Anello Mottarone (1491 m) e Monte Zughero (1230 m) dai Giardini Alpinia
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Itinerario sulla montagna che io considero un pò la mia montagna di casa, che però avevo sempre raggiunto in bici e mai a piedi.
Per rendere più interessante e lungo il giro decido di passare anche per il Monte Zughero, dove non ero mai stato.
Lasciamo la macchina poco dopo i Giardini Alpinia, appena prima della stazione intermedia della funivia Stresa-Mottarone e continuiamo a piedi sulla stradina, che in breve diventa sterrata e si addentra in un verdissimo bosco di faggi e betulle.
Dopo qualche minuto ad un bivio teniamo la sinistra, seguendo le indicazioni del sentiero L1 (che in realtà è un'autostrada sterrata) per il Mottarone.
Raggiungiamo in breve l'Alpe Giardini (960 m) e la vecchia stazione della funicolare, l'unico punto in cui si sfiora la strada asfaltata che sale al Mottarone.
Da qui, sempre seguendo le frequenti indicazioni, svoltiamo a destra e imbocchiamo la stradina di ciottoli che ripercorre il vecchio tragitto della funicolare.
Con un lungo rettilineo, piuttosto faticoso e monotono, guadagnamo quasi duecento metri di quota e arriviamo in vista della vetta.
Il sentiero finalmente si restringe e si fa più piacevole, fino a raggiungere l'arrivo della funivia. Da qui, in pochi minuti, prima su strada, poi risalendo le piste da sci, raggiungiamo l'affollata e deturpata vetta del Mottarone (1 h 45).
Una nuvola di Fantozzi ci toglie il sole, ma il panorama è ugualmente stupendo. La giornata è limpida, la visibilità sul lago, spesso offuscata dalla foschia, oggi è fantastica. Peccato invece per le nuvole che incappucciano il Rosa e gli altri giganti della zona.
Mangiati i panini, torniamo sulla strada che aggira il cucuzzolo e prendiamo il sentiero ben indicato per il Monte Zughero.
Si scende inizialmente lungo le piste da sci, per raggiungere poi un largo crinale erboso con bellissima vista sul lago.
Il percorso si fa ora decisamente piacevole, ci lasciamo alle spalle anche l'ultimo skilift e raggiungiamo la bella baita dell'Alpe Nuovo (1204 m).
Da qui con un ultimo strappo, breve ma ripido, si raggiunge la croce di vetta del Monte Zughero (2 h 30).
C'è anche un libro di vetta, che ovviamente firmiamo subito.
La vista è spettacolare e possiamo goderci la tranquillità di questa vetta, così vicina all'affollatissimo Mottarone ma decisamente meno frequentata.
Per scendere svoltiamo a sinistra pochi metri prima della croce, seguendo le indicazioni per Baveno.
Il primo tratto è ripido, e su terreno piuttosto ghiaioso e accidentato, poi il sentiero si allarga e la pendenza diminuisce.
Raggiungiamo la bella sterrata che sale da Baveno e svoltiamo ora a destra seguendo l'indicazione per i Giardini Alpinia.
Il cielo nel frattempo si è un pò coperto, e un tuono improvviso ci consiglia di aumentare il passo.
Dall'alto per fortuna non arriva acqua, ma poco dopo ci dobbiamo bagnare lo stesso per guadare un torrente ben carico d'acqua.
Via gli scarponi, pantaloni rimboccati e ottimo pediluvio rinfrescante!
Raggiungiamo in breve la stradina che sale da Levo e svoltiamo a destra, seguendo i sempre chiari cartelli.
Con qualche facile saliscendi ci riallacciamo al sentiero L1 fatto all'andata e in pochi minuti siamo di nuovo alla macchina.
Giro perfettamente riuscito e più che soddisfacente.
Noiosetta la salita al Mottarone, molto bella invece la seconda parte dell'escursione.
