Monte Cazzola (2330 m)
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Per la prima ciaspolata della stagione non potevo che andare nel luogo che più amo: l'Alpe Devero. Scelgo un itinerario sicuro e frequentato, che ben conosco in versione estiva ma che non ho mai percorso in inverno: la salita al Monte Cazzola da Pedemonte.
Non mi dilungo troppo nella descrizione dell'itinerario, che è stra famoso e relazionato più volte anche qui su Hikr.
Dalla piana del Devero mi porto al nucleo di Pedemonte, dove calzo le ciaspole e inizio a salire nel bosco, su percorso evidente e ben battuto. Dopo un primo tratto "obbligato" nella stretta gola del torrente, la salita diventa libera, infatti le tracce di ciaspolatori e scialpinisti si moltiplicano.
La direzione da seguire è evidente (specie se si è già percorso l'itinerario d'estate) e comunque si vedono i segnavia sugli alberi.
Raggiunta l'Alpe Misanco si prosegue risalendo il valloncello, anche qui la direzione è chiara e procedo quindi liberamente, seguendo prima una traccia, poi un'altra a piacimento.
Il lariceto si fa sempre più rado fino a terminare del tutto, e poco dopo termina anche la salita più ripida. Con la vetta del Cazzola davanti a me, procedo ora in falsopiano fino ad attaccare l'ultimo breve strappo che porta in vetta (1 h 50).
Mi fermo in vetta più di un'ora, approfittando del caldo e piacevole sole, poi quando inizia ad esserci troppo affollamento (nonostante sia mercoledì c'è tanta gente), decido di ripartire.
Per scendere seguo lo stesso percorso, divertendomi a creare tracce nuove nel bosco.
Che dire... tempo meraviglioso, (clima fin troppo caldo, per fortuna parte della salita è all'ombra!!), neve abbondante, luoghi incantevoli e panorama superbo.
Le montagne che circondano il Cazzola sono davvero maestose, dal Cistella (che l'estate prossima vorrei tentare di salire) al Pizzo Moro e alle spettacolari vette rocciose di Cervandone, Cornera e Boccareccio.
Più lontani, ma neanche tanto, appaiono anche il Leone, la Weissmies e il Pizzo Andolla.
Anche la vista sul Lago del Devero e sul cosiddetto "Grande Est" è meravigliosa, e mi sono divertito col binocolo a riconoscere in versione invernale le tante mete raggiunte in escursioni estive.
Unica nota negativa: la maleducazione di certi escursionisti che arrivano in vetta e adoperano la croce a mo' di stendipanni, impedendo agli altri di fare foto...
Non mi dilungo troppo nella descrizione dell'itinerario, che è stra famoso e relazionato più volte anche qui su Hikr.
Dalla piana del Devero mi porto al nucleo di Pedemonte, dove calzo le ciaspole e inizio a salire nel bosco, su percorso evidente e ben battuto. Dopo un primo tratto "obbligato" nella stretta gola del torrente, la salita diventa libera, infatti le tracce di ciaspolatori e scialpinisti si moltiplicano.
La direzione da seguire è evidente (specie se si è già percorso l'itinerario d'estate) e comunque si vedono i segnavia sugli alberi.
Raggiunta l'Alpe Misanco si prosegue risalendo il valloncello, anche qui la direzione è chiara e procedo quindi liberamente, seguendo prima una traccia, poi un'altra a piacimento.
Il lariceto si fa sempre più rado fino a terminare del tutto, e poco dopo termina anche la salita più ripida. Con la vetta del Cazzola davanti a me, procedo ora in falsopiano fino ad attaccare l'ultimo breve strappo che porta in vetta (1 h 50).
Mi fermo in vetta più di un'ora, approfittando del caldo e piacevole sole, poi quando inizia ad esserci troppo affollamento (nonostante sia mercoledì c'è tanta gente), decido di ripartire.
Per scendere seguo lo stesso percorso, divertendomi a creare tracce nuove nel bosco.
Che dire... tempo meraviglioso, (clima fin troppo caldo, per fortuna parte della salita è all'ombra!!), neve abbondante, luoghi incantevoli e panorama superbo.
Le montagne che circondano il Cazzola sono davvero maestose, dal Cistella (che l'estate prossima vorrei tentare di salire) al Pizzo Moro e alle spettacolari vette rocciose di Cervandone, Cornera e Boccareccio.
Più lontani, ma neanche tanto, appaiono anche il Leone, la Weissmies e il Pizzo Andolla.
Anche la vista sul Lago del Devero e sul cosiddetto "Grande Est" è meravigliosa, e mi sono divertito col binocolo a riconoscere in versione invernale le tante mete raggiunte in escursioni estive.
Unica nota negativa: la maleducazione di certi escursionisti che arrivano in vetta e adoperano la croce a mo' di stendipanni, impedendo agli altri di fare foto...
Tourengänger:
peter86

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