Monte San Primo m.1686 (CO)
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Vista da Alberto: Mi metto d'accordo con Andrea per fare una ciaspolata in val Cavargna,seconda meta,scelta nel caso che la prima non potesse essere svolta.
Poi,giunti a san Nazzaro,Giuseppe ci dice che proprio non se la sente: lo stomaco gli crea problemi.
Ci invita ad andare mentre ci aspetterà in auto,ma non è giusto,infatti dopo aver atteso mezz'ora per vedere se le cose migliorano,si decide per ritornare a Grandate.
E' molto importante in caso di congestione,evitare di prendere freddo: salutiamo Giuseppe un poco amareggiato e decidiamo per salire al San Primo,data l'ora tarda.
Giunti al parco,parcheggiamo in prossimità degli impianti (rimessi in funzione) con tanto di recinzioni e divieti: l'affollamento non manca,famiglie intere,sci alpinisti (qualcuno che scendeva con sci in spalla,forse poco pratico con neve duretta) e ciaspolatori.
Alle 10,15 partiamo,alla sella preferisco salire per la strada onde evitare di fare un frontale sullo stretto crinale con qualche sci alpinista di ritorno e alle 12,15 siamo in vetta: l'aria è frizzante,tira un poco di vento,quindi non è il caso di stare troppo lassù.
Quassù vi giunge un gruppetto che ci chiede a tutti se per caso abbiamo perso un mazzo di chiavi compreso quelle dell'auto: chissà il proprietario quando arriva all'auto...! Si decide per andare a vedere come è messo il sentiero ripido che scende al Martina...no,le ciaspole sarebbero solo di fastidio e poco sicure,mettiamo i ramponi e qualcuno vedendoci attrezzati,decide di scendere da altro percorso.
Scendiamo comodamente e con la sicurezza che di scivolate ne eviteremo parecchie e poco dopo sosta per mangiare qualcosina: nonostante eravamo ben riparati da correnti d'aria,dopo un poco si sentiva il bisogno di rimettersi in cammino.
Giungiamo al rifugio Martina,ancora affollato nonostante erano le 13,45: qualcuno doveva ancora pranzare,altri stavano salendo e un profumino invitante aleggiava nell'aria...noi facciamo finta di nulla e proseguiamo,mentre ci osservano i nostri "attrezzi" legati agli scarponi.
Chi saliva guardava le nostre calzature "ferrate",pareva che fossimo dei marziani,ma sicuramente,qualcuno al rientro,avrà capito perché li portavamo (i ramponi): e già,un tizio,proprio davanti a noi,è svolazzato a gambe all'aria,rischiando di battere la testa in caduta,ma è stato fortunato,nulla si è fatto!
Mai sottovalutare la possibilità di farsi male,è una cosa da prendere in considerazione!
Poi giungiamo al parcheggio,dove la temperatura pareva più rigida della mattina,anche perché il sole era coperto dalle nuvole.
Nonostante la giornata non proprio limpida e la poca neve,siamo riusciti a fare una ciaspolata,che per Andrea è la prima volta,salire al San Primo in invernale e dalla parte nord.
Ciao a tutti e alla prossima!
Vista da Gonzo: letto e sottoscritto ma cavolo io e quanto mai ho detto + volte ad Alberto che mi offriva il liquore alla liquirizia "dopo alla macchina che me lo gusto di piu'"; peccato che una volta agguantato il cioccolato non ho + capito nulla.
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