Ideale abbinare le due cime per allontanarsi un pò dalle antenne e dalla folla del Mottarone, che rimane comunque un eccezionale punto panoramico.
Per rendere più interessante e lungo il giro decido di passare anche per il Monte Zughero, dove non ero mai stato.
Lasciamo la macchina poco dopo i Giardini Alpinia, appena prima della stazione intermedia della funivia Stresa-Mottarone e continuiamo a piedi sulla stradina, che in breve diventa sterrata e si addentra in un verdissimo bosco di faggi e betulle.
Dopo qualche minuto ad un bivio teniamo la sinistra, seguendo le indicazioni del sentiero L1 (che in realtà è un'autostrada sterrata) per il Mottarone.
Raggiungiamo in breve l'Alpe Giardini (960 m) e la vecchia stazione della funicolare, l'unico punto in cui si sfiora la strada asfaltata che sale al Mottarone.
Da qui, sempre seguendo le frequenti indicazioni, svoltiamo a destra e imbocchiamo la stradina di ciottoli che ripercorre il vecchio tragitto della funicolare.
Con un lungo rettilineo, piuttosto faticoso e monotono, guadagnamo quasi duecento metri di quota e arriviamo in vista della vetta.
Il sentiero finalmente si restringe e si fa più piacevole, fino a raggiungere l'arrivo della funivia. Da qui, in pochi minuti, prima su strada, poi risalendo le piste da sci, raggiungiamo l'affollata e deturpata vetta del Mottarone (1 h 45).
Una nuvola di Fantozzi ci toglie il sole, ma il panorama è ugualmente stupendo. La giornata è limpida, la visibilità sul lago, spesso offuscata dalla foschia, oggi è fantastica. Peccato invece per le nuvole che incappucciano il Rosa e gli altri giganti della zona.
Mangiati i panini, torniamo sulla strada che aggira il cucuzzolo e prendiamo il sentiero ben indicato per il Monte Zughero.
Si scende inizialmente lungo le piste da sci, per raggiungere poi un largo crinale erboso con bellissima vista sul lago.
Il percorso si fa ora decisamente piacevole, ci lasciamo alle spalle anche l'ultimo skilift e raggiungiamo la bella baita dell'Alpe Nuovo (1204 m).
Da qui con un ultimo strappo, breve ma ripido, si raggiunge la croce di vetta del Monte Zughero (2 h 30).
C'è anche un libro di vetta, che ovviamente firmiamo subito.
La vista è spettacolare e possiamo goderci la tranquillità di questa vetta, così vicina all'affollatissimo Mottarone ma decisamente meno frequentata.
Per scendere svoltiamo a sinistra pochi metri prima della croce, seguendo le indicazioni per Baveno.
Il primo tratto è ripido, e su terreno piuttosto ghiaioso e accidentato, poi il sentiero si allarga e la pendenza diminuisce.
Raggiungiamo la bella sterrata che sale da Baveno e svoltiamo ora a destra seguendo l'indicazione per i Giardini Alpinia.
Il cielo nel frattempo si è un pò coperto, e un tuono improvviso ci consiglia di aumentare il passo.
Dall'alto per fortuna non arriva acqua, ma poco dopo ci dobbiamo bagnare lo stesso per guadare un torrente ben carico d'acqua.
Via gli scarponi, pantaloni rimboccati e ottimo pediluvio rinfrescante!
Raggiungiamo in breve la stradina che sale da Levo e svoltiamo a destra, seguendo i sempre chiari cartelli.
Con qualche facile saliscendi ci riallacciamo al sentiero L1 fatto all'andata e in pochi minuti siamo di nuovo alla macchina.
Giro perfettamente riuscito e più che soddisfacente.
Noiosetta la salita al Mottarone, molto bella invece la seconda parte dell'escursione.
Ideale abbinare le due cime per allontanarsi un pò dalle antenne e dalla folla del Mottarone, che rimane comunque un eccezionale punto panoramico.
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