' eventuale altro tentativo. Proseguiamo per il traverso sulla morena glaciale, le tracce
spariscono ma (miracolo) uno squarcio di sereno ci permette di vedere la magnificenza
del ghiacciao sotto di noi. Continuando di traverso, arriviamo sul ghiaccio a quota 2550:
il tempo si è aperto e solo le cime sono ancora avvolte nella nebbia. Indossati gli attrezzi,
cominciamo a salire in direzione SW verso la Gran Sella del Gries, aggirando o superando,
dove possibile, profondi crepacci che, a tratti, sbarrano la via. Sinceramente non pensavo
fosse così esteso questo ghiacciao!!!! ma il meteo, che migliora con il passare dei minuti,
mi dà un pò più di spirito. Arrivati alla Gran Sella, puntiamo verso la cresta W della meta e,
usciti dal ghiacciaio e mollati zaini e attrezzi, per l' ultimo ripido tratto su morena instabile,
raggiungiamo la vetta. La nebbia che la ricopriva per quasi tutta la salita (sul libro di vetta
oggi una visita con il commento " in mezzo alla nebbia ") è stata spazzata via da un vento
gelido che ci costringe a scattare qualche veloce foto di un panorama mozzafiato e tornare
agli zaini per imbaccuccarci. Scivoliamo sul nevaio e attraversiamo la Gran Sella risalendo
al Passo dei Camosci, poi, per un ripido canalino scivoloso, arriviamo sul Ghiaciaio dei
Camosci. Una gran bella sciata per molte centinaia di metri di dislivello. Per l' ampio sentiero
attaversiamo il Piano dei Camosci fino al Rifugio Città di Busto e, per il veloce sentiero di
servizio, ritorniamo all' itinerario di salita ed all' auto, dove ci aspetta una meritata bottiglia
di bianco. Lunga ed impegnativa escursione ma, di sicura soddisfazione. roby
condizioni meteo: Laura mi chiama dicendomi che è appena partita e troverà un' alternativa;
Marco mi messaggia che alle 7 sarà a casa mia e capisco che si è svegliato con l' indole da
mulo testardo, che lo accompagnerà per gran parte della giornata. Puntuali alle 7 partiamo
per la vicina Val Formazza. Alle 7.30 siamo a Ponte e al primo bar ci facciamo un caffè.
Ha smesso di piovere ( pare che la meteo migliori ) e, vedendo già in funzione la seggiova,
oso proporre la risalita con questo mezzo per andare a fare qualche cima nei dintorni del
Vannino: risposta picche, Riale poi Morasco. Pioviggina e nebbia verso il nostro percorso ma,
il testardo dice: dai movat!! Ci dirigiamo verso l' Alpe Battelmatt poi, Passo del Gries dove una
fitta nebbia ci avvolge. Esterno le mie lamentele ma, u Marco, pensa di fare in alternativa il
Sentiero Castiglioni e andare a mangiare al Città di Busto. Seguiamo, per un tratto, detto
sentiero tra innumerevoli piantine di genipi poi notiamo una traccia che si stacca verso W
in direzione del Ghiacciaio del Gries, segnata con qualche ometto. Visibilità 20 mt ma, con
il gps non possiamo perderci, per cui decidiamo di seguirla in modo da sapere la strada per
un' eventuale altro tentativo. Proseguiamo per il traverso sulla morena glaciale, le tracce
spariscono ma (miracolo) uno squarcio di sereno ci permette di vedere la magnificenza
del ghiacciao sotto di noi. Continuando di traverso, arriviamo sul ghiaccio a quota 2550:
il tempo si è aperto e solo le cime sono ancora avvolte nella nebbia. Indossati gli attrezzi,
cominciamo a salire in direzione SW verso la Gran Sella del Gries, aggirando o superando,
dove possibile, profondi crepacci che, a tratti, sbarrano la via. Sinceramente non pensavo
fosse così esteso questo ghiacciao!!!! ma il meteo, che migliora con il passare dei minuti,
mi dà un pò più di spirito. Arrivati alla Gran Sella, puntiamo verso la cresta W della meta e,
usciti dal ghiacciaio e mollati zaini e attrezzi, per l' ultimo ripido tratto su morena instabile,
raggiungiamo la vetta. La nebbia che la ricopriva per quasi tutta la salita (sul libro di vetta
oggi una visita con il commento " in mezzo alla nebbia ") è stata spazzata via da un vento
gelido che ci costringe a scattare qualche veloce foto di un panorama mozzafiato e tornare
agli zaini per imbaccuccarci. Scivoliamo sul nevaio e attraversiamo la Gran Sella risalendo
al Passo dei Camosci, poi, per un ripido canalino scivoloso, arriviamo sul Ghiaciaio dei
Camosci. Una gran bella sciata per molte centinaia di metri di dislivello. Per l' ampio sentiero
attaversiamo il Piano dei Camosci fino al Rifugio Città di Busto e, per il veloce sentiero di
servizio, ritorniamo all' itinerario di salita ed all' auto, dove ci aspetta una meritata bottiglia
di bianco. Lunga ed impegnativa escursione ma, di sicura soddisfazione. roby
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tignoelino

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